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Consip, a processo il padre di Renzi. Condannato Verdini

Un anno all’ex senatore accusato di turbativa d’asta. Rinviato a giudizio Tiziano Renzi: dovrà rispondere di traffico di influenze

Pubblicato il: 27/09/2021 – 18:44
Consip, a processo il padre di Renzi. Condannato Verdini

Il gup di Roma Annalisa Marzano ha condannato a un anno l’ex senatore Denis Verdini, l’imprenditore Ezio Bigotti e l’ex parlamentare Ignazio Abrignani con l’accusa di turbativa d’asta. L’ex leader di Ala, come Abrignani e Bigotti, è stato invece assolto dall’accusa di concussione. Per i tre il pm Mario Palazzi aveva sollecitato l’assoluzione per entrambe le accuse. In questo procedimento si è costituito parte civile l’ex ad di Consip Luigi Marroni.

A processo il padre di Renzi

Nell’ambito dell’inchiesta Consip di Roma arriva il rinvio a giudizio per il padre di Matteo Renzi, Tiziano: dovrà rispondere di traffico di influenze e la decisione è stata presa dal gup che ne ha deciso il proscioglimento da altri tre capi d’accusa.
Con Renzi senior andranno a processo, il prossimo 16 novembre, anche l’imprenditore Alfredo Romeo, l’ex parlamentare Italo Bocchino, Carlo Russo e Stefano Massimo Pandimiglio. Nell’ambito dello stesso procedimento, Tiziano Renzi è stato prosciolto dall’accusa di turbativa d’asta e da un’altra accusa di traffico di influenze. Anche per questo, il difensore, Federico Bagattini commenta con “grande soddisfazione le 3 assoluzioni su 4 capi di imputazione” e aggiunge: “Dopo Genova e Cuneo ora anche Roma. Aspettiamo con fiducia il dibattimento”.

L’inchiesta coinvolge anche l’ex ministro Lotti

Un’altra tranche del procedimento, legata alla presunta fuga di notizie nel corso dell’indagine, ha portato alla condanna dell’ex generale dell’Arma Tullio del Sette (10 mesi, con pena sospesa, per rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento). Nello stesso filone, sono sotto processo l’ex ministro Luca Lotti, il generale dell’Arma Emanuele Saltalamacchia, per favoreggiamento e rivelazione del segreto d’ufficio, Carlo Russo, per millantato credito, e l’ex consigliere di Palazzo Chigi Filippo Vannoni per favoreggiamento.
L’inchiesta risale a cinque anni fa e l’iscrizione di Lotti al 21 dicembre del 2016, il giorno dopo l’audizione, davanti ai pm di Napoli titolari del fascicolo, dell’ex ad Consip Luigi Marroni, che aveva ammesso di aver saputo dall’allora ministro, dell’indagine in corso sulla centrale acquisti della pubblica amministrazione.
Il fascicolo passò subito a Roma per competenza e il 27 dicembre Lotti si presentò a Piazzale Clodio per essere sentito dagli inquirenti.

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