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«La politica ascolti la voce dei cittadini consumatori e utenti»

«C’è un paradigma che va sfatato: che gli appuntamenti elettorali possano interessare solo i soggetti tradizionali del mondo degli interessi. La rappresentanza economica-sociale ha sfaccettature v…

Pubblicato il: 15/09/2021 – 19:08
di Mimma Iannello*
«La politica ascolti la voce dei cittadini consumatori e utenti»

«C’è un paradigma che va sfatato: che gli appuntamenti elettorali possano interessare solo i soggetti tradizionali del mondo degli interessi. La rappresentanza economica-sociale ha sfaccettature variegate che hanno valenza nella vita dei cittadini portatori di diritti civili e sociali di rango costituzionale: c’è perciò il cittadino-lavoratore con l’intera sfera dei diritti ad esso connessi e c’è il cittadino consumatore di beni di ogni tipologia merceologica, ed in luoghi fisici e virtuali, e l’utente di servizi pubblici e privati.

C’è poi la dimensione temporale: quella che misura la capacità di ogni individuo e di ogni livello di comunità,  di reggere il passo col mondo sempre più stretto e travolto da fenomeni migratori, da mutamenti demografici, dalle trasformazioni urbane e rurali, dall’avanzare delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale, dai cambiamenti climatici, dall’affermarsi di una disintermediazione nei servizi essenziali che porta il cittadino a relazionarsi sempre meno con suoi simili e più con robot-center: quelli che  ci fanno imprecare il cielo ogni qualvolta ci rimandano ad un numero, ad un asterisco o ad un cancelletto nella speranza di arrivare prima o poi ad una voce umana a cui affidare le nostre vicissitudini.

Dentro questi stadi della cittadinanza e dentro una società sempre più liquida e complessa che allarga la forbice delle disuguaglianze sociali fra aree del mondo e del Paese,  i diritti fondamentali, quelli che segnano la qualità e la dignità della vita delle persone, o garantiscono la condizione di tutela delle persone oppure, come accade per molti, annientano la condizione del cittadino con la vessazione di contratti, aumenti, disservizi, spregiudicatezze, violazioni di standard di qualità e quantità di servizi essenziali. In questo quadro si consuma la disconnessione politica/istituzioni/mercato/cittadini in un mondo che muta a velocità siderali e dove chi perde il passo ne resta escluso sino a divenire marginale. Un escluso.

In questo tempo veloce che trasforma e spinge ad attraversarlo nella consapevolezza di diritti e valori per non rimanere socialmente invisibili, i consumatori/utenti sono depositari del diritto ad esercitare la centralità di spazi di partecipazione, di costruzione di azioni collettive, di esigibilità cogente di diritti, di trasparenza nelle scelte, di agire valori sociali, di comunicazione, di equità. Di ricevere la più corretta informazione. Insomma, di esercitare un sano protagonismo consumeristico, consapevole e responsabile. Oggi non è così. Mercato, politica, istituzioni, sono corpi a se stanti che faticano a entrare in connessione con il mondo che dovrebbero rappresentare. D’altronde, in politica l’astensionismo ne è una delle prove provate. Occorre allora suscitare e costruire nuova e credibile attenzione e fiducia nel rapporto con i cittadini. Per farlo serve connettersi con la quotidianità del loro vivere, dall’entroterra alle coste della Calabria, dagli uomini alle donne, dai giovani agli anziani, dai calabresi “doc” a calabresi immigrati.

In una regione in cui si consumano quotidianamente vessazioni di ogni tipo, i consumatori/utenti calabresi sono certamente interessati a che le/i candidate/i alla prossima competizione regionale del 3 e 4 ottobre assumano nei loro programmi anche la centralità di politiche da cui discende la qualità e la sostenibilità del loro vivere. Gli elettori e le elettrici calabresi, in quanto consumatori e utenti, sono interessati a che la definizione della progettualità comunitaria e del PNRR sia capace di tratteggiare una nuova dimensione dello sviluppo capace di produrre effetti e benefici in termini di qualità, efficientamento ed innovazione dei servizi e della vivibilità delle loro comunità. Non vogliono opere tanto per spendere ma quelle che servono per innalzare la qualità del loro vivere.

Gli associati di Federconsumatori, sono interessati ad esempio, a comprendere quanta sostenibilità sociale, ambientale e di legalità deriva dal loro lavoro, dal contributo della loro fiscalità, dai tributi comunali, dalla miriade di tasse e imposizioni, dai ticket sanitari, dai costi bancari o postali, dagli oneri sociali e fiscali per luce e gas, dalle tariffe per i trasporti, dagli investimenti pubblici in ogni angolo e affranto della regione. Interessa sapere come i/le candidati/e si predispongono per assicurare il diritto alla salute, a scuole ed ospedali sicuri, a servizi all’infanzia o alla non autosufficienza, a servizi certi e efficienti del trasporto pubblico locale o come ci si attrezza ad affrontare lo storico ritardo sulla gestione del ciclo dei rifiuti, dei servizi idrici o della depurazione. O come la Regione ad esempio contratta con Poste Italiane servizi diffusi e di accoglienza dignitosa in ogni località vista l’inqualificabile attesa riservata loro in questo tempo di pandemia in cui Poste distribuisce profitti e dividendi ma trascura la qualità dei servizi verso i cittadini. O del futuro delle reti bancarie in Calabria, o del futuro degli scali aerei o della rete ferroviaria. O come le donne possano liberarsi dal carico di cura per incrociare il lavoro.

Ai consumatori calabresi interessa come si contrasta il fenomeno della ‘ndrangheta, della contraffazione, del gioco d’azzardo, delle agromafie, dell’andamento delle dinamiche dei prezzi al consumo dentro un mercato che si sposta sempre più in rete e che esclude i non possessori di conoscenze digitali, o di come le PP.AA. si attrezzano per affrontare le sfide del cambiamento aprendosi  al territorio con servizi sempre più tempestivi e qualificati. Interessa sapere ad esempio, come si premiano quelle amministrazioni locali virtuose capaci di sanare le sacche di evasione e morosità dei tributi e di realizzare economie di scala attraverso forme consortili che possano avere effetto sulla garanzia, sulla qualità e sul costo finale dei servizi per i cittadini. 

O ancora, interessa sapere come si abbatte definitivamente il peso del debito di ciò che resta dei carrozzoni delle municipalizzate o come si riforma la funzione dei Consorzi di bonifica la cui riscossione dei tributi sembra divenuta l’unica ragion d’essere ed una vera gabella per i piccoli proprietari di terreni agricoli in assenza di effettiva miglioria dei propri possedimenti, in molti casi abbandonati.

Interessa sapere se s’intende continuare ad aiutare di fondi comunitari quell’agricoltura che sfrutta il lavoro, che è attigua a interessi malavitosi o inquina l’ambiente producendo prodotti poco salutari che arrivano poi sulle tavole dei consumatori. Interessa sapere ai consumatori quando si arriva alla gestione pubblica dell’intero ciclo dell’acqua e a politiche tariffarie uguali da Cosenza, a Catanzaro, da Crotone a Vibo sino a Reggio Calabria considerato che un metro cubo d’acqua costa il doppio da nord a sud della Calabria ed il costo della Tari è una variabile indipendente dagli effettivi costi di produzione. Interessa sapere come, in un territorio che è un calvario di croci di pale eoliche, il costo dell’energia possa essere non più una variabile alla mercé di accise, Iva e alle turbolenze delle borse dell’energie e del metano mentre tante realtà d’Europa e del Paese si va verso la costruzione di comunità energetiche sostenibili.

Se questi e molti altri sono i temi non solo di nostro interesse ma di valenza generale, allora chiediamo ai candidati e alle candidate a Presidente della G.R. della Calabria di farli divenire centrali nel loro dibattito e di coniugare i loro programmi verso una dimensione degli elettori portatori di diritti “consumeristici” legati ai grandi processi che attengono lo sviluppo, gli investimenti, il welfare, i servizi, le riforme.  Può essere questa la premessa di un voto di cambiamento capace di nutrire speranze diffuse e di mettere a frutto ogni energia sociale».

*Presidente Federconsumatori Calabria

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