ROMA Gli studenti si sono mobilitati, questa mattina, per il primo giorno di scuola, di fronte ad alcuni istituti superiori con striscioni e megafoni. Gli studenti e il Fronte della Gioventù Comunista, organizzazione promotrice delle iniziative, hanno attaccato le modalità del rientro in presenza tra classi pollaio e sovraffollamento sui pullman. «Il ministro dell’Istruzione Bianchi ha dichiarato recentemente che le classi sovraffollate sono meno del 3%, la realtà però è ben diversa. Secondo i criteri del ministero una classe non è
considerata sovraffollata se ogni studente ha più di due metri quadri a disposizione, uno spazio insignificante, tanto che non stupisce se l’anno scorso sono stati circa 216.000 unità gli studenti contagiati e più di 1.4 milioni quelli posti in quarantena. Poco nulla è stato fatto per garantire una scuola realmente sicura, non bastano pochi insegnanti in più o i banchi a rotelle per cancellare le classi pollaio. Le parole del ministro Bianchi sono una presa in giro”» dice Simon Vial, responsabile scuola del FGC. «Lottiamo per una scuola realmente sicura e pienamente gratuita. La pandemia ha rafforzato problemi già presenti precedentemente nelle scuole pubbliche come le barriere per il diritto allo studio e ha evidenziato la necessità di cancellare le classi pollaio. Vogliamo classi da 15 persone per garantire la salute e la qualità della didattica, un serio piano per un efficiente e gratuito trasporto pubblico. Ci batteremo contro il Recovery Plan che prevede degli investimenti
per l’istruzione però vincolati a pesanti riforme per rafforzare la presenza delle imprese private all’interno degli istituti scolastici: la scuola non è un’azienda». Gli studenti annunciano che scenderanno in piazza l’11 ottobre.
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