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“Petrolmafie”, chiesto il processo per il presidente della Provincia di Vibo

La Dda di Catanzaro invoca il rinvio a giudizio per 85 persone. L’indagine è considerata la prosecuzione della maxi inchiesta Rinascita-Scott

Pubblicato il: 14/09/2021 – 19:24
di Alessia Truzzolillo
“Petrolmafie”, chiesto il processo per il presidente della Provincia di Vibo

CATANZARO La Dda di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per 85 persone indagate nell’ambito del procedimento denominato “Petrolmafie” e considerato la naturale prosecuzione dell’operazione “Rinascita-Scott”. L’inchiesta è incentrata sulle figure di taluni imprenditori vibonesi, i D’Amico, attivi nel settore del commercio di carburanti, ritenuti espressione della cosca Mancuso di Limbadi, nonché collegati alle articolazioni ‘ndranghetistiche sia della Provincia di Vibo Valentia (Bonavota di S. Onofrio, gruppo di San Gregorio, Anello di Filadelfia e Piscopisani) che del “reggino” (cosca Piromalli, cosca Italiano di Delianuova, cosca Pelle di San Luca). Tra gli imputati compare il nome di Salvatore Solano, presidente della Provincia di Vibo Valentia e sindaco di Stefanaconi, accusato di corruzione, scambio elettorale politico-mafioso e turbata libertà degli incanti con l’aggravante mafiosa. Secondo la Dda avrebbe stretto un accordo con il cugino Giuseppe D’Amico (in carcere con l’accusa di associazione mafiosa) sia per essere eletto nelle elezioni del 2018 (in una coalizione sostenuta da Forza Italia) con metodi intimidatori nei confronti degli elettori, sia per affidare alla ditta dello stesso D’Amico appalti per la bitumazione delle strade in maniera illecita e con materiale scadente. Gli imputati sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita.

Chiesto il processo per 85 imputati

Per 85 persone l’udienza preliminare è stata fissata dal gip per il prossimo 4 ottobre nell’aula bunker di Lamezia Terme. La richiesta, firmata dal procuratore Nicola Gratteri e dai sostituti Antonio De Bernardo, Annamaria Frustaci e Andrea Mancuso, invoca il processo per:

Alberto Pietro Agosta, Enrico Agosta, Roberto Aguì, Nicola Amato, Francescantonio Anello, Benedetto Avvinto, Giuseppe Barbieri, Gennaro Basile, Anna Bettozzi, Luigi Borriello, Anna Buonfante, Vincenzo Campajola, Gerardo Caparrotta, Isaia Angelo Antonio Capria, Armando Carvelli, Giovanni Carvelli, Raffaele Celotto, Alberto Coppola, Carmine Coppola, Roberta Coppola, Felice D’Agostino, Angela D’Amico, Antonio D’Amico, Domenica D’Amico, Giuseppe D’Amico, Rosa D’Amico, Francesco D’Angelo, Gaetano Del Vecchio, Virginia Di Cesare, Biagio Esposito, Carmelo Fabretti, Vincenzo Zera Falduto, Gioacchino Falsaperla, Giuseppe Fasulo, Filippo Fiarè, Sebastiano Foti, Antonio Francolino, Salvino, Frazzetto, Pasquale Gallone, Gregorio Giofrè, Salvatore Giorgio, Gennaro Gravino, Giasone Italiano, Gabriele La Barbera, Salvatore La Rizza, Cesare Nicola Limardo, Marco Lione, Paolo Lipari, Sebastiano Lo Torto, Francesco Mancuso, Luigi Mancuso, Silvana Mancuso, Nazzareno Matina, Giuseppe Mercadante, Giulio Mitidieri, Francesco Monteleone, Luciano Morabito, Lucia Nurcato, Irina Paduret, Zhelev Peyo Petkov, Fabio Pirro, Francesco Saverio Porretta, Antonio Prenesti, Daniele Prestanicola, Rosamaria Pugliese, Rocco Raccosta, Antonio Ricci, Domenico Rigillo, Orazio Romeo, Giuseppe Ruccella, Francesco Reugeri, Fortunato Salamò, Rosario Cristian Santoro, Damiano Sciuto, Antonino Signorello, Ciro Sodano, Salvatore Solano, Francescantonio Tedesco, Giuseppe Terranova, Alessandro Primo Tirendi, Roberto Domenico Tirendi, Ernesto Tortora, Roberto Trovato, Angelo Ucchino, Gennaro Vivese. 

Le parti offese 

Sono state riconosciute parti offese la Cooper Poro Edile S.C; Filippo Colacchio; Michele Fiorillo; Giuseppe Fiorillo; Sergio Leonardi; Gioacchino Falsaperla; l’Agenzia delle dogane e dei monopoli; l’Agenzia delle Entrate; i Comuni di Limbadi e Sant’Onofrio; la Provincia di Vibo Valentia; la Regione Calabria. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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