CATANZARO «Un voto dato a de Magistris o Oliverio è un voto dato al ticket Occhiuto-Spirlì, i calabresi lo devono sapere». Così il commissario del Pd calabrese, Stefano Graziano, ha introdotto la festa regionale dell’Unità del partito, in corso a Catanzaro. Graziano ha illustrato la situazione del partito in Calabria e le motivazioni del sostegno alla candidatura alla presidenza della Regione della ricercatrice Amalia Bruni per il centrosinistra, non lesinando attacchi a de Magistris, Oliverio e anche Magorno, questi ultimi due additati da Graziano come i responsabili del commissariamento del Pd regionale.
«Con Amalia Bruni vogliamo realizzare la rivoluzione dell’orgoglio, con lei guardiamo ao sociale e ai più deboli. Il suo slogan “La Calabria è sicura” è bellissimo», esordisce Graziano che poi aggiunge: «Il 4 ottobre nel centrodestra non ci sarà più una linea comune: Fratelli d’Italia dice no al governo Draghi, la Lega dice “ni”, Forza Italia dice sì, tre linee diverse e quindi il centrodestra sarà destrutturato, non ci sarà. Se riusciamo a dare una proposta convincente intelligente possiamo farcela. Quello che sta accedendo in Calabria – sostiene il commissario democrat – è l’anticipazione di quello che sta accadendo in Italia, basti pensare alla polemica tra Meloni e Salvini sul ticket Occhiuto-Spirlì. Se in Calabria non si vuole ancora avere Spirlì ancora alla Regione con Occhiuto bisogna metterci in moto e crederci davvero».
Graziano poi ribadisce le critiche a de Magistris per «il disastro amministrativo di Napoli, da Napoli mi dicono che se volete che de Magistris faccia in Calabria gli stessi danni che ha fatto a Napoli fate pure. Non è pensabile che un non calabrese possa diventare presidente della Regione Calabria, è un paradosso, sarebbe come certificare a voi stessi che la Calabria ha bisogno di essere governata da altri, invece serve un riscatto da parte dei calabresi».
Sul Pd Graziano specifica: «Abbiamo aperto il tesseramento, ci saranno i congressi comunali, provinciali e regionali subito dopo il 4 ottobre, si ritornerà alla normalità, lo dimostriamo con la festa dell’Unità, inizia un nuovo percorso, una nuova storia, un cambio, la volontà di cambiare tutto, mettendo una nuova generazione puntando su giovani e donne. Abbiamo messo due capilista donne, è un segnale importante. Non si torna nel Pd se ci si candida contro il Pd, lo dico con chiarezza, non lo dice Graziano ma lo Statuto del Pd. Io – rimarca il commissario del Pd calabrese – rispetto quello che dice lo Statuto, per questo dico che la direzione politica sarà fatta dai 24 guerrieri del cambiamento, solo loro che ci hanno messo la faccia». E ancora – prosegue Graziano – »c’è chi si è messo contro pensando che questo fosse il congresso, ma è l’elezione per la presidenza della Calabria, dobbiamo capire se vogliamo cambiare la Calabria o no, e per battere il ticket Occhiuto Spirlì c’è solo una possibilità, votare la Bruni. Non credo ai sondaggi, ma i sondaggi un dato certo lo consegnano, hanno stabilito che c’è un terzo e un quarto e che la battaglia politica è tra Occhiuto e la Bruni. Siamo una coalizione larga, extralarge, abbiamo dimostrato con i fatti di essere una vera alternativa al centrodestra, ora bisogna metterci tutti in modo».
Quindi, l’affondo di Graziano, indirizzato a Oliverio e Magorno, anche se il commissario dem non li cita. «Non possiamo sottrarci alle responsabilità degli anni scorsi, ma – lo voglio dire per l’ultima volta così ci chiariamo una volta per tutte – non è un caso che è arrivato il commissario, che è arrivato perché – rileva Graziano – due anni e mezzo fa un giorno due signori, uno che guidava il partito (Magorno, ndr) e un altro che faceva il presidente della Regione (Oliverio, ndr), al Pd nazionale che chiedeva di fare i congressi che mancava da anni, hanno spiegato che ‘erano d’accordo’, ma a cosa. Il Pd è democratico perché si fanno i congressi, altrimenti uno si fa il suo partito nazionale. Alla fine a Roma sono stati costretti a procedere al commissariamento. Ecco il punto dolente: quelle due eprsone che non volevano fare il congresso e quindi non volevano far emergere una nuova classe dirigente, come stiamo facendo oggi invece, oggi dove sono? A sostegno del Pd e della Bruni o contro? E’ lo stesso trasversalimo che oggi prova a non farci vincere? C’è una sola possibilità per cambiare la Calabria: un voto dato a de Magistris o Oliverio è un voto dato al ticket Ochciuto-Spirlì, i calabresi lo devono sapere. E oggi la partita è solo tra Bruni e Occhiuto. Questo – conclude il commissario del Pd calabrese – è il momento in cui dobbiamo credere e penso che possiamo farcela se tutti insieme ci crediamo». (a. c.)
x
x