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Cosenza-Crotone, il derby visto dal doppio ex Oussama Essabr

Al San Vito-Marulla, il match che rischia di essere decisivo per i pitagorici. «Due filosofie di calcio agli antipodi», occhi puntati su Gori e Mulattieri

Pubblicato il: 25/09/2021 – 7:15
di Fabio Benincasa
Cosenza-Crotone, il derby visto dal doppio ex Oussama Essabr

COSENZA Questa sera, alle 18.30 al San Vito-Marulla, Cosenza e Crotone si ritroveranno l’uno contro l’altro in un derby che rischia di essere già decisivo per i pitagorici. I rossoblù guidati da mister Modesto si ritrovano in fondo alla classifica dopo un inizio di stagione difficile. Nessuna vittoria conquistata e un gioco che stenta a decollare. Dopo la retrocessione dalla Serie A, i calabresi hanno rivoluzionato la rosa puntando su molti giovani e diversi calciatori provenienti dalla Serie C. Il Cosenza, invece, dopo due ko consecutivi e dopo la sosta, ha cambiato decisamente marcia iniziando a mostrare, seppur a sprazzi, un gioco piacevole e vicino all’idea di calcio di mister Zaffaroni. Due tecnici, alla guida delle compagini calabresi, letteralmente agli antipodi. Nonostante le ultime convincenti prestazioni, il Cosenza non arriva da favorito, almeno secondo il doppio ex Oussama Essabr.

Due diverse filosofie di calcio

«E’ un derby particolare, per me ancor di più visto che ho scelto di vivere in Calabria. E’ una gara che acquista ancora più fascino», confessa Essabr al Corriere della Calabria. «Cosenza e Crotone, sono due squadre che arrivano da risultati diversi ma non penso che i lupi siano davvero favoriti, mi aspetto una gara aperta. Il Crotone farà il suo gioco e il Cosenza sarà legato alla tenuta fisica: ho visto le partite dei ragazzi di Zaffaroni e in ogni match al 60esimo calano fisicamente. Colpa della preparazione avvenuta in ritardo». Sul Crotone, Essabr si mostra ottimista: «Modesto è un allievo di Gasperini, un perfezionista, che chiede ritmo e velocità. Il suo è un calcio difficile e i giocatori devono avere il tempo necessario per comprendere le richieste del loro allenatore. Il fatto di allenare a casa sua, in un club che viene dalla retrocessione, comporta qualche difficoltà in più ed è normale accusare un po’ di pressione. Modesto è un ragazzo forte e ne verrà fuori, è solo un periodo di adattamento».

Il derby di Gori e Mulattieri

Tra le notizie positive, in questo inizio di stagione, sicuramente le prestazioni e i gol di Gori e Mulattieri. «Sono due attaccanti molto simili ma che operano in due sistemi di gioco completamente diversi. Gori, nel Cosenza, è un centravanti che tende a fare reparto da solo anche per il tipo di gioco di Zaffaroni, è più finalizzatore. Mulattieri, invece, gioca più con i compagni in un sistema di gioco complesso, che lo vede maggiormente partecipe».

L’uomo partita

L’ex attaccante preferisce non indicare un uomo partita, «non parlo mai di singoli, nello sport di squadra non esistono. In campo vanno due squadre». Il Cosenza è stato costruito in poco tempo ed ha in rosa calciatori affamati. «La stessa fame che ha permesso al direttore sportivo Goretti di allestire un’ottima rosa». Dall’altra parte, «il Crotone è ormai una società strutturata e con tradizione, dopo la retrocessione ha cambiato molto ed è in fase di assestamento».

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