CATANZARO Ad un anno esatto dalla nomina in Sorical come commissario per Cataldo Calabretta è tempo di bilanci. Con l’approvazione del Bilancio 2020 si chiude la fase propedeutica, ma indispensabile, del complesso processo di trasformazione della società da Mista, (il socio privato è la multinazionale francese Veolià) in Spa completamente controllata dalla Regione. Dodici mesi di duro lavoro, «un’esperienza intensa e straordinaria», commenta Calabretta.
Avvocato Calabretta cosa dicono i dati di bilancio?
«La Sorical, nonostante le difficoltà operative per effetto della pandemia, chiude il bilancio in utile. L’indebitamento diminuisce anche se c’è stato un calo del fatturato per affetto della riduzione della tariffa, così come ha disposto l’Autorità di regolazione Arera. In questo quadro positivo sottolineo anche il notevole risparmio sui costi di gestione. Oggi possiamo dire che la Sorical rappresenta il fiore all’occhiello tra le partecipate della Regione».
Qualcuno ha obiettato che se il socio privato se ne va il debito lo paga la Regione. Come replica?
«Il debito della Sorical lo paga la Sorical, quel debito è frutto di costi operativi e investimenti effettuati e non coperti dalle fatture che i Comuni dovevano pagare. Consideri che fin dalla nascita la società non incassava tra il 30 e il 40% di quanto fatturava, ma l’energia elettrica, gli stipendi, le materie prime e le manutenzioni per assicurare l’acqua potabile ai cittadini sono state pagate e si è evitato l’interruzione del servizio perché le banche hanno prestato il denaro, che ora va restituito. In ogni caso quasi il 70% del debito è stato restituito».
Altra obiezione che alcuni politici sollevano è che il socio privato non ha fatto gli investimenti.
«Ho letto anche io queste considerazioni che mi fanno sorridere, soprattutto quando arrivano da personalità che hanno avuto ruoli in Sorical. Ad oggi Sorical ha effettuato circa 120 milioni di euro di investimenti con risorse proprie e 166 con fondi pubblici. Un dato importante, se si considera che la società è entrata in crisi finanziaria nel 2011 e aveva operato per soli 7 anni con la gestione ordinaria. Sorical doveva fare investimenti per 300 milioni di euro fino al 2034, se i Comuni avessero pagato con regolarità l’acqua erogata si sarebbe scritta una pagina diversa».
Poi c’è chi sostiene che non si possano fare profitti con l’acqua…
«Altra bestialità, Sorical non ha mai distribuito dividendi agli azionisti, gli utili, anche del bilancio approvato oggi, sono stati accantonati a riserva. Ciò lo stabilisce lo Statuto della società e anche in questo caso ci sono politicanti che parlano senza sapere. Sorical è una spa controllata dal pubblico e a breve sarà totalmente controllata dalla Regione».
Lei sostiene che Sorical è pronta a diventare pubblica, perché al Sud una società pubblica dovrebbe essere un’opportunità?
«Tutto dipende da come vengono gestite le società pubbliche e quale missione il socio affida al management. Nel mio caso la compianta presidente Jole Santelli mi ha affidato il compito di verificare se ci fossero le condizioni affinché la società potesse divenire il cuore per poter costruire il nuovo gestore del servizio idrico integrato. Unitamente al nuovo collegio sindacale abbiamo guardato le carte e approvato i bilanci 2019 e 2020. Ora procederemo alla riorganizzazione interna in vista della pubblicizzazione e della nuova mission che il prossimo governo regionale vorrà dare».
C’è una corsa contro il tempo per intercettare i fondi Ue per il servizio idrico.
«La Calabria, unitamene a Sicilia, Campania e Molise, è la regione che ancora non ha un gestore industriale e questo si traduce in mancanza di investimenti sulle reti idriche, pessimo servizio percepito da parte dei cittadini e depuratori malfunzionanti. Su tutta questa materia bisogna mettere ordine e rendere efficiente il sistema. Oggi l’Europa ci mette a disposizione le risorse e la Calabria deve essere in grado di raccogliere la sfida altrimenti, come ci ha intimato il ministero, perdiamo gran parte dei fondi. La nuova Sorical, adeguatamente implementata nei ruoli chiave, sarà in grado di giocare la sfida con una gestione trasparente, efficace ed efficiente».
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