CATANZARO Manovre nella sanità calabrese. C’è fermento in queste ore all’Asp di Catanzaro, azienda attualmente in gestione straordinaria dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose all’indomani dell’inchiesta “Quinta Bolgia” e guidata, per volontà del ministero dell’Interno, da una triade commissariale che sarebbe in via di scadenza. Secondo quanto si apprende da fonti accreditate, infatti, il commissario ad acta della sanità calabrese, Guido Longo, avrebbe scritto al presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, chiedendo la nomina a direttore generale dell’Asp di Catanzaro di Carmine Dell’Isola, dirigente dell’azienda catanzarese tra l’altro in pensione.
Un nome controverso, quello di Carmine Dell’Isola, considerato tra i più potenti dirigenti dell’intera Asp di Catanzaro, a tal punto che uno dei primi atti adottati dalla terna commissariale prevedeva (leggi qui ) la ferrea vigilanza sull’Unità Operativa complessa più strategica di tutte, quella Programmazione e Controllo, diretta proprio da Dell’Isola. Un nome destinato a far di nuovo discutere ed a scatenare fortissime polemiche, quello di Dell’Isola, che arriva in piena campagna elettorale, quando ragioni di opportunità consiglierebbero di evitare atti che possano configurare una ” captatio benevolentiae”. Ma la vicenda comunque, sempre secondo i bene informati, è già stata segnalata al prefetto di Catanzaro, Maria Teresa Cucinotta.
E come se non bastasse, nelle ultime settimane è di nuovo ritornata alla ribalta la conflittualità tra l’Asp di Catanzaro e la clinica Sant’Anna, struttura all’avanguardia nella cura delle patologie cardiovascolari ma da tempo in difficoltà finanziarie per i mancati e ritardati rimborsi dell’azienda (il Sant’Anna è ancora in attesa di ricevere all’incirca 30 milioni): a causa di queste difficoltà, il Sant’Anna sarebbe ora sul mercato e ci sarebbero già grossi gruppi calabresi e non, interessati all’acquisto o all’ ingresso nella società.
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