CATANZARO «Gravi criticità nell’adesione ai programmi di screening oncologici», «attività poco performante» nell’assistenza ospedaliera, problematiche serie nell’emergenza-urgenza. Per i tecnici del Tavolo Adduce, il tavolo interministeriale di monitoraggio, non sono solo gli aspetti contabili e finanziari della sanità calabrese a preoccupare, ma sono anche le tante criticità legate alla qualità dei servizi e delle prestazioni.
«Con riferimento allo stato di attuazione del Piano di rientro, in generale si registra un rilevante ritardo nell’attuazione degli obiettivi previsti dal Programma Operativo 2019-2021, sul quale, peraltro, la struttura commissariale non ha fornito un aggiornamento degli stati di avanzamento», scrive nel verbale della riunione del 22 luglio scorso il Tavolo Adduce segnalando una delle varie lacune che poi producono, come effetti negativi, dati tipo il crollo dei Lea al 2019, pari a 125, abbondantemente sotto la soglia di adempienza, e la mobilità passiva, pari a -287 milioni nel riparto del Fsn 2020. Alcuni esempi molto significativi. Nel verbale Tavolo e Comitato Lea «con riferimento alla prevenzione, registrano il persistere di gravi criticità nell’adesione ai programmi di screening oncologici. Il dettaglio delle percentuali di adesione anno 2019 evidenzia il persistere di criticità in particolare per i programmi colon retto e mammella che registrano un lieve peggioramento rispetto al 2018. Si rileva, invece, un miglioramento nell’adesione al programma cervice, sebbene l’indicatore risulti ancora critico». Da qui la raccomandazione al commissario ad acta «a porre in essere ogni utile iniziativa nei confronti dei commissari straordinari aziendali, al fine di implementare i percorsi organizzativi dei programmi di screening e avviare il monitoraggio e la valutazione dell’intero percorso assistenziale», inoltre «si sollecitano, altresì, iniziative volte a migliorare le coperture vaccinale (per morbillo, parotite, rosolia) che anche nel 2019 si presentano sotto la soglia di riferimento».
E ancora – si legge poi nel verbale della riunione del 22 luglio scorso – «Tavolo e Comitato, sollecitano l’invio di aggiornamenti sull’avanzamento delle attività previste per l’efficientamento del sistema di emergenza urgenza territoriale, al fine di superare le criticità presenti nella risposta del sistema di emergenza urgenza territoriale. Tavolo e Comitato rilevano, inoltre le seguenti azioni previste in materia dal Programma operativo 2019-2021 non risultano completate: istituzione e rafforzamento funzione centrale di coordinamento regionale (Cop 118 Dea-Ps, medicina di base e continuità assistenziale, elisoccorso, funzionari dedicate) finalizzato a coordinare e apportare i miglioramenti alla rete di emergenza, in base ai risultati della costituenda rete informativa (giugno 2020); definizione del fabbisogno unico regionale degli acquisti mezzi di soccorso e standard regionali (giugno 2020); elaborazione del documento di Policy per la gestione dei trasporti primari e secondari (gennaio 2020); aggiornamento e definizione dei requisiti di funzionamento e gestione del software unico regionale per la gestione delle attività della emergenza urgenza; implementazione della rete informativa dell’emergenza-urgenza (dicembre 2020); completamento della attuazione dei Curap presso le Asp del Ssr (giugno 2020)». Non finisce qui, perché poi Tavolo Adduce e Comitato Lea «ribadiscono la necessità di effettuare un attento monitoraggio sull’assistenza ospedaliera, atteso che l’analisi degli indicatori relativi al monitoraggio del decreto ministeriale 70/2015, restituisce un’attività poco performante, sintomatica di un sostanziale ritardo nella messa a regime, da parte delle aziende sanitarie, della riorganizzazione della rete ospedaliera in attuazione del Dm 70, programmata nel 2016».
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