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festa regionale dell’Unità

Lorenzin: «L’Italia non può permettersi una Calabria con la sanità attuale»

L’ex ministro della Salute, oggi responsabile nazionale del settore per il partito, alla festa regionale dell’Unità dei democrat a Catanzaro

Pubblicato il: 19/09/2021 – 22:48
Lorenzin: «L’Italia non può permettersi una Calabria con la sanità attuale»

CATANZARO «Bisogna essere convinti che la Calabria possa uscire da una situazione di mortificazione come quella in cui si trova ormai da troppo tempo, dai Livelli essenziali di assistenza al debito ma anche alla organizzazione della dirigenza e delle Asp, per raggiungere dei livelli almeno medi rispetto a quelli italiani». Lo ha detto Beatrice Lorenzin, deputata del Pd, responsabile nazionale sanità e già ministro della Salute, intervenendo a un dibattito organizzato nell’ambito della festa regionale dell’Unità del Pd calabrese a Catanzaro. Al dibattito, moderato dal giornalista Ugo Floro, hanno partecipato, oltre alla Lorenzin, i consiglieri regionali del Pd Carlo Guccione e Libero Notarangelo, Francesco Masotti, segretario generale della Cisl Medici, Sebastiano Andò, professore emerito di Patologia generale all’Unical. «Credo – ha aggiunto la Lorenzin – che dopo l’esperienza del Covid l’Italia intera non possa permettersi che la Calabria continui ad andare così, abbiamo la necessità di ristrutturare il sistema sanitario, soprattutto adesso che bisogna finanziarlo. Il principale obiettivo deve essere quello di aumentare il fondo sanitario, per tutti, per renderlo pari alle nostre necessità reali: intorno al 12 per cento del Pil, non al 6,3 per cento. E poi bisogna utilizzare le risorse per risolvere alcuni problemi ormai annosi – da quelli del personale sanitario a quello del salario del personale sanitario, ai grandi temi della riforma della prevenzione e della cronicità – e utilizzare queste riforme per accompagnare il Pnrr che mette a disposizione 18 miliardi e parte di queste risorse sono per la Calabria». «Questa volta – ha ricordato l’ex ministro e oggi responsabile nazionale Sanità del Pd –  i soldi ci sono veramente, sia per fare le Case della comunità, e quindi risolvere questioni annose nelle aree rurali e montane, sia ristrutturare gli ospedali. Ma poi ci servono le persone dentro. Ci serve gente veramente capace, che stia in Calabria e che possiamo portare in Calabria. Accanto a questo, credo che sia giunto il momento di cambiare modelli di commissariamento. Il commissariamento come è stato impostato nei primi anni del 2000 non funziona. Non funziona più in nessuna parte, non solo in Calabria, perché anzitutto mortifica il cittadino, sembra che punisca la classe politica, ma mortifica in realtà il cittadino. Quindi è necessario immaginare un nuovo modello, responsabilizzare i presidenti, gli assessori, non dargli scuse e avere un modello di affiancamento nelle aziende. Quando un’azienda non va bisogna entrare nell’azienda e ristrutturarla in due anni. Credo che se proviamo a imboccare questa strada risolveremo i problemi della Calabria ma e delle aree complesse della regione». Secondo la Lorenzin «torna la politica per quanto riguarda la totale responsabilità dei presidenti e degli assessori. Secondo l’ex ministro «c’è sempre stata questa diatriba tra cosa fanno i commissari e cosa fanno i presidenti, ma un modello di salvaguardia bisogna trovarlo. Se un’azienda fallisce, depaupera risorse e non raggiunge i Lea, qualcosa bisogna fare. Invece di farlo sulla Regione, che deve mantenere la sua responsabilità, si può agire con meccanismi di controllo seri, limitati nel tempo, circoscritti nel tempo, non con commissariamenti colossali che durano vent’anni. Serve una soluzione breve, ma efficace, per risanare le strutture o le aziende che non vanno bene affiancando la Regione». «Bisogna cambiare il meccanismo per  raggiungere obiettivi che devono essere misurabili». La Lorenzin infine ha fatto un endorsement per la Bruni: «Penso che Amalia sia la candidata giusta, innanzitutto è una scienziata, sa di cosa parla, è un medico, conosce i problemi della salute da tutti i punti di vista. Credo che lei abbia il profilo giusto per dare un cambiamento reale alla regione».

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