CATANZARO Punti di forza come l’attivazione di una equipe multidisciplinare, finanziamenti ad hoc per la ricerca, l’interazione e la collaborazione con associazioni di pazienti e cittadini, e punti di debolezza come la non identificazione dei punti di accesso alla rete, la mancanza di una Carta dei servizi e di un piano per la gestione dei pazienti nell’emergenza Covid. Così l’Agenas, nel suo ultimo rapporto nazionale, “fotografa” la Rete oncologia regionale (Ros) in Calabria: il report prende a riferimento l’ultimo semestre 2020.
Secondo l’Agenas,la Rete Oncologia Regionale (Ror) «è stata formalizzata attraverso un atto regionale, ed è stato individuato un coordinatore della Ror. Tali elementi sono imprescindibili per poter definire la caratterizzazione del modello della rete e la sua governance. Inoltre la Ror ha formalizzato i punti di accesso della rete. Nell’ambito delle tecnologie si rileva che la dotazione tecnologia in campo diagnostico e terapeutico in tutte le strutture appartenenti alla Ror è sottoposta a revisione periodica in termini qualitativi e quantitativi». Con riferimento ai modelli operativi, l’Agenas rivela che
«la Ror ha identificato i Centri di Senologia e prevede l’attivazione di una equipe multidisciplinare per la presa in carico della persona con diagnosi oncologica, in quanto oggi più che mai l’approccio al paziente oncologico coinvolge più discipline. Sono state definite linee guida e procedure per la valutazione iniziale multidisciplinare di ciascun paziente oncologico che comprendono la valutazione dei bisogni per la promozione della salute del paziente». Rispetto alla ricerca clinica emerge che «esiste all’interno della rete una forma di coordinamento dei trials clinici e sono previsti finanziamenti ad hoc per la ricerca. Per quel che riguarda l’ambito della formazione esistono modalità di feedback all’organizzazione (professionisti, personale delle direzioni, personale del coordinamento, operatori) di quanto rilevato attraverso la valutazione dell’esperienza dei pazienti. Per quel che concerne l’ambito della comunicazione e trasparenza – prosegue l’Agenzia – si segnala che è attivo un sito internet della Ror e sono stati organizzati dalla rete oncologica eventi istituzionali di valore regionale o nazionale rivolti all’intero sistema». Nell’area “processi sociali” l’Agenas rileva che «è documentata la presenza/collaborazione/interazione delle associazioni di pazienti e/o cittadini» mentre nell’area “Risultati” segnala che «è prevista una valutazione formalizzata e periodica dell’esperienza del paziente nel percorso di cura (ad es. coinvolgimento nelle scelte terapeutiche, qualità percepita della relazione con gli operatori) coordinata a livello di rete, infatti è necessario che vengano valutati i risultati sulla base delle esperienze anche fatte dai pazienti in quanto incontrano quotidianamente problematiche che altri potrebbero non rilevare».
Per l’Agenas, in Calabria la Rete Oncologia regionale «non ha definito e non attua meccanismi incentivanti/disincentivanti nel governo della casistica per patologie complesse. Non ha definito criteri formali per identificare i punti di accesso alla rete. Per quanto riguarda le risorse economiche la Regione dichiara che la rete non ha formalizzato un piano economico-finanziario che assicuri la sostenibilità delle strategie di continuità operativa». Quanto ai meccanismi operativi, «in riferimento al percorso del paziente, si evidenzia che nella Rete non è previsto che il paziente possa accedere ad una second opinion come prestazione gratuita, mentre è ormai consolidato che moltissimi pazienti, specie nella fase iniziale di scelta del trattamento, cerchino una seconda opinione soprattutto nelle grandi strutture ospedaliere. Nell’ambito comunicazione e trasparenza si evince che non esiste una Carta dei Servizi aggiornata e redatta con l’apporto di categorie professionali e delle associazioni di tutela e di volontariato rappresentative della collettività e dell’utenza». Nell’area “Risultati” l’Agenas segnala che «non è prevista la partecipazione a sistemi di monitoraggio nazionale. Inoltre non sono state realizzate azioni di miglioramento a seguito dell’indagine effettuata circa l’esperienza dei pazienti che hanno avuto accesso alla Ror». Con riferimento al Covid in oncologia, per l’Agenas «la Regione non ha definito un piano per la gestione dei pazienti oncologici e non ha definito nessuna attività specifica per la gestione ed il trattamento dei pazienti oncologici».
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