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L’istanza

«Aiutateci a salvare l’Ex Valtur di Nicotera», l’appello ai 4 candidati a governatore

L’Associazione Porcinai: «Numerose le firme raccolte per il recupero del villaggio, considerato la perla della costa tirrenica e chiuso da dieci anni»

Pubblicato il: 27/09/2021 – 12:46
«Aiutateci a salvare l’Ex Valtur di Nicotera», l’appello ai 4 candidati a governatore

FIESOLE «Un’attenzione speciale, anzi, un impegno concreto per salvare un gioiello paesaggistico e architettonico della costa tirrenica, impedire altre mire dell’economia criminale e innescare un nuovo sviluppo virtuoso con un turismo ecosostenibile». È la richiesta stringente con cui è stato trasmesso ai quattro candidati alla presidenza della Regione Calabria – Amalia Bruni, Luigi De Magistris, Roberto Occhiuto e Mario Oliverio – l’appello promosso dall’Associazione Pietro Porcinai Aps Onlus «per denunciare lo stato di degrado nel quale si trova l’ex Villaggio Valtur di Nicotera Marina, concepito e realizzato mezzo secolo fa dal geniale paesaggista fiorentino e ormai da un decennio lasciato all’incuria e all’abbandono». «Sono già numerose le firme raccolte – si legge in una nota – tra personalità della cultura, dell’arte e delle professioni, sul piano nazionale e nel territorio più direttamente interessato all’opera di risanamento e recupero. I futuri vertici istituzionali e politici calabresi vengono perciò chiamati a prendere piena consapevolezza del valore di quel luogo, dei forti rischi speculativi esistenti e delle grandi opportunità di lavoro che la difesa e la valorizzazione di un patrimonio naturale unico possono invece suscitare. Spetta ai candidati presidenti, e alle liste che li sostengono, il compito di costruire un progetto e un’azione di governo coerente, efficace e lungimirante, coinvolgendo le energie migliori della società regionale. Si sottolinea, tra l’altro, nel testo dell’appello: “Inizialmente Club Méditerranée, in seguito Villaggio Valtur, per quarant’anni assicura agli ospiti un soggiorno di qualità e l’immersione nelle bellezze naturali e nel patrimonio culturale di una terra in gran parte incontaminata. Grazie a questa intensa attività, si sono determinati effetti positivi anche sul tessuto economico. A metà anni ’70 il complesso dà lavoro a 550 persone (300 della comunità locale) e si contano fino a 1200 posti letto, sfiorando le centomila presenze annue. La proprietà passa nel 2006 alla Prelios, società di gestione e servizi immobiliari ex Pirelli Real Estate, ma la preziosa pineta è demaniale. Nel 2011 il complesso chiude i battenti: manutenzioni interrotte, deterioramento degli edifici e delle attrezzature, incendi, danni alla vegetazione non più mantenuta. Un vulnus arrecato non solo al territorio di Nicotera che in quel villaggio si identificava, ma all’intero patrimonio culturale italiano“. È il 2016 – continua la nota dell’Aps – quando l’Associazione Porcinai avvia lo studio di un sito che anticipa l’idea di turismo ecosostenibile e chiede al Ministero della Cultura di riconoscerne il particolare interesse paesaggistico e architettonico, cosa che non tarda ad arrivare con il decreto ministeriale n. 186/2019. Ma la battaglia per salvare il villaggio e il suo habitat è ancora aperta. In sintonia con il Piano Strategico del Turismo nazionale e con il Green New Deal europeo, per la comunità locale e il turismo calabrese, il recupero dell’area sarebbe un volano significativo per creare occupazione in diversi comparti e un argine ai pervasivi circuiti della criminalità organizzata. Un aspetto assai delicato in un territorio che in passato ha visto per tre volte in un decennio lo scioglimento del consiglio comunale di Nicotera. La ‘ndrangheta infatti – conclude l’Associazione – come ha documentato il processo Rinascita-Scott, nonché Report, Presa Diretta, Tutta la città ne parla, Sole 24 Ore, L’Espresso, si è attivata per accaparrarsi l’ex Valtur a prezzi stracciati e per rivenderlo con la promessa di forti speculazioni edilizie che ne minerebbero l’integrità».

L’appello: «Salviamo una perla della costa tirrenica calabrese»

Appello alle istituzioni e alle forze politiche, economiche e sociali: contro ogni speculazione diventi un polo di ecoturismo e sviluppo sostenibile Una fitta pineta e una spiaggia bianchissima, cellule residenziali immerse in cortili-giardino nel cuore di un ampio parco mediterraneo. Una galleria di 250 metri su tre livelli con passaggi pedonali
protetti da una sequenza di archi ricoperti di rampicanti fioriti. Un sistema di dune a schermatura delle aree comuni (piscine, campi sportivi, arena spettacoli) e come filtro dai venti salmastri. Questa «grande perla da contemplare e da godere» – così la definì Bruno Zevi – è lasciata da un decennio all’incuria e al degrado. Il futuro di un angolo tra i più suggestivi della Calabria è ancora sospeso tra il silenzio delle istituzioni e le ambigue mire speculative dietro cui si scorge l’ombra della criminalità organizzata. È l’estate 1971 quando a Marina di Nicotera viene inaugurato il complesso turistico Gioia del Tirreno. Finanziata dalla Cassa del Mezzogiorno, grazie alla legge 717/65, e progettata dal giovane architetto Pierfilippo Cidonio e dall’insigne paesaggista Pietro Porcinai, l’opera è decisamente innovativa per la compatibilità e l’integrazione virtuosa con un contesto ambientale di particolare pregio e unicità, pur rivendicando una sua decisa modernità stilistica. L’insediamento ricettivo si estende su una superficie di 15 ettari. Porcinai realizza un vero e proprio «restauro della natura» – sono parole sue – sul sito di un aeroporto militare dismesso, utilizzando soluzioni funzionali e tecniche orticolturali d’avanguardia. L’originale «paesaggio-parco» è oggi diventato, a cinquant’anni dalla sua realizzazione, un ecosistema mediterraneo consolidato, un tassello ecologico prezioso della Costa degli Dei. Inizialmente Club Méditerranée, in seguito Villaggio Valtur, per quarant’anni assicura agli ospiti un soggiorno di qualità e l’immersione nelle bellezze naturali e nel patrimonio culturale di una terra in gran parte incontaminata. Grazie a questa intensa attività, si determinano effetti positivi anche sul tessuto economico: a metà anni ’70 il complesso dà lavoro a 550 persone (300 della comunità locale) e si contano fino a 1200 posti letto, sfiorando le centomila presenze annue. La proprietà passa nel 2006 alla Prelios, società di gestione e servizi immobiliari ex Pirelli Real Estate, ma la
preziosa pineta è demaniale. Nel 2011 il complesso chiude i battenti: manutenzioni interrotte, deterioramento degli edifici e delle attrezzature, incendi, danni alla vegetazione non più mantenuta. Un vulnus arrecato non solo al territorio di Nicotera che in quel villaggio si identificava, ma all’intero patrimonio culturale italiano. Nel 2016 l’Associazione Pietro Porcinai, che documenta l’eccezionale, poliedrico percorso
dell’architetto fiorentino e ne tramanda l’eredità progettuale, inizia uno studio di questa realtà anticipatrice dell’idea di turismo ecosostenibile. Il villaggio è ormai in vendita, senza garanzie vincolanti sull’integrità dell’area, e c’è il rischio concreto di demolizioni parziali o totali del complesso, di nuove costruzioni intensive e di interventi disorganici; insomma, la prospettiva di una perdita irrimediabile della qualità del disegno originario.
L’Associazione lancia l’allarme: denuncia l’incuria e chiede al Ministero della Cultura di riconoscerne il particolare interesse paesaggistico e architettonico, cosa che non tarda ad arrivare con il Decreto Ministeriale n. 186/2019. Nel giugno 2020 un’interrogazione parlamentare sottoscritta da deputati di diverso orientamento politico chiede che si vigili sull’integrità del bene. Ma la battaglia per salvare il villaggio e il suo habitat è ancora aperta. Il decreto ministeriale da solo non basta. Ci rivolgiamo alle istituzioni (dal Consiglio Regionale al nuovo presidente della Giunta, che sarà scelto nelle elezioni del 3 e 4 ottobre, agli enti locali, al Comune di Nicotera), ai partiti, ai movimenti politici, alle forze economiche e sociali, alle associazioni e alle energie interessate al riscatto e alla crescita della Calabria. A tutti chiediamo di pronunciarsi e impegnarsi concretamente per sottrarre all’abbandono il bene e di battersi per proteggere le bellezze di questa terra e valorizzarne le diverse potenzialità, rispettando – con scelte lungimiranti e coerenti – il suo patrimonio storico, culturale e ambientale. Il villaggio realizzato secondo la visione innovativa di Porcinai, precursore di una sensibilità ecologica e di una sostenibilità ambientale dello sviluppo, offre oggi straordinarie opportunità di promozione
del territorio. Il futuro da perseguire per l’ex Gioia del Tirreno è investire nell’ecoturismo, in servizi ecosistemici, in attività improntate a preservare le risorse naturali (suolo, acqua, vegetazione) e a minimizzare gli impatti sull’ambiente (la pista ciclabile costiera, per esempio, già in parte esiste). Un futuro che va costruito attraverso nuove progettualità, competenze e sinergie. In linea con il Piano Strategico del Turismo nazionale e con il Green New Deal europeo, il recupero dell’area costituirebbe per la comunità locale e per il turismo calabrese, un volano significativo per creare occupazione in diversi comparti e sarebbe un argine ai pervasivi circuiti della criminalità organizzata. Un aspetto questo assai delicato in un territorio che in passato ha visto per tre volte in un decennio lo scioglimento del Consiglio Comunale di Nicotera. La ‘ndrangheta infatti – come
hanno documentato le indagini giudiziarie che hanno portato al processo in corso Rinascita-Scott e i mezzi di informazione Report, Presa Diretta, Tutta la città ne parla, Sole 24 Ore, L’Espresso – si è attivata per mettere le mani sull’ex Valtur per accaparrarsi il bene a prezzi stracciati e rivenderlo con la promessa di forti speculazioni edilizie.
Non è quindi il momento di indugiare e assistere inerti al degrado e alle manovre dell’economia criminale. È il momento di prendere piena consapevolezza dei pericoli che la vicenda ex Valtur segnala per la tutela di diritti costituzionali fondamentali: la difesa del patrimonio naturale e culturale e la piena libertà di goderne grazie a un sistema economico sano e sostenibile.

I firmatari

CATERINA ACQUARONE Coordinatrice responsabile EyeOnBay, impresa sociale
VITTORIO AMADIO GUIDI Docente di Ecologia del paesaggio Università Mediterranea di Reggio Calabria
GIUSEPPE APOSTOLITI Presidente Arci Calabria
PIERO BADALONI Giornalista, scrittore e politico
EDOARDO BARBAROSSA Fondazione Ebbene
GIUSEPPE BARBERA Già professore di Colture arboree all’Università di Palermo
GRETA BARBOLINI Responsabile nazionale politiche economiche Arci
CINZIA BARILLA’ Consigliera della Corte d’Appello di Reggio Calabria
LEONARDO BECCHETTI Università di Tor Vergata
CLAUDIA BENEDETTI Responsabile Segreteria Generale e Sviluppo Mutualità
Federcasse
FRANCESCO BEVILACQUA Ambientalista storico, autore libri su Calabria e Natura
PIERO BEVILACQUA Storico, saggista, ambientalista
MAURO BIANI Vignettista
VALENTINO BOBBIO Segretario generale NeXt, Nuova Economia per Tutti
ILARIA BORLETTI BUITONI Già sottosegretaria al Mic
PAOLO BORROMETI Giornalista, presidente Articolo 21
GIANNI CALABRETTA Già sindaco di Soverato
FRANCESCO CANESTRINI Architetto, Soprintendente Architettura, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata
GIAN CARLO CASELLI Magistrato e saggista
LUCIANA CASTELLINA Giornalista, scrittrice e politica
ILARIA CATASTINI Albeggi Edizioni
GIANNI CELESTINI Architetto, Università la Sapienza, Roma
FABRIZIO CEMBALO SAMBIASE Presidente AIAPP (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio) Campania, Basilicata, Calabria
DANILO CHIRICO Presidente ass. DaSud, autore di Storia dell’antindrangheta
STEFANO CIAFANI Presidente nazionale Legambiente
ENZO CICONTE Storico, esperto di mafie
BACCI COSTA Presidente NeXt (Nuova economia per tutti)
MASSIMO COVELLO Sindacalista, segretario Fiom Cgil, Calabria
NANDO DALLA CHIESA Scrittore, sociologo, politico e accademico italiano
ANTONIO DATTILO Architetto Paesaggista, Regione Calabria
LIDIA DE CANDIA Urbanista, Università di Sassari
DOMENICO CAPPELLANO Console Regionale per la Calabria – Touring Club Italiano
FRANCESCO DELLAGIACOMA Presidente di PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) Italia
CASTO DI BONAVENTURA Fondazione opere non profit Abbruzzo
FABIO DI CARLO Docente architettura del paesaggio, Università la Sapienza, Roma
ANDREA DI SALVO Giornalista e storico del giardino
VITTORIO DI TRAPANI Giornalista, segretario nazionale UsigRai (Unione Sindacale dei Giornalisti Rai)
ANDREA DOMINIJANNI Legambiente Catanzaro
IDA DOMINIJANNI Giornalista
VITTORIO EMILIANI Giornalista, saggista e politico
FRANCESCO FERRANTE Ex senatore, già direttore generale Legambiente
ROBERTA FILOCAMO Soprintendenza Calabria
GRAZIA FRANCESCATO Politica, consulente ambientale
LORENZO FRIGERIO Coordinatore Libera Informazione
DOMENICO GALLO Presidente di sezione Corte di Cassazione
WALTER GANAPINI Direttore Generale Arpa Umbria, Membro Onorario Agenzia Europea per l’ambiente, promotore Progetto FraSole
ANTONIO GAUDIOSO Già presidente nazionale Cittadinanzattiva
SABRINA GIANNINI Giornalista, dirige Indovina chi viene a cena
BEPPE GIULIETTI Presidente Federazione Nazionale della Stampa Italiana
SILVIA GULISANO Avvocato
ROSARIO IACCARINO Responsabile nazionale Formazione sindacale Fim, CISL
RICCARDO IACONA Giornalista, autore e conduttore Presadirettta
NUCCIO IOVENE Ex senatore
TERESA LIGUORI Presidente ITALIA NOSTRA Crotone
DANIELE LORENZI presidente nazionale ARCI
ROSSANA MANCINI Architetto, Università la Sapienza, Roma
GIANFRANCO MANFREDI Giornalista
CLAUDIA MATTOGNO Architetta, Università la Sapienza, Roma
ANNALISA METTA Architetto, Università la Sapienza, Roma
NICOLA MIRENZI Giornalista e scrittore
STEFANO MUSOLINO Sostituto procuratore DDA a Reggio Calabria
MARIO NASONE Presidente Centro Comunitario Agape
MARCELLE PADOVANI Giornalista e scrittrice
RENATO PARASCANDOLO Giornalista e saggista
ANNA PARRETTA Presidente regionale Legambiente Calabria
GIANLUCA PASSARELLI Università la Sapienza, Roma
GIANNI PENSABENE Già portavoce regionale Calabria Forum 3° settore
TONINO PERNA Già presidente Parco Aspromonte, economista, sociologo, politico, prof. univ. a Messina, vicesindaco di Reggio Calabria
CARLO ANTONIO PESCETTI Consigliere d’Indirizzo Fondazione Sodalitas
FILIPPO PIVA Architetto paesaggista, Università di Bologna
BARBARA PIZZO Urbanista, Università la Sapienza, Roma
ANDREA PURGATORI Giornalista, sceneggiatore, saggista e attore
NINO QUARANTA Fondatore Cooperativa Impresa Sociale “Della Terra – contadinanza necessaria” ETS.
SIGFRIDO RANUCCI giornalista, direttore di Report
ROBERTO RIVERSO Consigliere giuridico del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali nelle materie delle politiche
MIMMO RIZZUTI Presidente Forum Italo Tunisino per la cittadinanza mediterranea
BERNARDO ROSSI DORIA Urbanista, già Università di Reggio Calabria e poi di Palermo
SANDRO RUOTOLO Giornalista, scrittore, senatore
SILVESTRO SCALAMANDRE’ Presidente ANPI di Vibo Valentia
MONICA SGANDURRA Architetto e paesaggista, Roma
LORENZO SIBIO Presidente Legacoop Calabria
MARINO SINIBALDI Presidente Centro per il libro e la scrittura
EMILIO SIRIANNI Presidente Sezione lavoro della Corte d’Appello di Catanzaro
GIUSEPPE SMORTO Ex vicedirettore di Repubblica, autore libro A sud del sud
GIANNI SPERANZA Già Sindaco di Lamezia Terme, scrittore e docente
DON ENNIO STAMILE Referente regionale Libera Calabria
KIMBERLEE STRYKER Architetta paesaggista, docente alla Berkley University
SOANA TORTORA Fondatrice Solidarius Italia
CRISTINA TULLIO Presidente nazionale AIAPP (Associazione Italiana di Architettura
del Paesaggio)
MARIO VALLONE Presidente ANPI, Catanzaro
WALTER VELTRONI Politico, giornalista, scrittore e regista
DARIO VERGASSOLA Conduttore, autore televisivo
ANDREA VIANELLO Direttore Rainews24
FRANCO ZAGARI Architetto paesaggista, già Università di Reggio Calabria
ALBERTO ZIPARO Università di FI

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