Reinhard Falkenberg, uno dei dieci cileni più pericolosi ricercati dall’Iterpol, è stato arrestato a Forte dei Marmi, in provincia di Lucca. Il 76enne, ex nazista prima e torturatore del regime di Pinochet dopo, era scappato dal Cile nel 2005, poco prima di essere processato per la scomparsa di un cittadino italo-cileno, il fotografo Juan Maino Canales. Da circa 15 anni viveva a Gronau, nella Renania settentrionale, in Germania.
Falkenberg, ricostruisce Il Corriere della Sera, è stato uno dei leader di Colonia Dignidad, fondata intorno agli anni ’60 da un gruppo di nazisti scappati dalla Germania dopo la Seconda guerra mondiale. Nella setta avvenivano delitti efferati, dagli omicidi agli abusi su minori. Proprio Pinochet utilizzava la colonia come centro clandestino di tortura e sterminio per gli oppositori politici. Tra i cittadini scomparsi al suo interno c’è stato anche Juan Maino Canales, sequestrato a 27 anni insieme a due colleghi, Antonio Ormaechea ed Elizabeth Rekas. I tre sono stati torturati prima a Villa Grimaldi, centro di detenzione di Santiago, e poi a Colonia Dignidad. Di loro non si è più saputo nulla.
Per scappare da quel processo, Reinhard Falkenberg è tornato in Germania, dove viveva regolarmente senza nascondersi. A tradirlo è stato un viaggio in Italia insieme a un gruppo di pensionati. Arrivato a Forte dei Marmi, il 76enne si è registrato in un albergo con la propria carta di identità e a quel punto è scattato l’allarme. Poche ore dopo, infatti, è scattato l’arresto da parte della polizia.
La Corte d’Appello di Firenze, nel frattempo, ha respinto la richiesta di scarcerazione. Reinhard Falkenberg resta dunque in carcere così come richiesto anche dal ministro della Giustizia, Marta Cartabia, che aveva appunto chiesto ai giudici fiorentini di non scarcerarlo.
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