CATANZARO «Anche se può apparire scontato, io sono molto orgoglioso per questo incarico in una regione così prestigiosa». Ha esordito così il generale di brigata Pietro Francesco Salsano, neo comandante della Legione carabinieri Calabria, nella cerimonia del suo insediamento al Comando regionale di Catanzaro. Il generale dell’Arma Salsano proviene dalla Brigata Mobile di Roma ma vanta numerose esperienze in territori caratterizzati da autentiche emergenze criminali come la Sicilia, la Sardegna e Scampia.
Ora per l’alto ufficiale dell’Arma la sfida nella trincea di Calabria, «un territorio – ha detto Salsano – che non conosco molto bene, e per questo mi avvicinerò con molta umiltà ma con la ferma determinazione di avvalermi di tutte le mie capacità, per raggiungere due obiettivi fondamentali. Il primo, dare sostegno a tutti i reparti che operano in questo territorio, fare in modo che ogni carabiniere non si senta mai solo nell’assolvimento dei suoi compiti, anche nelle stazioni più lontane, che so essere molte in Calabria: un sostegno che – ha spiegato il neo comandante generale della Legione carabinieri Calabria – possa rinvigorire lo spirito di corpo, perché siamo tutti dalla stessa parte e dobbiamo fare squadra. Secondo obiettivo: confermare e, laddove possibile, migliorare il rapporto con le autorità, i prefetti, le altre forze di polizia, l’autorità giudiziaria, in prima linea contro un nemico subdolo e potente, e permettetemi di rinnovare la mia solidarietà al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri per un episodio che anche se risalente del tempo fa capire come si vive in questi territorio, lo stato d’animo in cui ogni rappresentante dello Stato opera in queste realtà. L’incarico in Calabria – ha concluso Salsano – è una prova di grande fiducia che spero di poter ripagare». A salutare l’insediamento del generale Salsano è stato il generale di corpo d’armata Gianfranco Cavallo, comandante interregionale carabinieri “Culqualber”, che ha ricordato come «l’Arma conferma la sua linea di mettere in campo le sue migliori risorse in questo territorio nel quale stiamo vincendo tante battaglie ma c’è ancora da vincere una guerra».
Salsano subentra al generale di brigata Andrea Paterna, destinato a un alto incarico a Roma: «Un’esperienza piena, intensa, mi ha richiesto tanto sul piano umano e professionale ma mi ha dato altrettanto. Non pensavo – ha detto a sua volta il generale Paterna – di poter imparare tante cose e arricchire così il mio patrimonio umano e professionale. Credo che sia stata una delle esperienze più belle della mia carriera, penso di poterlo dire senza tema di smentita. La Calabria ha un fascino tutto particolare, un significato diverso: al pari di altre territori d’Italia ha i suoi problemi, ma credo che qui un ruolo possano giocarlo le istituzioni, che possono avere un peso specifico maggiore. Il calabrese – ha sostenuto l’alto ufficiale dei carabinieri – non è remissivo, non è passivo, anzi è volitivo, dinamico, determinato ma ha bisogno di fidarsi, e le istituzioni devono avere questa consapevolezza, mantenere una credibilità ai massimi livelli perché attraverso questa credibilità la collaborazione e l’apporto che dà un cittadino calabrese sono determinanti». Paterna ha quindi concluso: «Non posso fare una classifica, naturalmente l’operazione più grande che è stata fatta è stata Rinascita Scott, come numeri difficilmente eguagliabili, ma anche nelle cose più piccole, nei singoli gesti quotidiani ho ricevuto una gratificazione che non pensavo di trovare alla mia età. Se i risultati in Calabria sono sempre stati di altissimo profilo è anche perché c’è un rapporto fortissimo e una splendida sinergia con l’autorità giustizia, che è determinatissima, ma anche con altre istituzioni smaniose come noi di poter dare una svolta definitiva a questo territorio, perché il cittadino calabrese si merita. In generale penso che tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissi siamo riusciti a raggiungerli e sono molto fiducioso per i risultati che verranno: è una macchina perfetta che va da sola».
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