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Conte a Reggio per l’ultimo sprint della Bruni: «Occasione storica per far correre la Calabria»

Il leader del Movimento 5 Stelle alla chiusura della campagna elettorale del centrosinistra: «Amalia la persona giusta per un grande progetto». Il ricordo della Santelli

Pubblicato il: 30/09/2021 – 21:39
Conte a Reggio per l’ultimo sprint della Bruni: «Occasione storica per far correre la Calabria»

REGGIO CALABRIA Giuseppe Conte one man show anche a Reggio Calabria. Il leader del Movimento 5 Stelle riempie anche la piazza reggina chiamata a raccolta per l’ultimo sprint della candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Amalia Bruni. «La persona giusta per un grande progetto che abbiamo costruito per la Calabria», la definisce Conte, che abbraccia la Bruni, una Bruni inedita, nei panni di conduttrice della serata. «Mi sento una show girl», confida tra gli applausi la candidata presidente, che poi parla di 5000 presenze alla convention di chiusura della sua campagna elettorale prima di far intervenire tutti i rappresentanti della sua coalizione, a partire dal Pd, e infine lasciare la parola a Conte.

«La proposta della Bruni all’altezza delle grandi sfide in arrivo»

«Non abbiamo bisogno di uomini della provvidenza, non abbiamo bisogno di uomini e donne fenomeni ma di persone serie che vogliono impegnarsi per questa comunità calabrese. È da questa convinzione che nasce questo progetto per la Calabria. Abbiamo lavorato a lungo a questo progetto e vi confesso che non è stato facile perché abbiamo dovuto iniziare un dialogo per tempo», ecordisce Conte. «Mi sono subito speso – aggiunge poi – per questa terra, per questa opportunità quando non ero ancora leader M5S e abbiamo lavorato per una proposta che fosse all’altezza delle grandi sfide per questa terra. Vogliamo migliorare la vostra qualità della vita, lo meritate, diavolo… Da me non avrete né promesse, né proclami, non vi vedrete mai in un pollaio in tv ma mi vedrete discutere di progetti. La faccia la metto oggi – spiega il leader M5S – ma mi vedrete ancora qui». Conte poi tocca le corde dei sentimenti quando ricorda una data, «il 16 ottobre 2020, ero fuori Italia e rientrai subito per partecipare ai funerali di Jole Santelli, una signora, Jole Santelli che non ha nulla a che vedere con il mio colore politico, ma che da presidente ha lavorato per questa terra e la amava, e ho ritenuto giusto renderle omaggio. Questo per dire che quando ci sono proposte e progetti vi deve interessare questo, al di là il colore politico, ma con la stessa chiarezza e trasparenza vi chiedo di credere a questo progetto incarnato da Amalia Bruni, che è la persona giusta. Ci abbiamo pensato e ripensato, perché – prosegue il leader M5S – da questa terra bisogna ripartire, e bisogna ripartire dalla sanità e Amalia Bruni ha una competenza non facilmente eguagliabile essendo un’eccellenza nel campo della ricerca e della cura».

«Con la nuova Giunta deve finire il commissariamento della sanità»

Per Conte quindi «con l’insediamento della nuova squadra regionale deve terminare il commissariamento della sanità, non sarà facile perché c’è un conto economico che fa paura e le politiche sanitarie succedutesi nel corso dei decenni hanno prodotto risultati che nemmeno descrivo perché li conoscete, c’è la necessità di rafforzare il sistema sanitario con i fondi del Pnrr, portare a standard accettabili presidi ospedalieri, anzitutto quelli pubblici, ricostruire la filiera della medicina di prossimità. E le risorse del Recovery sono fondamentali per infrastrutture in funzione anche di un turismo che qui dura 12 mesi all’anno. Puntiamo sul Porto di Gioia Tauro, sul quale quando siamo stati al governo abbiamo investito, c’è la grande opportunità del retroporto: dico questo perché – afferma il leader del Movimento 5 Stelle – chi arriva per ultimo si prende i meriti di tutto, del Porto di Gioia Tauro, del Recovery, della gestione della pandemia. Ma la cosa bella è il popolo e il popolo ha una memoria di ferro». Conte poi evidenzia che la Calabria è una terra «complicata anche perché c’è una ‘ndrangheta pervasiva che succhia le energie anche morali e schiaccia tutti noi. E allora dobbiamo tener conto che chi investe al Sud va premiato, non può essere trattato come chi investe al Nord o al Centro, per questo qui c’è bisogno di fiscalità di vantaggio e decontribuzione, che va prorogata negli anni a venire». Un passaggio con i giornalisti sul caso del giorno: «Le sentenze vanno ovviamente lette. Prendo atto di questa condanna che è obiettivamente severa», dice Conte commentando la condanna di Lucano, augurando «a Mimmo Lucano di poter far valere le sue ragioni nei successivi gradi di giudizio».

«Stavolta non mettete la X per chi vi tira dalla giacca…»

Infine, l’appello di Conte ai calabresi. «Adesso è il momento della verità, ci sono da spendere 230 miliardi. Noi vi chiediamo di fare molta attenzione, perché questo è un momento storico per questa terra. Sono venuto altre volte, tornerò – vi dò la parola d’onore – comunque vada, perché penso che questa terra è stata dimenticata da Dio e non può essere dimenticata dagli uomini, è ovviamente una metafora perché Dio non vi dimentica ma gli uomini l’hanno dimenticata, però attenzione: adesso c’è la possibilità di partecipare a questo grande progetto di ripartenza per l’Italia, di far correre anche la Calabria. Se la Calabria non avrà una squadra di governo all’altezza, una di quella che non fa promesse o chiacchiere, la Calabria rischia di perdere un’occasione storica che riguarda anche l’Italia. Se mettete una X sbagliata perpetuiamo le vecchie logiche, quindi pensateci bene: stavolta la X non può essere concessa solo perché c’è l’amico, il conoscente o chi vi ha tirato per la giacca, quando la mettete pensate ai vostri figli e ai vostri nipoti e pensate al progetto che c’è dietro la Bruni. Abbiamo visione, idee chiare, i progetti ci sono già, ora ci batteremo per altre misure come il cashback e il salario minimo. Diamo una svolta, questa è l’occasione del riscatto», E poi un auspicio, che è anche una linea da rispettare: «Non vi nascondiamo le difficoltà, ma con la vostra fiducia e la vostra energia possiamo farcela. Noi ci mettiamo il coraggio e la determinazione, ma la squadra di governo dovrà essere irreprensibile per anticorruzione, anti-‘ndrangheta e legalità, perché questa è la premessa per fare bene», conclude Conte ricordando che alla Calabria «vogliamo bene».

L’intervento della Bruni e degli altri big

La piazza scalda anche la Bruni, che anzitutto cita «i nostri 164 guerrieri del cambiamento», poi osserva però che «nel cambiamento dobbiamo crederci perché dobbiamo fare scelte importanti nella sanità, ambiente, infrastrutture, la vita di tutti i giorni. Non possiamo vivere in una condizione di serie B, C o D non siamo né il terzo né il quarto mondo, pretendiamo di essere riconosciuti in Italia in maniera forte entrando a gamba tesa, finora abbiamo subìto troppo e abbiamo lasciato ad altri il potere di decisione, invece dobbiamo scegliere e determinare noi il nostro futuro. Ho lasciato il camice per questo perché ho capito – rimarca la candidata presidente del centrosinistra – che questa era la scelta più importante. Ho deciso di prendermi in carico tutti i calabresi insieme a voi, perché possiamo farcela a rivoltare questa terra come un calzino e a mandare a casa la destra più becera d’Italia se stiamo tutti inieme e pensiamo positivo. La parola magica è mai più soli, non possiamo lasciare dietro le fragilità, le donne, le donne vittime di violenza, i giovani. Solo insieme possiamo farcela, solo per questo abbiamo costruito questa bella e ampia coalizione e questo bel vento che si avverte». Sulla sanità la Bruni ribadisce: «Non basta cambiare il commissario o metterci il cappello del presidente della Regione, è necessario qualcosa in più, dalla cancellazione del debito a leggi speciali, abbiamo bisogno di un patto con il governo, abbiamo bisogno che la Calabria sia presa in carico. E per questo chiamiamo Giuseppe Conte ed Enrico Letta».
Tra gli intervenuti, anche il responsabile nazionale degli enti locali del Pd, Francesco Boccia, per il quale «c’è bisogno di una Calabria libera, con la persona al centro, fatta di transizione ecologica e digitale, una Calabria europea e non della Calabria dei fili spinati di Salvini e Meloni, ma dobbiamo crederci. Noi garantiamo che non ci sarà mai più un taglio per ragioni di bilancio per sanità e scuole, che dovranno avere risorse aggiuntive, Nella sanità abbiamo in Amalia la storia migliore, è uscita dal suo ambulatorio e ha deciso di entrare nell’arena politica, ma per portarla alla Cittadella c’è bisogno del vostro sforzo e della vostra capacità di raccontare che si può cambiare. Ricostruiamo l’Italia se partiamo dalla Calabria». Infine, il saluto del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, accolto da alcuni fischi poi superati dagli applausi: «In Calabria – rileva Falcomatà – c’è questa esperienza Pd-M5S, che condividono tanti valori tra cui la forza di sposare battaglie per gli ultimi, la battaglia per avere la dignità del lavoro e la dignità. Noi la porteremo alla Regione con la Bruni presidente. Questa è la battaglia che deve vederci uniti, il resto si vedrà». (c. a.)

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