ANCONA Con l’operazione denominata “Black wall”, i finanzieri della Compagnia di Jesi (Ancona) hanno scoperto una maxi evasione Iva per 7 milioni di euro sull’acquisto di 30 milioni di euro di prodotti elettronici. Otto le persone denunciate per frode fiscale e riciclaggio; sequestri preventivi per 4 milioni di euro. Nelle scorse settimane eseguite numerose perquisizioni e sequestri nelle Provincie di Ancona, Fermo, Macerata, Udine e Cosenza nei confronti di italiani e stranieri coinvolti in un’ingente frode e nel riciclaggio di proventi illeciti: 12 mesi di attività investigativa hanno fatto emergere un vorticoso giro di acquisti, preordinato a consentire a commercianti della provincia di Ancona, di evadere l’Iva su migliaia di smartphone di ultima generazione, computer, tablet e altri beni hi-tech. La Guardia di finanza ha individuato tre società ‘cartiere, domiciliate fittiziamente a Roma, prive di struttura operativa, utilizzate per acquistare i prodotti da fornitori in regioni del Nord e Centro Italia e rivenderli prevalentemente tramite siti web nella disponibilità dei principali indagati, piattaforme web di vendite online con il sistema del ‘drop-shipping’ ovvero un modello di cessione di beni nel quale il venditore cede un prodotto a un utente finale, senza averlo in magazzino. Le indagini, coordinate dalla Procura di Ancona, hanno ricostruito anche ingenti flussi finanziari da e verso Austria e Ungheria. Parte dei proventi di evasione, secondo l’accusa, sarebbero stati reinvestiti nell’acquisto di beni immobili nelle provincie di Udine ed Ancona mediante una società estera riconducibile ai citati dominus del sistema illecito ed un’immobiliare italiana amministrata da un prestanome ungherese. È scattato il sequestro preventivo di beni immobili e mobili per 4 milioni di euro ai fini della confisca ‘per equivalente’. ‘Bloccati’ un esercizio commerciale a Jesi, un natante da 8 mt del valore di circa 150mila, ancorato nel porto di Ancona, autovetture, immobili e saldi dei conti correnti bancari.
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