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Pusher incastrati dai colloqui in carcere: rinviata la discussione di Candido Perri

Questa mattina, al Tribunale di Cosenza dinanzi al Gup Letizia Benigno si è tenuta una nuova udienza del processo

Pubblicato il: 20/09/2021 – 16:43
Pusher incastrati dai colloqui in carcere: rinviata la discussione di Candido Perri

COSENZA Si discuterà il prossimo 4 ottobre al Tribunale di Cosenza, la posizione di Candido Perri, indagato in concorso con altre persone – a vario titolo – con l’accusa di cessione di sostanze stupefacenti, estorsione aggravata e violenza privata. Questa mattina, al Tribunale di Cosenza dinanzi al Gup Letizia Benigno si è tenuta una nuova udienza del processo a carico dei presunti responsabili. L’avvocato Gianpiero Calabrese, difensore di Candido Perri, aveva richiesto il rito abbreviato condizionato all’escussione di un teste, oggi assente. Il giudice, per questo motivo, ha rinviato alla prossima udienza quando sarà discussa anche la posizione di Alfredo Sirufo, difeso dall’avvocato Ingrosso che ha richiesto il rito abbreviato secco.

Le intercettazioni incastrano i pusher

Le intercettazioni nel carcere di Cosenza avrebbero svelato l’esistenza di una fiorente attività di spaccio proseguita fuori dall’istituto penitenziario “Sergio Cosmai” (tramite sodali in libertà) su impulso di alcuni detenuti. Gli investigatori nel corso di una operazione conclusa nel settembre del 2020 (QUI I DETTAGLI) sono così riusciti a delineare l’esistenza di un gruppo che gestiva la distribuzione di sostanze stupefacenti nella parte bassa del centro storico della città dei bruzi. Il blitz condotto dalla squadra mobile di Cosenza ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare in carcere e quattro misure di arresti domiciliari emesse dal Gip del Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura del capoluogo bruzio. Agli indagati vengono contestate diverse cessioni di sostanze stupefacenti e i reati di estorsione aggravata e violenza privata. Tutte accuse, ribadite questa mattina dal Pm, nel corso dell’udienza in corso dinanzi il gup del Tribunale di Cosenza, Letizia Benigno.

Le richieste del Pubblico Ministero

Il Pubblico ministero, al termine della scorsa udienza, aveva avanzato a carico degli indagati, le seguenti richieste: Andrea Ciancio 1 anno, 4 mesi e ammenda; per Alfredo Sirufo 6 anni e ammenda; Carmine Ariello 1 anno e 8 mesi più ammenda; Daniele Morrone 1 anno e 6 mesi più ammenda; Pietro De Mari 2 anni e 4 mesi più ammenda. (f.b.)

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