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Illeciti al Porto di Catanzaro, indagata anche una funzionaria del Comune – NOMI

Secondo l’accusa i tecnici dell’ente erano consapevoli della mancanza di requisiti da parte della Navylos

Pubblicato il: 22/09/2021 – 7:00
Illeciti al Porto di Catanzaro, indagata anche una funzionaria del Comune – NOMI

CATANZARO Dall’ordinanza del gip di Catanzaro Pietro Carè che ha portato alla misura cautelare di 9 mesi di sospensione nei confronti di Andrea Adelchi Ottaviano, dirigente del Settore Patrimonio e Provveditorato-Partecipate del Comune di Catanzaro e di un anno di divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per Raul Mellea, legale rappresentante della società Navylos S.r.l., emerge il nome di un terzo indagato. Si tratta di Marzia Milano, istruttore amministrativo della procedura di concessione temporanea di due aree demaniali marittime per l’installazione di pontili galleggianti ad uso diporto nel porto di Catanzaro Marina. 

Le accuse

Marzia Milano è indagata per turbata libertà degli incanti in concorso con Ottaviano e Mellea. Nel capo di imputazione si contestano condotte fraudolente a Raul Mellea per avere dichiarato falsamente, all’atto della presentazione della istanza di partecipazione alla procedura per l’installazione di pontili galleggianti ad uso diporto nel porto di Catanzaro Marina, di essere in possesso dei requisiti finanziari e contabili. In realtà il Durc (documento unico di regolarità contributiva ) risultava essere stato regolarizzato solo in data successiva, all’istanza di partecipazione e, in più, Mellea è risultato debitore nei confronti del Comune di Catanzaro per le seguenti somme: 16.346,66 euro relativa all’aggio comunale per l’anno 2020, 2.724,45 euro relativa all’aggio comunale per le mensilità gennaio/febbraio 2021; 2.8327,08 euro relativa alla Tari.
Ottaviano e Milano, invece, sono accusati di avere concesso, con la determina numero 180 del 25 gennaio 2021 l’aggiudicazione definitiva del Lotto numero 2 dello specchio d’acqua relativo al porto di Catanzaro Lido, alla Navyilos s.r.l. di Raul Mellea, pur essendo a conoscenza della mancanza, in capo a quest’ultimo, dei requisiti prescritti dal Disciplinare del bando ed avendo, quindi, scientemente, omesso l’esclusione dello stesso dalla suddetta procedura, in danno delle altre ditte partecipanti.
I due tecnici del Comune di Catanzaro, inoltre, sono accusati di falsità ideologica per avere redatto la determina numero 180 del 25 gennaio 2021, un atto ritenuto dall’accusa «ideologicamente falso nella parte in cui dichiaravano di avere “positivamente effettuato” le verifiche in merito al possesso dei requisiti di ordine generale e di idoneità professionale dichiarati» da Mella. Per le false dichiarazioni rese, Mellea, inoltre, è accusato di falsità ideologica commessa dal privato in atti pubblici.

Due pesi e due misure

«Vi dico già che dal Durc la Navylos non è in regola», così Marzia Milano dice a Adelchi Ottaviano il primo dicembre 2020. Gli inquirenti notano nelle intercettazioni effettuate come i due fossero consapevoli delle carenze nelle dichiarazioni del legale rappresentante della Navylos. Non solo. Avevano effettuato due pesi e due misure con un altro concorrente, i fratelli Morace, per avere ottenuto il codice Ateco successivamente al termine di presentazione della domanda. Ottaviano – è scritto nella richiesta della Procura di Catanzaro –  «esclude velocemente dalla gara i fratelli Morace senza possibilità di sanatoria, contrariamente a quanto avverrà con le altre ditte, in primis la Navylos, le quali, pur difettando di alcuni requisiti previsti dal bando all’atto della presentazione della domanda vengono messe in -condizione di sanare le proprie irregolarità, addivenendo addirittura all’aggiudicazione definitiva del lotto». Ottaviano – emerge dalle indagini della Squadra Mobile di Catanzaro – «insisteva sulla regolarità della posizione del Mellea, non ritenendo l’irregolarità del Durc un fatto ostativo».
Il dirigente incalzava la Milano: «Però una formalità non può’ essere la vita… noi l’abbiamo escluso (a Morace) anche perché lui è uno stronzo, se tu fai lo stronzo con me io faccio lo stronzo con te».
«In definitiva – scrivono i magistrati –, giova segnalare come, nonostante all’atto della presentazione della domanda Mellea non fosse in possesso del documento unico di regolarità contributiva per come richiesto dal bando di gara quale requisito di ammissione per la procedura, lo stesso sia stato successivamente prodotto e acquisito dal dirigente Ottaviano “in sanatoria”». (ale. tru.)

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