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Bergamini, chiesto il rinvio a giudizio per Internò. L’avvocato Anselmo: «Il pm ci crede» – VIDEO

Seconda udienza preliminare nel procedimento per la morte del centrocampista. Il legale della famiglia: «Elementi solidissimi»

Pubblicato il: 17/09/2021 – 16:30
di Luca Latella
Bergamini, chiesto il rinvio a giudizio per Internò. L’avvocato Anselmo: «Il pm ci crede» – VIDEO

CASTROVILLARI «Formidabile». Così l’avvocato della famiglia Bergamini Fabio Anselmo ha definito la requisitoria del sostituito procuratore Luca Primicerio, nel corso della seconda delle tre udienze preliminari tenutasi questa mattina dinnanzi al gup del tribunale di Castrovillari, Fabio Lelio Festa. Il pm ha invocato il processo per Isabella Internò, l’unica imputata nel Bergamini Ter, terzo filone dell’inchiesta sulla morte di Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza trovato senza vita il 18 novembre 1989 sulla statale 106, lungo il tratto che attraversa il comune di Roseto Capo Spulico. La donna, secondo l’accusa sarebbe responsabile di omicidio in concorso riguardo alla scomparsa del centrocampista.
Lunedì prossimo sarà ascoltato l’avvocato Angelo Pugliese, del foro di Cosenza, difensore della donna che all’uscita non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Ha parlato, invece, l’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Bergamini.

«La difesa lamenta il processo mediatico ma altrimenti non saremmo qui»

«È stata una requisitoria formidabile – ha detto –. Da parte del pm c’è tanta voglia di verità. Abbiamo portato all’attenzione del giudice tutta una serie di questioni e le gravissimi negligenze compiute. La difesa lamenta il processo mediatico, ma se non lo fosse stato non saremmo qui. Ed invece siamo qui con degli elementi di scienza solidissimi che si tenta di far passare per sperimentali, quando, invece, tutti i casi più importanti sono stati risolti con la glicoforina che non può dare un esito positivo artefatti; semmai ne darà uno negativo. E poi la dottoressa Innamorato – il legale di parte della difesa – ha condiviso la conclusione di tutti i periti durante l’indicente probatorio. Poi si è svegliata un po’ tardi. Le intercettazioni che la riguardano lo dimostrano. Lunedì sarà ascoltata la difesa della signora Internò e poi vedremo di che morte dovremo morire».

«Temevo che il pm non ci credesse. Invece ci crede»

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L’avvocato Fabio Anselmo

«Temevo un processo suicida – ha rivelato poi Anselmo –. Temevo che il pm non ci credesse, ma lo facesse per ragioni di opportunità. Ed invece devo dire che ci crede, eccome se ci crede. Abbiamo messo in risalto situazioni di carattere tecnico-scientifico di una valenza eccezionalmente dirimente. Di sicuro siamo in grado di confrontarci su tutti i temi scientifici. Ma senza i magistrati non andiamo da nessuna parte. Mi auguro che lunedì si arrivi ad una decisione, anche perché non stiamo discutendo della colpevolezza o meno della signora Internò ma della sussistenza degli elementi per arrivare al processo. E c’erano anche prima dei provvedimenti di archiviazione discutibili».
L’avvocato Anselmo ha ripercorso anche alcuni passaggi di una storia lunga trent’anni. «Gli accertamenti fatti sulla salma di Denis il 18 e il 19 novembre 1989, disposti dal procuratore della Repubblica di allora urlano vendetta perché certificano la sussistenza di lesioni insussistenti come lo sfondamento toracico e le pluri contusioni sul corpo, ovvero le lesioni che giustificherebbero l’investimento. La mia rabbia è che oggi non ci sia la sorella Donata. Avrebbe notato una sinergia nel nome della verità che non osavo sperare ci potesse essere, proprio a causa dell’archiviazione di sei anni fa».
Lunedì prossimo sarà ascoltato l’avvocato Pugliese. Poi il gip deciderà se aprire il Bergamini ter. (l.latella@corrierecal.it)

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