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Sanità, lotta alla ‘ndrangheta e lavoro: nel confronto con i sindacati i candidati governatori stavolta usano il fioretto

Le ricette degli aspiranti presidenti sollecitati da Cgil, Cisl e Uil: spazio ai contenuti e non alle polemiche

Pubblicato il: 20/09/2021 – 18:12
Sanità, lotta alla ‘ndrangheta e lavoro: nel confronto con i sindacati i candidati governatori stavolta usano il fioretto

LAMEZIA TERME Stavolta niente sciabola ma fioretto. Nel confronto con i sindacati Cgil, Cisl e Uil i quattro candidati alla presidenza della Regione mettono da parte i toni bellicosi e polemici ed evitano di parlarsi addosso e di litigare, puntando sui contenuti. Amalia Bruni, Mario Oliverio, Luigi de Magistris e Roberto Occhiuto si risparmiano colpi bassi, probabilmente condizionati dalla “sacralità” del luogo del dibattito e dal fronte unitario rappresentato dai segretari generali delle confederazioni, Angelo Sposato per la Cgil, Tonino Russo per la Cisl e Santo Biondo per la Uil. Dai leader sindacali una piattaforma condivisa che ha messo in fila tutti i problemi della Calabria, dalle prospettive (ancora oscure per la verità) del Pnrr, ai fondi europei del ciclo 2014-2020 e del nuovo 2021-27, dalla sanità, al lavoro con una particolare sottolineatura sulla lotta al precariato e al sommerso, dalle infrastrutture alla gestione del ciclo dei rifiuti e dell’acqua, dalla sicurezza del territorio alle politiche industriali, dalle riforme al contrasto alla ‘ndrangheta.

La sanità

Il tema dei temi resta la sanità. Tutti concordi sulla necessità della fine del commissariamento. Per Amalia Bruni, candidata del centrosinistrra alla presidenza della Regione, «quando ho iniziato negli anni ’80 c’era una situazione migliore, poi il precipizio con il piano di rientro e la gestione straordinaria. Ora serve un patto forte con il governo per una nuova programmazione e va data priorità alla sanità territoriale, che è il vero punto di svolta, utilizzando per questo l’opportunità data dai fondi del Pnrr». Mario Oliverio, candidato governatore da indipendente, ribadisce che la sanità è «la madre di tutte le battaglie, una battaglia che ho fatto in solitudine contro un commissariamento dettato da logiche coloniali, e oggi scopro che tutti mi danno ragione. Insisto nel dire che più che mandare le liste alla commissione antimafia bisognerebbe guardare agli interessi diretti e indiretti che si celano dietro alcune candidature. La sanità deve tornare nelle mani dei calabresi: c’è un governo di unità nazionale e i leader dei partiti che vengono qui avrebbero già dovuto chiudere il commissariamento». Luigi de Magistris, candidato per il polo civico, parla di «sanità vergogna, ci sono devastanti responsabilità morali e politiche. Oggi tutti dicono no al commissariamento ma l’hanno voluto tutti, centrodestra, centrosinistra e Movimento 5 Stelle: basta con questo gioco delle tre parti. Solo noi possiamo ricostruire la sanità perché abbiamo le mani libere e nessuna responsabilità per il passato». Infine, Roberto Occhiuto, candidato presidente per il centrodestra: «Io avrò vinto alle Regionali solo se riuscirò a governare la Calabria a partire dalla sanità, chiedendo anzitutto al governo un apporto perequativo che colmi il gap con le altre regioni, perché se altrove si possono assumere persone qui se ne devono assumere di più, e a tempo indeterminato. E chiederemo al governo di inviarci tecnici della Ragioneria per chiudere i bilanci delle aziende».

Infrastrutture e sicurezza del territorio

Tra i temi al centro del dibattito infrastrutture, ambiente, sicurezza del territorio. Secondo la Bruni «è necessaria una Regione che finalmente pianifichi e programmi, con il coinvolgimento dei sindaci». Oliverio evidenzia che «bisogna riaprire assolutamente il tema della cura del territorio con un piano straordinario». De Magistris si sofferma sul tema dell’acqua, affermando che «saremo la prima regione ad avere un’azienda speciale pubblica sull’acqua, dicendo basta con la Sorical. E metteremo in campo nuove politiche con un assessorato alle montagne e alle aree interne». Occhiuto punta su «un piano per la forestazione che sgomberi il campo dai pregiudizi che ci sono nel Paese. Quanto all’acqua bisogna superare la dicotomia tra Sorical e reti comunali vetuste, è tempo di creare una multiutility, e chiedere un sostegno alla Cassa Depositi e Prestiti».

Lavoro e legalità

Infine, per come posto anche dai sindacati, il tema del lavoro, intrecciato alla legalità. Secondo la Bruni «finora è mancata una visione di insieme della Calabria. La Regione deve utilizzare gli strumenti del futuro, creando una cerniera con le scuole di formazione e le università. L’illegalità diffusa è la radice di tutti i problemi della Calabria, compresa la mancanza di lavoro o il lavoro precario. Per creare legalità è evidente che bisognerà interrompere la catena del bisogno, mettere al centro il lavoro, che è il fil rouge più importante, e ristrutturare la pubblica amministrazione». Oliverio evidenzia il rischio di perdere l’occasione del Pnrr «perché c’è una distribuzione delle risorse penalizzante per le Regioni del Sud», e quindi sottolinea che «si tratta di definire strumenti con cui utilizzare le risorse attivando automatismi e agevolazioni, va avviata un’opera di stabilizzazione dei precari con i fondi del Pnrr, vanno sbloccate le assunzioni e va riqualificata tutta la pubblica amministrazione puntando sulle giovani energie che escono dalle nostre università». Per de Magistris «il lavoro è il primo antidoto all’illegalità, quindi occorrono investimenti anzitutto nella scuola pubblica. Va combattuta la borghesia mafiosa affidandosi a persone irreprensibili. Le mie priorità sono trasparenza su tutte le procedure d’appalto, semplificazione, protocolli sulla sicurezza nei posti di lavoro, clausole sociali e fine delle esternalizzazioni». Occhiuto rileva che sul tema della legalità «ho dimostrato di aver tenuto l’asticella alta, inviando le liste all’Antimafia e violentando la mia cultura garantista ma bisogna sfatare il luogo comune per cui non si può fare nulla perché c’è la ‘ndrangheta. La legalità si costruisce creando sviluppo con un progetto integrato di attrazione degli investimenti. Mi candido a un confronto permanente con le forze sociali, su due direttrici: creare le condizioni per nuovi posti di lavoro e prosciugare il precariato». Al fondo di un dibattito durato un’ora e mezza, i sindacati hanno auspicato dal 5 ottobre l’avvio di una stagione di confronto con il nuovo governatore della Regione Calabria. (c. a.)

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