COSENZA Si apre con un colpo di scena l’udienza relativa al processo “Sistema Rende” in corso al Tribunale di Cosenza. Il cd contenente alcune importanti intercettazioni andato perso e uscito (temporaneamente) dal procedimento è stato rinvenuto. A darne comunicazione, il pubblico ministero Pierpaolo Bruni, oggi procuratore capo a Paola ma all’epoca pm della Dda di Catanzaro che firmò l’inchiesta. E’ questa la notizia più rilevante dell’odierna udienza del procedimento che mira a far luce su presunti intrecci tra alcuni politici ed esponenti del clan Lanzino-Ruà e che vede tra gli imputati l’ex sindaco rendese Sandro Principe (difeso dai legali Franco Sammarco, Paolo Sammarco e Anna Spada), Umberto Bernaudo (difeso dall’avvocato Francesco Calabrò), Pietro Paolo Ruffolo (difeso dagli avvocati Franz Caruso e Francesco Tenuta) e Giuseppe Gagliardi (difeso dall’avvocato Marco Amantea).
Il «cd contenente le intercettazioni non è stato rinvenuto», aveva annunciato il pm nel corso della precedente udienza. Il collegio giudicante (Giudice Stefania Antico, a latere Urania Granata e Iole Vigna) aveva rigettato la richiesta avanzata da Bruni che aveva proposto l’acquisizione «della trascrizione della pg su supporto cartaceo». Oggi, il pubblico ministero ha presentato una missiva inviata dalla Procura di Catanzaro, nella quale viene sostanzialmente certificato il ritrovamento del supporto contenente quindici captazioni telefoniche. L’accusa ne ha richiesto l’acquisizione. Spetta al perito incaricato di raggiungere la Procura e acquisire il materiale.
Questa mattina, era previsto anche l’interrogatorio del collaboratore di giustizia Giuseppe Zaffonte, ex rapinatore di Rende, già coinvolto nell’operazione “Factotum” e ritenuto vicino al clan Lanzino-Ruà. L’escussione del testimone però è stata rinviata alla prossima udienza. Zaffonte, infatti, ha fatto pervenire istanza di rinvio per problemi di salute. Sull’assenza del pentito si è opposto l’avvocato Anna Spada che insieme agli avvocati Franco Sammarco e Paolo Sammarco, difende Sandro Principe. Per il legale «l’assenza di Zaffonte non è corredata da certificazione medica» e per questo motivo ha richiesto l’accompagnamento coattivo del teste nella prossima udienza.
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