COSENZA «La propaganda del centrodestra, ed in particolare del candidato alla carica di Presidente Roberto Occhiuto, non conosce freno. L’ultima, in ordine di tempo, concentrata sul turismo è destinata al fallimento. Non che non sia una leva importante per lo sviluppo della nostra regione ma, così come proposta da Occhiuto, è destinata a fallire. Sarà un vizio di famiglia, essendo il fratello maggiore Mario protagonista della pagina più triste della storia politica della città di Cosenza che, ancora per poche settimane, amministra». Lo afferma in una nota Serafino Tangari, candidato per il rinnovo del Consiglio regionale della Calabria nella lista dl Psi (circoscrizione nord).
«Un vero piano di sviluppo nasce dalla consapevolezza prima, e dalla determinazione poi, di creare le basi affinché la Calabria non sia “isolata” dal resto d’Italia; le infrastrutture saranno fondamentali e non possiamo assolutamente pensare di valorizzare, ad esempio, il patrimonio naturalistico e culturale dello Ionio senza prima aver creato le condizioni di raggiungere quelle zone e di farlo in maniera dignitosa. Il settore del trasporto per gomma – prosegue Tangari – ferroviario od aereo (non ci sono solo i porti solo perché si parla di mare) dovrà essere il fulcro che permetterà a settori come il turismo, e non solo, di spiccare il volo come merita e, dunque, creare valore per la collettività. Non possiamo parlare di sviluppo e di turismo senza aver prima costruito un rapporto con le nostre tre Università: possono essere volano di idee, di progettualità e di sviluppo, non solo turistico. Piuttosto che parlare di questa necessaria centralità delle università, di intraprendere azioni volte a sostenere e favorire le attività economiche della regione, Roberto Occhiuto pensa che ad attrarre aziende che vogliono investire in Calabria come se ammettesse candidamente di non essere capace, e di non apprezzare, le enormi competenze e capacità che la nostra terra ogni giorno crea. Se si vuole incidere in un territorio occorre avere una visione ampia e lavorare su tutte le leve strategiche e tattiche, non possiamo pensare di farlo a compartimenti stagno o, peggio ancora, come se si giocasse a Sim City. Pur giustificando i mesi di pandemia, anche se con risultati abbastanza scadenti, la programmazione della ripartenza non è stata assolutamente pensata e dunque come può il centrodestra risultare credibile in questa sua proposta? Nella stessa maniera in cui i suoi esponenti oggi – conclude la nota – in maniera sfrontata, reclamano la riapertura degli ospedali nei luoghi chiusi un decennio fa da loro stessi».
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