COSENZA «Quello che andava fatto andava fatto» è la ormai celeberrima frase di Andreatta che riesce a rispondere ancora oggi a quel piccolo mondo antico come quello di quel che resta del maggior partito di sinistra d’un tempo. Lo dichiara Bianca Rende candidata a sindaca di Cosenza. «Quel piccolo mondo che un vetero comunista come l’onorevole Boccia, –continua Bianca Rende- nella triste veste di commissario, sollecitato dai soliti perdenti e dal bisogno di precostituirsi un alibi, è indotto a seguire. L’attenzione polemica che mi rivolge e che respingo con un sorriso mi fa riflettere su quanto poco sia cambiata questa compagine. Ho da giorni la sensazione che la campagna stia andando meglio rispetto ad ogni più rosea aspettativa. Il nostro progetto piace e convince, venendo riconosciuto come l’unico davvero discontinuo e credibile, lontano dalle logiche che hanno caratterizzato le gestioni amministrative degli ultimi anni e quelle meno recenti- continua». «Dichiarazioni come queste, piene di rimpianto per averle sbagliate tutte e di invettive personali, mi confermano che la percezione è corretta e che la città si sta affrancando definitivamente da chi ha sempre alimentato o tollerato una politica fatta di trasversalismi e giochi di potere, senza reale interesse e attenzione ai bisogni della comunità. E che secondo questi criteri e non altri, ha sempre scelto i suoi rappresentanti.
Noi andiamo avanti con la gente, per come stiamo facendo. La mia candidatura, caro commissario, nasce nella città, nelle questioni che da consigliera e da attivista nel sociale, ho imparato a individuare, riconoscere, comprendere insieme ai cittadini, alle rappresentanze sindacali, del lavoro e del sociale, con le quali il mio confronto è continuo e non da oggi». «Il nostro – conclude Bianca Rende – è un progetto civico che si rivolge a tutti gli elettori di Cosenza, che, da residenti, chiedono solo attenzione, impegno, determinazione e credibilità. L’onorevole Boccia se ne faccia una ragione: Cosenza non si piega e, conoscendo direttamente fatti e persone, a differenza di chi utilizza informazioni di seconda mano, saprà scegliere bene e per il meglio».
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