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Riparte il confronto tra il governo e i sindacati: «Sui temi dell’occupazione c’è intesa»

Il premier Draghi si confronta per oltre un’ora con i leader confederali Landini, Sbarra e Bombardieri. Prime risposte sulla tutela della sicurezza e della salute nei posti, in vista un nuovo tavol…

Pubblicato il: 28/09/2021 – 9:48
Riparte il confronto tra il governo e i sindacati: «Sui temi dell’occupazione c’è intesa»

ROMA Riparte il confronto dei sindacati con il governo. È durato oltre un’ora il confronto tra Cgil, Cisl e Uil con il premier Mario Draghi convocato sul tema della salute e sicurezza sul lavoro, gli occhi dei sindacati sono puntati anche sugli altri temi aperti, tra cui gli investimenti del Pnrr e la fine del blocco dei licenziamenti, e sulle riforme in arrivo: riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive, del fisco e delle pensioni. «Un incontro particolarmente utile, proficuo e concreto! nel corso del quale «si sono individuati alcuni interventi di breve e medio periodo» sulla sicurezza sul lavoro: così il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, al termine dell’incontro sottolineando che è «importante l’oggetto» della discussione «ma anche il metodo sul quale proseguiremo. C’è accordo a lavorare in questa direzione. Non casualmente – aggiunge – il confronto del governo con le parti sociali parte dal tema che va affrontato prima di ogni altro perché riguarda la vita e la sicurezza dei lavoratori». «È stato un incontro molto utile per fissare un metodo di lavoro – ha detto a sua volta il premier Draghi – C’è intesa su questi temi”, in materia di tutela della sicurezza e della salute sul posto di lavoro!.
Nel corso dell’incontro con i leader sindacali, sono stati individuati alcuni interventi di immediata realizzabilità in materia di tutela della sicurezza e della salute sul posto di lavoro. In particolare: – sulla revisione e il potenziamento del sistema della formazione dei dipendenti e degli imprenditori; – la revisione e il potenziamento delle norme sanzionatorie da applicare a seguito delle ispezioni; – la razionalizzazione dell’assetto delle competenze in materia di ispezione; – la costituzione di una banca dati unica delle sanzioni applicate.
Per il segretario della Cgil Landini sono arrivate le «prime risposte importanti» dal governo, con «l’impegno nei prossimi giorni ad ulteriori convocazioni per entrare nel merito delle altre questioni». Anche sugli investimenti del Pnrr «c’è l’impegno a convocare un altro incontro che porti alla definizione di un Protocollo con le parti», ha aggiunto Landini specificando che nell’incontro non si è parlato di salario minimo. «Abbiamo parlato di sicurezza sul lavoro, condiviso necessità di combattere questa strage. Intanto si è deciso di costruire una banca dati centrali per gli infortuni. E sulle sanzioni il governo si è impegnato, su nostra richiesta, a deliberare con decreto la sospensione dei posti di lavoro dove ci sono violazioni delle norme di sicurezza per dare la possibilità all’azienda di mettersi a norma”, ha riferito a sua volta il segretario generale della Uil Bombardieri. Per il segretario della Cisl Sbarra infine «c’è questa disponibilità a lavorare da subito sull’incrocio delle banche dati per mettere insieme sinergie, competenze, esperienze finalizzate alla gestione di questo fenomeno. Nasce una banca dati nazionale che agevolerà il compito del governo e dell’ispettorato del lavoro, delle Regioni, di Inail, delle Asl. Il giudizio è positivo, è stato un importante dell’incontro, il governo condivide la necessità da noi sollecitata di lavorare per costruire una strategia nazionale di contrasto agli incidenti sui luoghi di lavoro, alle malattie professionali e agli infortuni, questa lunga scia di sangue che porta ogni anno via quasi 1.600 persone – ha aggiunto Sbarra – non è accettabile. Ecco perché serve un forte intervento finalizzato a contrastare questo odioso fenomeno delle morti nei luoghi di lavoro. Ci sono primi interventi che si metteranno in campo da subito, una forte disponibilità del governo ad accelerare le procedure di reclutamento di 2.300 ispettori, tecnici, ingegneri per rafforzare l’esercito da impegnare sul territorio e nei luoghi di lavoro con l’obiettivo di rafforzare ispezioni, verifiche, controlli. È un segnale importante».

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