LAMEZIA TERME «Non ci servono politici turisti, ma ci servono politici di livello nazionale che possano incidere rispetto alla grande sfida di questa terra». Dagli studi de L’altro Corriere Tv la coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro, ospite del talk politico “20.20” condotto da Ugo Floro e Danilo Monteleone, ha analizzato le ultime vicende calabresi in vista delle elezioni regionali, ma anche le recenti visite di Matteo Salvini e Giuseppe Conte proprio in Calabria.
E rispetto all’unica visita della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in Calabria, e al ticket Occhiuto-Spirlì, Wanda Ferro precisa: «Giorgia non è silenziata. E poi dal punto di vista dell’impegno e del rispetto alla parola data non ci possono essere dubbi. E lo abbiamo dimostrato negli ultimi tre governi, mai con il Pd e mai con il M5S». E se Fratelli d’Italia dovesse primeggiare alle prossime elezioni regionali, raccogliendo più consensi di Forza Italia o Lega, la Ferro è sicura: «Non abbiamo mai fatto discussioni in passato perché non siamo un partito di poltrone. Tutto può accadere ma la Lega forse avverte più che una nostra posizione netta, che ovviamente ad oggi non possiamo avere sulla percentuale, qualche forma di indecisione di Forza Italia e di chi guida la coalizione». «Nel 2020 abbiamo condiviso la scelta di Giorgia Meloni ma speriamo che non accadano cose simili anche questa volta. Sicuramente chiederemo di avere maggior peso in base a quello che porteremo alle regionali. Insomma, quello che ci aspetta».
Regionali che, in Calabria, per la prima volta vedrà la preferenza di genere. Bisognerà però capire se e come potrà aiutare a far emergere davvero la figura delle donne in politica. «Sono sempre stata favorevole, anche senza averne mai usufruito. Devo dire che in alcuni casi abbiamo avuto spontaneità dalle donne a scendere in campo, in molti altri casi un po’ meno. Forse bisogna lavorare molto sulle donne nel dire che la politica può ancora essere più forte con la loro discesa in campo, con la loro sensibilità, ma facendo politica da donne e non emulando gli uomini».
A far discutere, poi, negli ultimi giorni in Calabria è stata la visita dell’ex premier Giuseppe Conte. Un enorme bagno di folla (con polemiche annesse e inevitabili) che in pochi si aspettavano. Resta da comprendere, però, se questo consenso popolare (soprattutto femminile) sarà realmente mutuato in consensi il 3 e 4 ottobre. «Secondo me – ha detto Wanda Ferro – il gradimento rispetto ai Cinque Stelle sarà rimpolpato. Abbiamo visto immagini simpatiche, folcloristiche, ma speriamo che la gente non si faccia trattare come il calabrese con l’anello al naso». E sulle polemiche legate agli assembramenti è impossibile non parlare di Covid, vaccini e Green Pass: «È una battaglia che facciamo già dal governo Conte-bis e poi con quello Draghi. Continuiamo a chiederci perché il contagio avvenga in certi luoghi e non in altri, del perché si impongono regole ad alcune attività e non ad altre, perché il governo non si prenda alcune responsabilità. Ci governano, insomma, imponendo quello che è il loro desiderio per poi fare altro e lo abbiamo visto nell’ampliamento del decreto del Green Pass». Poi la precisazione: «Non siamo no-vax, siamo per il vaccino ma queste regole servono solo a mascherare il non obbligo».
Nel corso della puntata, poi, un passaggio è stato dedicato anche alla riforma della giustizia: «La Cartabia secondo me farà rimpiangere la Bonafede. Io sono d’accordo con Gratteri, penso che tutto ciò che abbia detto ha un senso e lo abbiamo ribadito e sottolineato spesso. Probabilmente, a partire dalle correnti e il caso Palamara, nessuno si è mai chiesto attorno a lui quale fosse il mondo che decideva. È stata una pagina buia e pesante ma che in qualche modo è andata a scemare, con libri scritti e venduti e convegni in tutta Italia». E sul Governo Draghi: «Ha dovuto accontentare tutti i partiti, e quando succede si tratta sempre di un compromesso. Basti pensare al reddito di cittadinanza: 17 miliardi spesi e nessun posto di lavoro creato. Forse si potevano investire nelle imprese e creare lavoro per ridare dignità agli italiani disoccupati».
Un “attacco” al Reddito di cittadinanza da parte di Wanda Ferro che la mette nella fila degli esponenti politici giudicati “vigliacchi” proprio dall’ex premier Conte: «Conte deve leggere e studiare un po’ di più e guardare alle operazioni delle forze dell’ordine contro i furbetti anche in Calabria. Forse avrebbe dovuto ascoltare e accettare i nostri emendamenti quando fu istituito, per mettere dei paletti e capire se lo avessero percepito persone che avevano a che fare con la criminalità». «Direi a Conte, e ai suoi fan club con la pochette, che di politiche attive per il lavoro non se ne vedono, e si continua a vivere con una mancetta di Stato. I vigliacchi sono quelli che governano sempre e comunque, senza i voti, che siano i partiti o nominati dall’alto. Noi siamo abituati a guardare le persone negli occhi e dire come la pensiamo». (redazione@corrierecal.it)
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