LOCRI «Avevo immaginato di contribuire al riscatto della mia terra da un’immagine negativa. È una cosa pesantissima. – dice alla fine dell’udienza Mimmo Lucano, visibilmente scosso dal verdetto – Non so se per i delitti di mafia ci sono sentenze simili. È un momento difficile. Mi aspettavo una formula ampia di assoluzione». Lo ha detto Domenico Lucano, ex sindaco di Riace, a commento della sentenza con cui il Tribunale di Locri lo ha condannato a 13 anni e due mesi di reclusione. «Voglio ringraziare l’avvocato Mazzone che è la prima persona che ha accompagnato il mio pensiero venendo qui stamattina – ha detto ancora Lucano –. E l’avvocato Pisapia. Voglio gridarlo che non avevo i soldi neanche per pagare l’avvocato, me ne volevano nominare una d’ufficio e lo avrei fatto se non fosse stato per loro. Ringrazio anche i magistrati che hanno espresso solidarietà fino all’ultimo momento. Oggi è l’epilogo di una vicenda inaudita. I testimoni, in particolare Monsignor Bregantini che è arrivato fino a qui in treno. Padre Zanotelli, che oggi è venuto qui per assistere. Voglio ringraziare anche la stampa. È un momento difficile per me ma la dignità non mi fa dimenticare la riconoscenza che devo avere per tutti quelli che mi sono stati vicini e si sono occupati del caso. Enrico Fierro, che vive oggi una situazione difficile. Anche la mia situazione per le regionali, a questo punto non so cosa succederà. Avevo detto a tutti che ci sarebbe potuta essere questa possibilità e ringrazio de Magistris che comunque ha deciso di puntare su di me. Non so cosa succederà ora».
«Per me Mimmo Lucano è un uomo giusto un simbolo di umanità e di fratellanza universale. Non si è mai girato dall’altra parte di fronte alla richiesta di vita di esseri umani diversi. Conoscevo Riace prima di Lucano ed era un borgo desertificato, con Lucano era divenuto un Paese ricco di energie, di economia circolare e di comunità viva. Con il post Lucano nuovamente abbandono e spopolamento. Per me Lucano è l’antitesi del crimine. Non è certo un cultore del diritto amministrativo, avrà pure commesso delle irregolarità ed illegittimità, ma sono convinto che alla fine del suo calvario verrà assolto perché ha agito per il bene e mai per il male. Si deve avere fiducia nella magistratura e nella presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Certo in una terra in cui pezzi significativi di politica e pezzi deviati delle istituzioni si sono mangiati tutto, tanto che mancano i diritti all’acqua, allo smaltimento dei rifiuti, alla depurazione, alla sanità pubblica e alla cura delle persone, al lavoro, alle infrastrutture materiali e digitali, alla mobilità, ai finanziamenti per lo sviluppo, alla cura delle fragilità e all’istruzione, con una emigrazione giovanile impressionante, vedere che il problema di questa regione sul piano giudiziario è Mimmo Lucano fa male al cuore e alla testa. Ma la storia dell’umanità insegna che non sempre la giustizia coincide con la legalità. Mimmo non devi mollare perché sei un uomo buono e giusto e il popolo ti vuole bene. Ora mi voglio assumere la responsabilità di guidare la Calabria affinché con la volontà del popolo sovrano la giustizia e i diritti possano trionfare». Il commento alla sentenza del processo Xenia di Luigi de Magistris, candidato alla presidenza della Regione Calabria.
«Difronte alla gravità della sentenza nei confronti di Mimmo Lucano, rimango attonito ed incredulo. Conosco Mimmo e la storia di #Riace che ho sempre condiviso e sostenuto per i valori dell’accoglienza e della solidarietà che hanno ispirato e dato vita ad un modello straordinario, non a caso riconosciuto ed apprezzato anche a livello mondiale. Un’esperienza che non può essere cancellata da una sentenza di condanna che appare spropositata». È il commento di Mario Oliverio alla condanna dell’ex sindaco di Riace. «Una vicenda giudiziaria – continua Oliverio – che, mi auguro e sono sicuro, sarà chiarita nei successivi gradi di giudizio per restituire a Mimmo Lucano ed al #ModelloRiace la dignità che meritano. A Mimmo a cui sono legato da sincera amicizia, che ho sentito telefonicamente, rinnovo la mia vicinanza, stima ed affetto».
«In attesa di leggere le motivazioni della sentenza, vogliamo esprimere la nostra vicinanza a Mimmo Lucano per il verdetto che lo colpisce così duramente. Abbiamo conosciuto l’esperimento di Riace e facciamo fatica a pensare che potesse essere altro che un modello di accoglienza che ha parlato al mondo di un’integrazione possibile e concreta. Aspettiamo che si concludano i tre gradi di giudizio e siamo fiduciosi che possano fare chiarezza sulla buona fede del suo operato e della sua persona». Così Emergency commenta la notizia della condanna per Mimmo Lucano.
«Per carità, leggeremo le motivazioni della sentenza e cercheremo di capire. Ma 13 anni a Mimmo Lucano a me paiono decisamente una cosa abnorme», lo scrive su Twitter
Matteo Orfini, parlamentare del Partito Democratico.
«La abnorme condanna di Mimmo Lucano è tanto grande quanto inattesa. Resto convinto della buona fede e dell’operato positivo di Lucano e confido che i successivi grado di giudizio possano dargli ragione». Lo dichiara il deputato di Italia Viva Gennaro Migliore.
«Tredici anni a Mimmo Lucano. Una condanna così non l’abbiamo vista nemmeno per i peggiori criminali in Italia. Mimmo non ha rubato un centesimo, non si è arricchito, non ha fatto del male, non ha sfruttato. Sono fatti. Fatti che emergono dal processo”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. “Davvero siamo all’incredibile. – prosegue il leader di SI – Davvero viene da chiedersi se questo sia compiutamente un Paese democratico.” “Mimmo ha tutto il nostro sostegno. – conclude
Fratoianni – Ora più che mai. Tre giorni fa ero con lui, oggi gli rinnovo il mio abbraccio”».
«Tredici, quasi il doppio di quanto chiesto dal pubblico ministero. Leggeremo con grande attenzione davvero una sentenza che appare a prima vista esagerata da ogni punto di vista. Chi conosce Mimmo Lucano stenta a credere che quelle accuse, che la sentenza conferma ed inasprisce, possano essere rivolte ad una persona che ha sempre avuto a cuore solo il bene del prossimo. Sicuri della buona fede di Mimmo, gli mandiamo un grande abbraccio e continueremo a stargli vicino». Così Nicola Oddati e Marco Furfaro della direzione nazionale del Partito Democrarico hanno commentato la sentenza di condanna nei confronti di Mimmo Lucano ex sindaco di Riace.
«Le sentenze non si commentano, si rispettano». Così la candidata del centrosinistra alla guida della Regione commenta la sentenza che ha condannato l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano. La Bruni si dice «dispiaciuta dal punto di vista umano» ed invita Lucano «non smetta di combattere»
«Non abbiamo mai fatto mancare il nostro sostegno all’operato della magistratura, tanto più in una regione come la Calabria dove malaffare, criminalità, politica corrotta non danno tregua. Tuttavia ci viene davvero difficile accettare come normalità processuale una sentenza spropositata ad oltre tredici anni di carcere per Mimmo Lucano». È quanto sostiene Mario Vallone, coordinatore dell’Anpi Calabria. «Lo abbiamo conosciuto e frequentato in tante occasioni – ricorda – l’idea di una mente criminale in grado di fare le cose che gli vengono contestate crediamo non siano proprio ascrivibili alla natura di quest’uomo mite, pacifico, con una vita dedicata ai bisogni degli ultimi della terra». «Vogliamo vivamente sperare – conclude – di vedere al più presto gli altri gradi di giudizio così come previsto dalla nostra Costituzione. Siamo sicuri si farà certamente chiarezza, lo merita Mimmo Lucano, lo merita la storia di Riace».
«La sentenza che condanna Mimmo Lucano a più di 13 anni ci rende esterrefatti». Così il segretario regionale del Partito di Rifondazione Comunista, Pino Scarpelli. «Questo non è solo un accanimento contro un uomo onesto – aggiunge – contro un modello di società solidale e accogliente, contro ogni forma di sfruttamento e contro l’arricchimento delle mafie. Questo è un attacco ai principi fondamentali della nostra Costituzione». «Una condanna così abnorme – sottolinea – non viene comminata neanche a chi commette per davvero dei crimini pesanti». «Attendiamo di leggere le motivazioni di questa sentenza di primo grado – conclude Scarpelli – ma restiamo convinti della bontà del modello Riace e per questo resteremo al fianco di Mimmo Lucano».
«Conosco Mimmo da anni e ho apprezzato il suo impegno nel fare di Riace un luogo di rinascita e accoglienza». Così su Twitter Laura Boldrini, deputata del Pd ed ex presidente della Camera. «A Mimmo Lucano – aggiunge – esprimo la mia vicinanza per una condanna abnorme. Sono sicura che nei gradi successivi di giudizio emergerà la verità».
«La sentenza di condanna di primo grado arrivata oggi all’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, ci lascia alquanto attoniti» Lo dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente che aggiunge: «Si tratta di una sentenza davvero assurda e inaudita». Legambiente, fa presente in una nota l’associazione, che «ha raccontato, negli anni scorsi, l’esperienza positiva di Riace e di altri paesi calabresi anche nella presentazione del dossier dal titolo “L’accoglienza che fa bene all’Italia” raccontando la bellezza dell’ecologia umana, inscindibile dalla tutela ambientale, così essenziale in una società sempre più fragile e sfilacciata, attraversata da una crisi ecologica e climatica senza precedenti che si tramuta in fonte di ingiustizia».
«Esprimiamo a Mimmo Lucano tutta la nostra solidarietà – afferma ancora il presidente di Legambiente – e restiamo convinti che il modello Riace sia un esempio di accoglienza, integrazione e inclusione sociale, solidarietà e rigenerazione territoriale da difendere e che dovrebbe essere replicato. Il nostro auspicio è che questa brutta vicenda giudiziaria sia chiarita al più presto nei successivi gradi di giudizio».
«Con il dovuto rispetto dovuto alle sentenze ed alla magistratura – commenta Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria – non possiamo che constatare che, anche se la responsabilità penale è personale, questo è un processo che, in qualche modo, travalica l’uomo, con i suoi eventuali errori, ed include un intero modello quello del paese Riace, un esempio di accoglienza ed integrazione dei migranti in un piccolo borgo spopolato ed in una regione devastata da logiche mafiose. Un modello che ha fatto conoscere ed apprezzare la Calabria in tutto il mondo. Speriamo che per questo modello, antitetico ai tempi bui che stiamo vivendo, ci sia speranza di rinascere e che Domenico Lucano, sorretto dalla presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva, avrà modo di dimostrare la sua estraneità alle accuse».
(Foto di copertina tratta dal sito dell’Ansa)
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