REGGIO CALABRIA Il Parco dell’Aspromonte sta attraversando una fase molto delicata della sua esistenza. Gli incendi di questa stagione sono stati forse i più devastanti della sua storia recente ed oggi tutti parlano del Parco. Molti che non hanno mai saputo nulla dell’Aspromonte e dell’Ente Parco, ora cercano di dirci cosa è meglio per tutti. Noi il Parco Nazionale dell’Aspromonte lo abbiamo vissuto dal primo minuto, abbiamo visto passare idee, persone e politiche molto diverse tra loro e adesso siamo qui a raccontarvi una parte della nostra esperienza con l’Ente Parco negli anni. Una storia fatta di incontri e scontri e mai totalmente positiva, ma sempre cercando il dialogo, almeno fino ad ora.
Oggi noi vogliamo un Ente Parco all’altezza delle nostre aspettative, che sono alte, viste anche le grandi attenzioni scientifiche e mediatiche positive conquistate in questi ultimi anni.
In questo difficile presente, ci aspettiamo che l’Ente Parco sia in grado di dare risposte alle popolazioni locali, alle aziende, alle Guide. Vorremmo che sappia proteggere i servizi eco-sistemici di cui tutti (ma proprio tutti) abbiamo necessità e che sappia promuovere questa terra come merita, rendendo orgogliosi i suoi operatori e i suoi abitanti.
Se l’Ente Parco non funziona, quindi, è un problema di tutti.
Pertanto, riteniamo che sia arrivato il momento, dopo quasi 2 anni dall’insediamento della nuova presidenza, di tirare le somme e capire se la direzione intrapresa sia davvero convincente. Forse giova anche ricordare chi sono le Guide: aziende, tour operator, strutture ricettive, rifugi, professionisti, naturalisti, tecnici, educatori. Economie delle aree interne che contribuiscono al sostegno socio-economico della montagna. Le Guide NON sono dipendenti dell’Ente Parco, che ne ha “solo” curato l’attenta selezione e la formazione. Alla nostra Associazione sono iscritte 30 su 38 Guide Ufficiali del Parco Nazionale dell’Aspromonte.
Noi per primi comprendiamo come l’Ente Parco possa e debba essere un riferimento per la conservazione, ma anche per il tessuto socio-economico del territorio aspromontano.
La situazione, però, è cambiata e negli ultimi 8 mesi l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte non ha risposto a nessuna comunicazione da noi inviatagli, né si è rapportato in alcun modo con l’Associazione delle Guide Ufficiali.
Nonostante ciò, in seguito alla situazione emergenziale, abbiamo richiesto un incontro urgente il 27 agosto 2021, volto a confrontarci su quanto avvenuto e su come affrontare questa fase, magari anche con il nostro sostegno. L’incontro si è svolto il 15 settembre ed ha avuto per noi un risultato molto deludente e nessuna giustificazione convincente ci è stata fornita, rispetto alle mancate risposte alle nostre comunicazioni formali. Non ci è stato fornito alcun indirizzo alternativo, né progetti differenti o migliori di quelli proposti. Quindi per noi è impellente, visto che questo Ente Parco dichiara di non avere tempo per leggere le nostre richieste, porle all’attenzione di tutti, così saremo sicuri che nessuno potrà più dire di non saperne nulla.
Non abbiamo più scelte disponibili, quindi, e per difendere l’Aspromonte dobbiamo discuterne pubblicamente, perché non possiamo più aspettare e vedere un Ente, con un ruolo ed una missione fondamentale per tutti noi, fermo ad ignorare quelle che per noi sono opportunità ed azioni necessarie.
Sono diverse (come dicevamo) le proposte che abbiamo presentato all’Ente Parco nei mesi precedenti, finalizzate alla divulgazione e tese alla costruzione di una coscienza ambientale e alla difesa della biodiversità e dell’Aspromonte stesso. Avremmo fortemente voluto collaborare con l’Ente Parco, per perseguire obiettivi comuni di salvaguardia della biodiversità, così come per promuovere il territorio al meglio, ma ciò purtroppo non è accaduto e siamo qui a chiedere il perché.
Questi sono gli eventi documentabili, che ci hanno coinvolto più o meno direttamente:
1) La nuova presidenza appena insediata non ha mai richiesto un incontro con le Guide Ufficiali del Parco, ma siamo stati noi a richiederlo il 2 maggio 2020, concesso il 6 luglio. L’Ente non ha ritenuto di tenere con la nostra Associazione (che ricordiamo rappresenta 30 su 38 Guide Ufficiali) nessun altro incontro fino a questo del 15 settembre 2021, da noi fortemente voluto.
2) Incaricati dall’Ente Parco a fine 2020 di svolgere un corso di formazione multidisciplinare per operatori turistici, percepiamo un atteggiamento ostile da parte dell’Ente durante la sua realizzazione. Nonostante ciò, il corso ha un grandissimo successo, documentato da eccellenti questionari di gradimento. Quasi 90, tra operatori, professionisti e privati, rimangono esclusi dal primo corso (numero massimo 100 persone) e chiedono una seconda edizione, cosa che rappresentiamo all’Ente il 21 gennaio 2021, senza ricevere alcuna risposta. Alla fine del corso ci offriamo di produrre un comunicato stampa per evidenziare i buoni risultati e i meriti dell’Ente, ma anche stavolta non riceviamo alcuna risposta, esattamente il 19 marzo 2021. L’azione meritoria dell’Ente Parco cade, quindi, nel vuoto.
3) Diverse delle nostre Guide sono Operatori Nazionali ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) per il Monitoraggio del Lupo, per cui pensiamo di offrire – gratuitamente – queste competenze per realizzare progetti di divulgazione sulla specie, in contrasto con diverse false notizie circolate nel periodo. Siamo al 23 marzo 2021. Non riceviamo risposta.
4) Richiediamo nuovamente un incontro il 22 aprile 2021, sul tema della sentieristica sulla quale abbiamo grandi competenze ma, anche stavolta, la nostra richiesta viene completamente ignorata.
5) L’attuale dirigenza non rinnova il progetto Park Bus, iniziativa promozionale di grande successo degli anni precedenti, che proponeva escursioni promozionali in molte zone del Parco. Questo nonostante i risultati oggettivi documentabili, con oltre mille persone accompagnate ed oltre 250mila interazioni sui social. Abbiamo comunque inviato il 24 maggio una proposta ufficiale per riproporre il progetto, senza mai ricevere alcun riscontro.
6) Non vengono più effettuati gli Info Point estivi. 7) Non viene rinnovata la convenzione con il MARC (Museo Archeologico di Reggio Calabria), che prevedeva anche uno strategico punto informativo dell’Ente Parco dentro il Museo, oggi non più operativo. 8) Richiediamo un incontro il 16 giugno, sul tema dell’accessibilità della rete dei sentieri per disabili motori, portando delle proposte concrete derivanti dalle nostre esperienze. L’incontro non viene mai concesso. 9) Ci siamo proposti – sempre gratuitamente – per svolgere attività di divulgazione finalizzate ad una corretta fruizione del Parco e non avendo ricevuto, anche questa volta, nessuna comunicazione a riguardo riteniamo che la proposta sia stata declinata. Siamo al 9 luglio.
10) Il monitoraggio dell’avifauna, con il quale l’Ente aveva raggiunto grandi risultati, non viene più effettuato dopo 11 anni, interrompendo così un’importante serie storica di raccolta dati. L’altana di osservazione realizzata allo scopo rimane, per quanto ne sappiamo, abbandonata. Anche qui abbiamo ufficialmente chiesto lumi sulla sua fruizione, senza ricevere nessuna risposta dal 21 luglio.
11) La dirigenza decide di promuovere l’annullamento del bando per il nuovo direttore del Parco, privando l’Ente per altri ulteriori mesi (compreso il periodo emergenziale attuale passato senza direttore) di questa figura chiave ed assolutamente necessaria. Del direttore, ad oggi, non abbiamo ancora notizia e questa carenza adesso sarà ancora più grave.
12) L’Ente Parco dell’Aspromonte ha ottenuto negli anni passati la Carta Europea del Turismo Sostenibile, che prevede delle azioni da svolgere a diversi livelli, tra cui la certificazione di operatori, professionisti e Guide. Ad oggi non abbiamo nessuna notizia su come l’attuale dirigenza intenda procedere.
13) L’Ente Parco dell’Aspromonte, con grande impegno ed un percorso lungo e difficile, ottiene l’ingresso nella rete degli Unesco Global Geoparks. Questo importante riconoscimento internazionale è soggetto a verifica quadriennale e prevede il coinvolgimento di vari attori locali. Ad oggi, non sappiamo più cosa si stia programmando in tal senso per rispettare tali impegni.
14) Le competenze delle Guide Parco sono ampie e variegate e per questo offriamo la nostra collaborazione per svolgere alcuni importanti monitoraggi faunistici, da effettuarsi in collaborazione con l’Ente Parco. Ci rendiamo disponibili – gratuitamente – a svolgere queste attività in pieno accordo e sotto l’egida dell’Ente Parco. A maggior ragione in questo momento, dopo il passaggio del fuoco, sarebbe molto importante avviare attività di questo tipo. Chiediamo a tal proposito un incontro il 24 agosto, che anche questa volta non viene concesso.
15) Apprendiamo in questi giorni che alcune delle nostre comunicazioni, seppur indirizzate espressamente anche al Consiglio Direttivo dell’Ente, non sono state ricevute dai membri del suddetto organo al momento dell’invio. Non ci è chiaro se e quando le stesse siano o saranno inviate ai membri del Consiglio.
Quale motivazione ha spinto l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte ad ignorare tutte queste richieste? Perché questo Ente, che dovrebbe essere il riferimento per politiche di promozione e protezione dell’Aspromonte, rifiuta proposte progettuali, confronti e collaborazioni? L’Ente Parco oggi sembra rifiutare ogni forma di aiuto e cooperazione, anche da parte di professionisti che hanno dimostrato sempre spirito di leale collaborazione.
Un ulteriore e grave problema è non riuscire a difendersi dagli attacchi attuali. Questa dirigenza, a nostro avviso, non riesce a rispondere alla complessità delle sue responsabilità e non riesce a governare questi eventi, cosa che sarebbe suo preciso compito fare per salvaguardare la biodiversità dell’Aspromonte, per la difesa dei suoi abitanti, delle sue aziende e dei professionisti che, con non poche difficoltà, ancora operano nei confini del Parco.
Noi non ci sentiamo assolutamente tutelati da questo Ente Parco. L’Ente Parco dovrebbe essere oggi tra gli Enti più efficaci ed efficienti, ma così non è.
Questa dirigenza ha chiuso le porte a cittadini, operatori economici, professionisti, ricercatori, Guide ed associazioni senza dare alcuna spiegazione. Questo potrebbe anche essere legittimo, se ci fosse un’altra e migliore strada tracciata che, però, non c’è. Nessuno sembra capire quale direzione si intenda prendere, dopo ormai quasi due anni.
Ma adesso che si sviluppano cose che vanno ben oltre noi, questa dirigenza è in grado di dare delle risposte? È in grado di affrontare questa complessità? È in grado di difendere l’Aspromonte?
Secondo noi no. Ma vorremmo che si parlasse di fatti concreti, di problemi reali, magari di soluzioni e non ci si fermi solo alla polemica sterile. Nell’Ente Parco oggi c’è un grave problema che va affrontato e risolto e – al netto di tutte le polemiche – vorremmo sapere chi si sta adoperando per risolvere questa situazione. Per questo abbiamo rappresentato quanto scritto anche al Ministero della Transizione Ecologica.
Vogliamo che l’Ente Parco sia in grado di rispettare la sua missione, ovvero principalmente difendere la biodiversità e promuovere il territorio. Vogliamo che vengano effettuate tutte la azioni necessarie per rendere l’Aspromonte un’area protetta di alto livello, con un Ente gestore che sappia dialogare, promuovere e proteggere il patrimonio naturalistico che sta nei suoi confini e non solo.
Non ci interessano i nomi, gli appetiti o le liti, noi vogliamo tornare ad incontrarci e scontrarci con un Ente fondamentale per il nostro territorio, che oggi appare completamente chiuso in sé stesso.
Vogliamo che l’Ente Parco sia di tutti e che sia in grado di difende l’Aspromonte.
Vogliamo una rinascita del Parco Nazionale dell’Aspromonte e che ognuno faccia la propria parte perché questo accada al più presto possibile.
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