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Turismo esperienziale, una nuova frontiera per la Calabria

La Regione potrà contare su un fondo stanziato dal Governo per formare le figure professionali dedicate. Ecco i vantaggi

Pubblicato il: 19/09/2021 – 7:14
di Roberto De Santo
Turismo esperienziale, una nuova frontiera per la Calabria

CATANZARO Risorse per formare i tour operator del turismo esperienziale al Sud e rilanciare così un segmento che soprattutto in tempo di pandemia sta acquisendo un valore non solo simbolico.
L’iniziativa è partita di concerto tra il ministro per il Sud Mara Carfagna e il collega al Turismo Massimo Garavaglia e si è concretizzata nell’istituzione di un fondo – per il momento – sperimentale dedicato appunto alla formazione turistica esperienziale. Previsto dalla legge di Bilancio 2021, il fondo è divenuto operativo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto a doppia firma, appunto, dei ministri del Sud e del Turismo. Si tratta di uno stanziamento da 1 milione di euro suddiviso tra le Regioni meridionali per ciascuno degli anni 2021 e 2022. Saranno le Regioni ad utilizzare le risorse e ad indirizzarle – attraverso propri bandi – ad enti e agenzie di formazione accreditati, istituti tecnici superiori o università per lo svolgimento di corsi di formazione.
Alla Calabria andranno 250mila euro e saranno destinati a formare 50 tour operator del settore. Un piccolo “gruzzolo” che potrà comunque essere implementato dalla Regione per scommettere su un settore che sta dimostrando una certa vitalità. Anche in Calabria.
Il provvedimento prevede infatti che ogni Regione destinataria del fondo potrà incrementare le risorse a disposizioni fino ad una quota aggiuntiva pari al 20% della dotazione. Con la conseguente implementazione del numero di operatori che saranno formati. Un’occasione per creare quelle figure professionali utili a cogliere appieno i vantaggi di questo nuovo modo di fare turismo.

Il turismo come “esperienza” del territorio

La visita in un vigneto può trasmette quelle emozioni che lasciano un ricordo forte in un turista

I principi che ispirano questo nuovo modello di turismo si basano sulla qualità delle esperienze che il viaggiatore potrà percepire visitando un luogo. Dunque diviene il fattore umano e la sua connessione con il territorio il vero motore attrattivo dei luoghi. Percepire sensazioni attraverso la condivisione di usanze, culture e tradizioni locali. In cui il turista diviene attore centrale dei luoghi che visita. Non più spettatore, ma vero e proprio interprete delle abitudini di vita o delle attività che caratterizzano il territorio che ha scelto come meta del proprio viaggio. Un modello di turismo che sta attraendo sempre più appassionati. Basti considerare che in un recente sondaggio, emerge che un terzo dei cittadini europei chiede appunto di divenire protagonista del viaggio. Dunque non solo semplice osservatore di musei, monumenti o opere d’arte, ma parte attiva che interagisce con la storia, le persone e le usanze del luogo.
Secondo gli esperti, la ricetta “magica” di questo genere di turismo consiste nel riuscire a trasferire emozioni vere ai visitatori in modo che quelle esperienze di vita vissuta sul territorio resti impressa nei ricordi. Generando così un benessere non solo fisico – legato al relax dello stress quotidiano – ma anche emotivo.

Attraversare un percorso in bici per percepire gli odori e osservare i paesaggi da vicino


Gli esempi di questo genere di vacanza lontana dal modello di turismo di massa non mancano. Si va dalla cucina di pietanze tradizionali al coinvolgimento del visitatore nei processi di realizzazione di prodotti locali: dal vino all’artigianato passando dalla fattura di salumi o formaggi. E poi c’è la degustazione dell’enogastronomia considerata esperienza diretta come anche l’immersione nella natura locale attraverso escursioni in trekking o in bici o, se è una località marina, in snorkeling o in diving nei fondali. Sempre alla ricerca del contatto vero e per questo originale con il territorio che si visita.
Appunto esperienze di viaggio oltre l’osservazione di ciò che circonda il turista.
Una nuova frontiera del turismo di cui la Calabria – ricca di un patrimonio enogastronomico, artigianale e paesaggistico per diversi aspetti ancora inesplorato – potrebbe beneficiare più di altre realtà del Paese. La valorizzazione delle aree interne, della natura e della vastissima produzione enogastronomica d’eccellenza come anche la rivisitazione delle antiche tradizioni locali restano comunque le precondizioni per cogliere appieno questa occasione.

L’occasione offerta

Comprendere le tecniche della panificazione per lasciare un impronta nel visitatore

Seppure con una dotazione iniziale bassa, l’iniziativa del Governo che ha istituito il fondo può rappresentare un banco di prova per comprendere le potenzialità di questa nuova forma di turismo in Calabria.
L’obiettivo fissato dal bando è quello di formare operatori di alta qualità che sappiano veicolare al meglio le esperienze turistiche locali. Sarà compito della Regione saper interpretare nel miglior modo possibile questo obiettivo attraverso una selezione seria che punti a valutare la qualità e l’innovatività del progetto nell’ottica della sostenibilità ambientale. Così come previsto anche dai criteri di selezione di quel bando. Come anche la capacità del soggetto che si proporrà di formare i tour operator del futuro considerando magari le precedenti esperienze maturate nel settore.

Il trekking mette a contatto diretto il turista con la natura vera dei territori


Nei criteri posti, dai due ministeri proponenti, anche la garanzia che almeno la metà dei nuovi professionisti così formati che non avevano un lavoro, al termine del corso abbiano accesso ad uno stage, un tirocinio o ancora meglio ad un contratto di lavoro da un’impresa turistica o da strutture ricettive calabresi.
Una previsione che potrebbe divenire occasione di occupazione vera ed immediata per quanti desiderano lavorare nel campo dell’accoglienza turistica in Calabria.
Ma la sfida più importante resta quella di mettere in moto un’intera nuova filiera capace di fare rete tra le potenzialità del territorio: dall’enogastronomia all’artigianato tradizionale valorizzando ambiente, paesaggi e storia locale. Tutti aspetti che fanno non solo da cornice, ma in questo caso da cuore pulsante del turismo esperienziale. Significa offrire una gamba in più per far crescere l’intero comparto turistico calabrese con inevitabili ricadute positive per lo sviluppo economico della regione. (r.desanto@corrierecal.it)

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