COSENZA «Nel mezzogiorno Andreatta ha creato l’Università di Arcavacata in Calabria, che ancora oggi è una delle più belle università del Sud». Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, esordisce così in occasione della cerimonia di intitolazione a Beniamino Andreatta dell’Aula magna della Business School di Bologna. Un attestato di merito al lavoro svolto in questi anni dall’Ateneo calabrese che ha superato con valutazione estremamente positiva la verifica dell’Anvur, l’Agenzia nazionale che ha il compito, per conto del ministero, di valutare la qualità delle università italiane e della ricerca. «Una grande soddisfazione», sottolinea al Corriere della Calabria il rettore dell’Unical Nicola Leone. «La nostra è la prima tra le università del sud e la seconda a sud di Roma, ai primissimi posti a livello nazionale. Dopo questo risultato è accreditata per cinque anni e potremo proseguire nell’erogazione dell’offerta didattica con un bollino di qualità che ci rende orgogliosi».
«Siamo convinti dell’importanza della didattica in presenza», afferma il rettore che aggiunge: «All’Università si cresce con il rapporto diretto docente-studente ma anche studente-studente. La Dad ha garantito il diritto allo studio quando non c’erano alternative». La fine della didattica a distanza e il ritorno in aula di migliaia di studenti e docenti ha spinto l’Ateneo «ad attuare un piano globale dell’allocazione delle aule, chiedendo uno sforzo al personale e ai docenti per garantire a quanti più studenti possibile il diritto allo studio». Senza restrizioni e con misure decisamente meno rigorose, l’Unical tuttavia ricorrerà in alcune straordinarie occasioni alla didattica a distanza: «per i ricevimenti degli studenti, per ridurre l’esigenza di un’aula con un piccolo numero di lezioni non in presenza e per invitare ad un corso un collega di Oxford o Stanford», chiosa il rettore.
Risultati positivi quelli raggiunti, ma il pensiero corre veloce ai prossimi obiettivi. «Abbiamo riformato l’offerta formativa e avviato nuovi corsi, aprendone alcuni alternativi – sostiene il Magnifico rettore – e puntiamo all’internazionalizzazione contando su ben 12 lauree internazionali che hanno ricevuto quasi 7000 domande da 120 paesi da tutto il mondo». Chiaro l’intento di migliorare l’offerta, innovare i corsi e puntare sulla qualità del reclutamento.
Il progetto di realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza torna prepotentemente ad occupare il dibattito politico, in piena campagna elettorale. Tutti i candidati a sindaco della città dei bruzi, ma anche i candidati alle Regionali, hanno rivolto un pensiero allo storico progetto di costruzione del nuovo polo sanitario.« L’Unical – precisa il Leone – in politica è super partes ma siamo pronti a collaborare con il prossimo presidente della Regione fornendo la massima disponibilità. L’Università della Calabria deve aprirsi al territorio e interagire con le istituzioni politiche». Sul luogo dover far sorgere il nosocomio, il rettore è lapidario: «Abbiamo aperto un nuovo corso in medicina e tecnologie digitali per contribuire ad innalzare la qualità della sanità calabrese, ma la scelta del luogo adatto ad ospitare l’ospedale cittadino spetta alla politica».
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