«Zingaretti è tornato in Calabria, si proprio lui, e tornato di nuovo. Lo ricordate? Oltre un anno fa venne per candidare Callipo, a suo dire l’Olivetti del sud. Poi, una sonora sconfitta. Dopo quattro mesi il “nuovo” Callipo scappa dimettendosi dal Consiglio Regionale. Dopo tutto ciò, il silenzio assoluto. Ora è tornato, spalleggiato dal commissario liquidatore, Stefano Graziano, per farci la lezioncina sul voto utile. Voto utile a chi e per che cosa?». È quanto scrive il candidato alla presidenza della Regione Calabria, Mario Oliverio, in risposta a quanto aveva affermato ieri sera Stefano Graziano dal palco della Festa regionale dell’Unità a Catanzaro. «Lo sanno tutti – afferma – che questa gestione scellerata del PD ha prodotto e continua a produrre sconfitte rovinose. Dopo Callipo nessuna riflessione autocritica, nessun tentativo serio di avviare un confronto ampio, aperto, finalizzato a ricostruire su larghe basi l’autogoverno dei democratici calabresi. In conclusione un voto utile solo alla consorteria romana che con i commissari ed un manipolo di persone continua a fare e disfare sulla pelle della Calabria». «Zingaretti? Si, quello – continua Oliverio – che si è dimesso da segretario nazionale del Pd ritenendolo ormai ridotto ad una conventicola di correnti, l’una contro l’altra armate. Nulla sul perché i candidati della Calabria li scelga Roma, inibendo le primarie ed escludendo ogni forma di partecipazione democratica come è stato fatto nel resto d’Italia. Nulla sui commissariamenti, né su quello della sanità, né su quello del partito calabrese. Solo un pregiudizio senza fine sulla nostra terra e sui calabresi può spiegare questo odioso e inaccettabile comportamento». «A Zingaretti dico, con estrema chiarezza, che – conclude l’ex presidente della Regione Calabria – contro tutto questo ci siamo candidati con l’incoraggiamento di tanti, uomini, donne e giovani che non accettano questa condotta ottusa e coloniale. Il vero voto utile è quello per affermare la dignità e l’autonomia della Calabria. Una regione che merita rispetto e che ha energie e competenze per autogovernarsi come avviene in altre regioni a partire da quella di cui Zingaretti è Presidente».
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