Da qualche settimana in qua, sto avvertendo una strana sensazione di schizofrenia collettiva scatenata da alcune decisioni assunte dal nostro Governo che sembrano contraddittorie e vessatorie in particolare verso i lavoratori.
Difatti, molte norme che a breve andranno in vigore oltre a sfiorare limiti di incostituzionalità contengono esplicite violazioni del rispetto verso il lavoratore e della difesa dei suoi diritti.
Certo, penserà qualcuno in una fase critica come questa, bisogna adottare tutte le misure opportune che consentano di tenere sempre ad un limite fisiologico accettabile la diffusione del Covid e la sua capacità, aiutata dalle varianti, di contagiare tutti, vaccinati e non! Preciso, che sono vaccinato, non appartengo ai no vax ma, voglio fare qualche riflessione a beneficio di coloro i quali, non vaccinandosi per svariati motivi di salute (allergie varie, sistema immunologico debole, effetti farmacologici negativi di ritorno, shock anafilattico ecc.) appartenenti ai ruoli delle amministrazioni pubbliche che ammontano ad oggi a circa 320mila unità, dovranno essere allontanati e sospesi dal lavoro senza retribuzione, perché non posseggono il green pass.
Personalmente non mi sembra la maniera più corretta di procedere. Fino ad oggi questi lavoratori sono stati presenti negli uffici ed hanno rispettato le misure di sicurezza che tutti hanno rispettato, vaccinati e non e che comunque, si continuerà a rispettare: la distanza, la mascherina ed il lavaggio o la disinfestazione della mani.
Ad oggi dalle notizie che si hanno, nessuno ha creato situazioni di disagio ne è stato responsabile di trasmissibilità da covid al punto di indurre le amministrazioni o il privato ad usare procedure di sicurezza straordinarie o speciali.
Piuttosto i casi che vi possono essere stati sono stati gestiti dai datori senza particolari problematiche.
Ma, voglio soffermarmi ancora, sulla modalità poco corretta, usata dal Governo in questo caso per come nell’articolato legislativo tratta i lavoratori. Il metodo usato, è forse dettato dalla paura di interrompere una azione positiva di ripresa complessiva dell’economia, data al 6 o 7 di percentuale, cavalcando un’onda lunga di riscatto e di credibilità del Paese Italia, iniziata con forte carica emotiva dai campionati Europei, consolidata con le due Olimpiadi e dalle altre vittorie conseguite nella pallavolo e nel basket! Un Paese che vuole assumere la leadership nella politica Europea, visto che non vi sono più leader in grado di creare concorrenze negli altri paesi membri e contestualmente, divenire modello di efficienza e di funzionalità nelle azioni di contenimento alla pandemia. Io penso che non si diventa però modello, se non viene consentito ad un familiare non vaccinato, di poter assistere un ammalato ricoverato che necessita di sostegno materiale ed umano, l’aspetto umano spesso dimenticato e sottovalutato, se al lavoratore gli viene tolta la retribuzione. Diventa cosi impossibile per lui, sostenere anche la spesa di uno o più tamponi ad un costo ritenuto ancora elevato (15 euro a tampone) solo perché, una procedura di questa natura non può essere sostenuta dallo Stato ed il cittadino senza salario viene costretto a sobbarcarsi l’onere di spesa! Questo comunque potrebbe essere anche legittima aspirazione per chi ci governa. La vita di una Nazione deve essere fatta anche di strategie ma sempre rispettose, non penalizzanti e rifuggenti dalle conquiste che molti nostri padri repubblicani difensori della democrazia hanno speso con lotte a volte atroci a favore dei cittadini di questa Repubblica e del bene comune.
Bene, a me pare che queste ultime norme, ledono il diritto del lavoro e del lavoratore. Posso solo sperare a beneficio di chi le dovrà subire, che le successive direttive possano essere meno lesive per le persone e per le loro famiglie. Non dimentichiamo che questi lavoratori hanno famiglie e figli verso i quali la civile convivenza di semplici cittadini, ci impone quanto meno una responsabilità morale e materiale verso di essi.
Mi auguro con questo che non si alimentino gli impegni delle Caritas di Italia e del Banco Alimentare. Credo che ne abbiano a sufficienza di servizi da offrire ai tanti poveri e spero che gli stessi valori di povertà non si implementino di una ulteriore percentuale del 5% (stima dei non vaccinati) sugli attuali valori già preoccupanti 23 – 24 % di poveri in Italia.
Pertanto ci si appella al buon senso e lo si richiama anche nelle cose più difficili e complesse. Lo abbiamo usato per tanto tempo ed in più modi evitando sempre pericoli più gravi e lesivi in particolare quando si è trattato di difendere la dignità umana.
*già dirigente della Regione Calabria
x
x