CATANZARO La Calabria occupa il decimo posto in Italia per numero di localizzazione di aziende registrate. Ben oltre la metà è costituita da imprese individuali e in maggioranza operano nel settore del commercio-terziario. Mentre quasi un quarto ha come titolare una donna e l’11,2% un giovane. Con una dimensione aziendale – in termini di valore della produzione – piccolissima. È la fotografia che emerge dal report “Demografia di impresa in Calabria” realizzato dall’ufficio studi della Camera di Commercio di Cosenza che ha scattato un’istantanea sullo stato delle imprese nel primo semestre del 2021 su dati “Infocamere-Registro Imprese”.
Un rapporto che restituisce l’esatto quadro d’insieme dell’intero sistema produttivo calabrese ancora alle prese con la crisi economica che l’ha coinvolto a seguito della pandemia. Un documento che permette di avere una sorta di vademecum su come e dove si sviluppano i principali motori dell’economia nella regione.
Ebbene dal report emerge che nei primi sei mesi dell’anno in Calabria risultano registrate 224.104 sedi d’impresa pari al 3,02% del totale italiano. Un dato che pone appunto la Calabria al decimo posto per questo indicatore. Entrando nel dettaglio di questo dato, si nota che gran parte delle imprese registrate hanno come sede principale il territorio calabrese: ben l’84,78%. Mentre la restante parte è costituita da unità locali (15,22%) di cui una parte prevalente è rappresentata da imprese che hanno una sede nella stessa provincia (11,19% del totale). Dati che dimostrano la netta connotazione locale dell’imprenditoria calabrese.
Per quanto riguarda la classe giuridica delle aziende che operano nella regione, si denota una prevalenza di imprese a carattere individuale. Infatti sono 131.313 le imprese che risultano con queste caratteristiche che rappresenta circa il 58,6% del totale. La restante parte invece è costituita da imprese sotto forma di società di capitale (26,42%), società di persone (11,04%) ed altre forme: poco più del 3,9 per cento.
Su base provinciale è il Cosentino l’area dove si concentra la percentuale più alta di imprese registrate nel primo semestre del 2021: 36,06%. Segue il Reggino con il 28,3%, il Catanzarese (18,63%) e il Crotonese (9,45%). Ultima la provincia di Vibo Valentia dove si localizzano 16.742 imprese pari al 7,47% del totale. Stesso andamento segue la distribuzione provinciale degli addetti. Con il Cosentino che registra circa il 36,6% e il Reggino il poco più del 27%.
Scorrendo il report della Camera di Commercio di Cosenza, emerge che 25 comuni in Calabria ospitano la metà delle imprese registrate e il 55% degli addetti totali presenti nella regione.
In vetta alla classifica Reggio Calabria dove sono localizzate 19.157 imprese pari al 17,04% del totale. Segue Catanzaro con il 9,55% e Cosenza 8,96%. Ad un soffio il territorio comunale di Corigliano-Rossano dove risultano localizzate l’8,48% del totale delle imprese calabresi. Anche Lamezia precede Crotone: la prima città, infatti, registra il 7,94% delle imprese localizzate in questa area contro il 6,47% del territorio pitagorico. Anche qui la classifica per numero di addetti segue lo stesso andamento comunale.
Con oltre la metà delle imprese registrate in questo comparto – circa il 55,9% del totale – è il commercio-terziario il settore più rilevante per numero di unità produttive localizzate in Calabria. Seguono poi le imprese che operano nel segmento produttivo dell’industria (18,34%) e nell’agricoltura (poco più del 15,3%). Scendendo nel dettaglio il primo settore per numero di imprese è quello del commercio dove si concentra quasi un terzo del totale delle aziende registrate in Calabria. Distaccando di molto i successivi settori produttivi più rappresentativi per totale di imprese registrate: agricoltura pari al 15,31% e le costruzioni (10,43%).
Seguendo invece il dato su base comunale emerge che Reggio Calabria detiene il record calabrese per numero di imprese registrate che operano nel settore del commercio (11,06% del totale), delle costruzioni (7,29%), dell’Alloggio e ristorazione (7,65%) e delle attività manifatturiere (7,28%). Mentre a detenere il maggior numero di imprese che operano in agricoltura è il comune di Corigliano- Rossano dove sono presenti 2.615 unità pari al 7,62% del totale delle aziende del comparto primario registrate in Calabria.
Stessa situazione per quanto attiene il numero degli addetti impegnati nei rispettivi segmenti produttivi.
Il report della Camera di Commercio di Cosenza annota che al primo semestre dell’anno in Calabria risultano 32.806 imprese artigiane che rappresentano il 17,27% del totale delle aziende registrate in questo lasso di tempo nella regione. Oltre il 30% di queste opera nel settore delle costruzioni, mentre il 23,62% nelle attività manifatturiere. Due comparti che insieme dunque rappresentano ben oltre la metà del totale complessivo.
Scandagliando i dati emerge che il 17,6% delle imprese artigiane è a conduzione femminile – esattamente 5.805 – e tra queste 923 hanno anche la connotazione di impresa giovanile. Su quest’ultima caratteristica il report annota che sono 3.530 le imprese giovanili (10,7% del totale) e che operano prevalentemente nel settore delle costruzioni e altre attività di servizi.
Quasi un quarto delle imprese con sede in Calabria sono a conduzione femminile: esattamente 44.671 pari il 23,5% del totale. Secondo quanto riportato dagli analisti della Camera di Commercio di Cosenza, oltre la metà opera nel settore del Commercio (31,62%) e dell’Agricoltura (21,565). Mentre l’altro dato che emerge è che il 13,3% delle imprese femminili è costituito da ragazze.
Complessivamente, invece, le imprese localizzate nella regione condotte da giovani sono 21.256 che rappresenta l’11,2% del totale delle aziende censite. Anche in questo caso le principali attività di cui si occupano i giovani imprenditori sono comprese tra il commercio e l’agricoltura. Due segmenti produttivi in cui operano i giovani che sommati sfiorano la metà del totale delle aziende censite: 48,38%.
Analizzando il dato, seppur decisamente parziale, del valore della produzione emerge che la gran parte delle imprese censite non superano i 250mila euro l’anno. Infatti delle 21.928 imprese tenute a presentare il bilancio (indice obbligatorio di riferimento di questa analisi) – pari al 11,5% del totale complessivo – quasi tre quarti (64%) dichiara infatti un valore della produzione inferiore al quarto di milione di euro. Mentre 13,16% si colloca tra 250 e 500 mila euro e neppure il 10% tra i 500mila euro e 1 milione di euro. Passando a setaccio i dati sono appena 38 le imprese censite che dichiarano un valore della produzione tra i 25 e i 50 milioni ed infine 17 con un valore superiore a quella somma.
Numeri che consentono di far comprendere la dimensione ridotta le imprese che operano in Calabria. (r.desanto@corrierecal.it)
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