CATANZARO Pragmatismo e taglio imprenditoriale. Vari fattori accomunano il sindaco di Venezia luigi Brugnaro e il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, che adesso condividono la stessa casa politica sotto le insegne di Coraggio Italia, alla quale il primo cittadino catanzarese da qualche settimana ha aderito ufficialmente condividendo il progetto del collega veneziano, presidente del nuovo soggetto politico che ha fondato insieme al governatore ligure Giovanni Toti. A braccetto, Brugnaro e Abramo, verso le prossime elezioni regionali, alle quali Coraggio Italia, protagonista di un’irresistibile “campagna acquisti”, soprattutto nel bacino di Forza Italia (da cui proviene a esempio lo stesso sindaco di Catanzaro), si approccia con evidente fiducia e con un messaggio agli alleati di centrodestra che si stanno accapigliando sul ticket Occhiuto-Spirlì sì o no: «Se cominciamo a litigare sui posti diamo l’esempio peggiore», dice Brugnaro parlando con i giornalisti a margine di un conferenza stampa a Catanzaro con lo stesso Abramo.
«Ci vuole coraggio per far ripartire il Paese e noi finora abbiamo scelto di scendere in campo con il simbolo fucsia soltanto in Calabria, perché crediamo che dalla Calabria deve partire la rinascita del Paese», esordisce Brugnaro. «Partiamo da questo principio di amicizia e unità nazionale, da quei giovani che vanno via perché hanno perso la speranza. Per questo noi vogliamo dare un orizzonte politico di un’area di centro moderata nelle parole ma molto determinata per il rilancio del Paese. Ci rivolgiamo ai delusi che avevano votato il M5S, il Pd, anche la Lega perché pensavano al cambiamento ma non l’hanno ottenuto. Noi – aggiunge il presidente di Coraggio Italia – dobbiamo ora traghettare i giovani verso il futuro, ripartendo dal merito e dalle capacità». L’obiettivo dunque è ridare «fiducia e coraggio ai ragazzi, ed è una questione che riguarda tutti in modo trasversale. Succede da decenni, ora bisogna dare un’inversione tendenziale: siccome c’è stato il Covid e c’è una safety car che si chiama Draghi, c’è un governo di unità nazionale e noi siamo filo-governativi, bisogna lanciare un ponte ed essere amici, abbiamo una grande occasione per ricostruire l’Italia, partendo dalla Calabria. Abbiamo probabilmente bisogno alla Regione di un assessorato per la transizione ecologica che faccia il paio con il ministero, dobbiamo rendere parallela l’azione di governo nazionale a quello regionale. È una questione di organizzazione, spesso, più che di volontà».
Con riferimento alle Regionali, Brugnaro afferma: «Io vado sempre molto basso, ma quello che mi dicono è che possiamo essere la novità delle elezioni. Lasciamolo dire ai cittadini, che sono più avanti della politica». E poi: «Noi non siamo venuti a chiedere posti. Occhiuto è una persona in gamba, la Calabria merita uno come capace come lui, vincerà. Noi non abbiamo chiesto posti, offriamo competenze e collegamenti nazionali alla Calabria: non devono arrivare telefonate che vi dicono cosa fare, da qui le telefonate devono partire. E allora dovete farvi sentire e far sentire anche le esperienze di successo che faremo qui, noi faremo le darsene, ce ne sono alcune gestite benissimo e possono essere ingrandite, bisogna lasciarle gestire ai calabresi, che devono muoversi e devono farlo con una concordia istituzionale».
«Noi non siamo interessati a ticket e cose del gente. Siamo nell’area di centrodestra perché – aggiunge il presidente di Coraggio Italia – riteniamo che il centrodestra sia l’area che nei prossimi 10 anni darà più agibilità in termini di velocità di realizzazione. L’attrazione di una lista di centro che unisce i movimenti civici, amministratori con esperienze positive sul campo è quello che ci interessa di più». Brugnaro poi specifica ulteriormente. «Delle alchimie e delle alleanze che fanno nelle varie stanze del potere in questo momento non me ne può fregare di meno, quando si scelgono i candidati nelle stanze varie in genere ci si sbaglia perché i candidati devono emergere dal territorio e a quel punto i partiti possono aiutarli, invece se li metti lì come burattini non funziona. Se cominciamo a litigare sui posti diamo l’esempio peggiore: con la mia esperienza nello sport – spiega il presidente di Coraggio Italia – dico che quando si fa la squadra i ruoli vengono naturali, i migliori giocano, i migliori ti fanno vincere, poi quando si vince e si perde lo si fa insieme e si vede cosa si è sbagliato. Io non mi siedo a fare accordi sottobanco, ti dico quali sono i migliori, poi decidi tu: noi ci mettiamo a disposizione ma dei cittadini, non dell’apparato più o meno politico. Noi dobbiamo avere attenzione dei cittadini, sono loro i nostri clienti: allora partiamo dalla gente che ha già dato dimostrazione di essere capace, aggiungiamo l’importanza dei privati e dei corpi intermedi, in questi anni massacrati. Il nostro movimento – prosegue Brugnaro – vuole rappresentare questo, per questo siamo nati a un anno e mezzo dalla fine della legislatura e si andrà alle prossime elezioni politiche, e Coraggio Italia ci sarà, siamo un partito significativo e piano piano ne sentirete parlare: non facciamo proclami ma lavoriamo tutti i giorni con la gente che fa lavorare gli altri. Per costruire lavoro non basta dirlo ma farlo e lo fanno gli imprenditori. Il pubblico deve costruire le condizioni ma è l’impresa quella che cammina».
La conferenza stampa con Brugnaro è la prima uscita pubblica di Abramo con la casacca non più azzurra di Forza Italia ma fucsia di Coraggio Italiano. «Il sindaco Abramo è uno dei noi, si direbbe allo stadio», sostiene Brugnaro che ricorda come «a parte la simpatia, che è stata immediata e gigantesca, Abramo ha bilanci a posto, e il suo esempio è uno dei dati forti della Calabria, così come ci sono tante altre eccellenze che bisogna raccontare, dobbiamo coltivare i frutti preziosi del territorio che sono tanti». E a sua volta Abramo così motiva la sua adesione a Coraggio: «Brugnaro – esordisce – mi ha convinto sulla programmazione e sulla proposta per la Calabria. Il fatto che un sindaco di una città straordinaria come Venezia voglia partire dalla Calabria per lanciare questo movimento è significativo, come è significativo il fatto di coinvolgere amministratori bravi e professionisti bravi, perché solo con la competenza – rileva il sindaco di Catanzaro – si può governare il futuro della Calabria. Bisogna lavorare tutti insieme agganciandosi anche alle belle esperienze del Nord e quindi non dividere ma unire l’Italia: dal presidente Brugnaro, da Toti, da Quagliarello arriva questo segnale per far cambiare le cose. Dobbiamo organizzarci, riaprire da zero, dopo questi due anni di difficoltà abbiamo la possibilità di utilizzare bene in fondi, ma per fare questo bisogna puntare sulla competenza. In Coraggio Italia vedo entusiasmo, e questo è importante perché mi ero un po’ spento vedendo anche l’attività tradizionale dei partiti. Ora dobbiamo essere anche un pungolo per i partiti, restando però coerenti – conclude con quello che diciamo». (c. a.)
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