CATANZARO I giudici della Corte di Cassazione hanno esaminato il ricorso di uno degli indagati nell’inchiesta “Diacono”, condotta dalla Procura di Vibo e relativa ai presunti diplomi falsi venduti all’Accademia Fidia di Stefanaconi. Si tratta nello specifico di Davide Licata, assistito dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Giovanni Vecchio, nei confronti del quale la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del pm per quattro episodi di corruzione, e ha annullato senza rinvio sui capi d’accusa di frode processuale ed autoriciclaggio ed ha, invece, annullato con rinvio al Tribunale del Riesame la decisione sulle esigenze cautelari. Accolto, inoltre, il ricorso relativo alla misura cautelare nei confronti di Michela Licata (anche lei difesa da Vecchio e Di Renzo): annullato con rinvio il provvedimento del Tribunale del riesame di Catanzaro. La Corte ha, inoltre, dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura della Repubblica contro la stessa ordinanza del Riesame nella parte in cui aveva escluso la gravità indiziaria per il delitto di corruzione contestato all’indagata. In merito al sequestro, inoltre, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio il provvedimento di sequestro che era stato confermato dal Tribunale del riesame di Vibo Valentia.
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