CATANZARO È durato circa tre ore l’interrogatorio dell’architetto Adelchi Andrea Ottaviano, dirigente del settore Patrimonio, Provveditorato e Partecipate del Comune di Catanzaro, indagato nell’inchiesta sui pontili del porto cittadino. Il dirigente, accompagnato dagli avvocati Crescenzio Santuori e Francesco Iacopino, ha deciso di rispondere alle domande del gip, Pietro Carè, e del sostituto procuratore titolare delle indagini, Chiara Reale, così come già avvenuto lo scorso aprile, in occasione della prima richiesta di interdizione dai pubblici uffici avanzata dalla Procura di Catanzaro e poi rigettata dal medesimo gip. Nel lungo interrogatorio, fissato a seguito degli sviluppi investigativi che hanno dato luogo al provvedimento inderdittivo, notificato lo scorso 21 settembre, l’architetto Ottaviano ha respinto le accuse. Nel rispondere alle domande poste dal gip, egli ha anche avuto modo di evidenziare come, dalle medesime intercettazioni, sia emersa la propria distanza da tutte le ditte partecipanti alla procedura di affidamento dei pontili e pure coinvolte nell’indagine. Il dirigente ha difeso l’autonomia e l’indipendenza delle proprie decisioni, tali da rendere manifestamente “scontenti” tutti i singoli candidati, tanto che questi hanno proposto, ciascuno, azioni giudiziarie nelle varie sedi contro i provvedimenti a firma del dirigente comunale. Ottaviano ha affermato di non aver perseguito alcun vantaggio derivante dal proprio operato e ha dichiarato che l’unico fine perseguito è stato il perseguimento dell’interesse pubblico a vantaggio della collettività. (ale. tru.)
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