CROTONE Continuano le manovre elettorali nella sanità calabrese. L’ultima in ordine di tempo arriva da Crotone, dall’Asp pitagorica, dove in questi giorni sono partite le convocazioni, ai candidati che hanno presentato domanda, per la prova scritta del concorso pubblico per la copertura, a tempo indeterminato, di due posti di dirigente amministrativo. Non ci sarebbe nulla di strano se non fosse che la prova scritta di questo concorso (guarda caso) è fissata per il 28 settembre, alle ore 9,30, presso la sala congressi di un noto albergo pitagorico, quindi a pochissimi giorni dal voto per le elezioni regionali in Calabria, in programma il 3 e il 4 ottobre prossimi. Una tempistica quantomeno sospetta, laddove ragioni di (ovvia) opportunità avrebbero quantomeno consigliato uno slittamento della procedura concorsuale a dopo la tornata elettorale, in modo da sgomberare il campo dal sospetto della “captatio benevolentiae”. Un sospetto fondato. Nella convocazione da parte dell’Asp di Crotone ai candidati – una sessantina gli aspiranti dirigenti amminsitrativi aziendali – ovviamente si raccomanda l’uso delle misure e dei dispositivi di protezione individuale anti Covid 19 e si richiede obbligatoriamente il green pass, com’è normale visto il periodo. Non è invece normale, assistere a manovre molto discutibili in piena campagna elettorale (la penultima in ordine di tempo si stava materializzando all’Asp di Catanzaro): manovre inarrestabili come gli appetiti di una politica che sulle macerie della sanità, e non solo della sanità, continua a costruire clientele e oscure sacche di potere.
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