CORIGLIANO ROSSANO I toni diretti sono spesso il termometro delle campagne elettorali. E Luigi De Magistris, a poche settimane dalle elezioni regionali, non va per il sottile. Partecipando ad un incontro promosso per l’apertura del comitato elettorale di Graziella Algieri, a Corigliano Rossano, insieme a Ferdinando Laghi e Anna Falcone, l’ex magistrato candidato alla presidenza, parla di sanità e di giustizia in un territorio – qual è la Sibaritide – già martoriato, in cui sono stati chiusi due ospedali, Cariati e Trebisacce, ed il tribunale di Rossano. Punta la «borghesia mafiosa» e gli avversari, ed appare dissacrante sui sondaggi.
«La Bruni – dice – verrà a parlarvi di sanità in un territorio in cui il centrodestra di Scopelliti ha chiuso gli ospedali ed Occhiuto seduto in prima fila applaudiva, ma se fosse stata amante del cambiamento si sarebbe alleata con noi. Sta con gli altri, che hanno smantellato la sanità».
«Quando sono venuti da noi i “pacchettari” di voti li abbiamo rispediti al mittente perché a noi interessa il mandato del popolo. Il problema – spiega De Magistris – non è la ’ndrangheta di strada ma la borghesia mafiosa, quelli che vivono sui bisogni della gente che considera sudditi e della rassegnazione. La politica sta fiutando i milioni di euro che arriveranno col Pnrr. Se saranno gestiti da quelle mani, allora statene pur certi che la sudditanza non si arresterà».
«Noi ricostruiremo l’intera filiera della sanità pubblica – spiega –. Non ci siamo sporcati negli intrallazzi della malapolitica di questi anni, garantiremo consultori, ambulatori, 118 col medico, medicina territoriale, ospedali che si riaprono, personale sanitario. Tutto ciò che uno Stato normale deve garantire. I responsabili politici chiedano scusa a questa terra, in cui si muore in ambulanza nel tentativo di raggiungere il primo ospedale utile. Un’altra cosa inaccettabile è stata la chiusura del tribunale di Rossano. Quando facevo il magistrato, il tribunale, la Procura della Repubblica, anche quelli di Castrovillari, rappresentavano due punti di riferimento. Chiudere significa cancellare i diritti, lasciare sole le persone su temi fondamentali quali la salute e la giustizia».
De Magistris batte anche su uno dei mali assoluti della Sibaritide, le carenze infrastrutturali. «Questo governo di cui Occhiuto fa parte come maggioranza parlamentare si dimentica di inserire la Statale 106 nel Pnrr. Non so più cosa debba accadere perché chiedano scusa invece di candidarsi a governare questa regione».
«Non ci interessa arrivare primi nei sondaggi, è importante farlo il 4 ottobre. E poi a me porta bene se vengo indicato sempre come ultimo. Questa è la quarta elezione in cui mi presento – conclude il candidato alla presidenza della regione per il polo civico – nelle altre mi hanno dato ultimo e poi ho stravinto. E questo la dice lunga sulle tante cose che accadono attorno ai sondaggi».
Ferdinando Laghi, medico castrovillarese rispolvera le vertenze territoriali, ma anche le battaglie, come la non-riconversione a carbone della centrale Enel di Rossano. «A quest’ora in questo territorio – ricorda – ci sarebbe stato il deserto». Il nemico numero uno è quel «potere politico che sfrutta e danneggia il territorio per dare agli amici degli amici» che non hanno il «senso del bene comune ed il rispetto per l’ambiente». Ecco perché al governo della regione sono «necessarie persone esperte che sappiano come funzionano i meccanismi della politica, che fanno le cose che dicono».
La costituzionalista Anna Falcone mette nel mirino il centrosinistra. «L’offerta politica non è adeguata, sono sempre gli stessi e se non ci sono loro, ci sono le mogli o i figli. Ho scritto a Letta chiedendo rinnovamento ed invece qualcuno aveva già stabilito un patto di ferro fra centrosinistra e centrodestra, perché nei prossimi anni arriveranno tanti soldi. Non mi sono candidata col centrosinistra perché non è possibile rinnovarlo: non mi presto ai giochi di potere». Ed il centrodestra «approvando alla Camera il Pnrr nel giro di poche ore ha legittimato il furto di oltre il 50% delle risorse destinate al sud».
Graziella Algeri, la “padrona di casa”, prova a fare leva sull’astensionismo. «Da una parte ci sono il centrodestra e il centrosinistra clientelari che sarebbero felici dell’astensione e se non si va a votare, dall’altra il pessimismo cosmico dei calabresi che si rifiutano di recarsi alle urne ad esercitare un diritto, come se l’astensionismo fosse una forma di protesta». Puntando, quindi sul concetto di democrazia, si chiede in conclusione la Algieri, «che protesta è quella di stare alla finestra per poi lamentarsi di tutto? Disertare le urne significa essere responsabili della mala politica». (l.latella@corrierecal.it)
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