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Landini: «La lotta alla ‘ndrangheta parte dal diritto al lavoro» – VIDEO

Il segretario della Cgil a Lamezia: «I clan sono una questione nazionale, dobbiamo proteggere il Pnrr». Sul caso Lucano: «Siamo increduli»

Pubblicato il: 01/10/2021 – 12:23
Landini: «La lotta alla ‘ndrangheta parte dal diritto al lavoro» – VIDEO

LAMEZIA TERME «Come Cgil siamo rimasti increduli da questa sentenza». Lo ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini, parlando con i giornalisti a Lamezia Terme, a margine di un’iniziativa sui temi della legalità e del lavoro organizzata dal sindacato regionale, con riferimento alla sentenza di condanna dell’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano. «Naturalmente – ha proseguito Landini – le sentenze le dovremo leggere e capire, ma credo che il lavoro che il sindaco Lucano ha fatto in questi anni sul terreno dell’accoglienza e del rilancio del territorio è un elemento di valore che rimane tutto. A nome della Cgil – ha aggiunto – voglio esprimere la solidarietà e la vicinanza a Lucano, e credo che il tema che ci si pone è quello di affrontare anche leggi sbagliate che nel nostro Paese ancora abbiamo, a partire dalla Bossi-Fini. Credo – ha poi sostenuto il segretario della Cgil – che sia un tema che sarebbe utile che tutti discutessero. Poi ovviamente rispettiamo l’autonomia e l’indipendenza della magistratura ma credo che sia importante avere presente che l’accoglienza e l’integrazione delle persone resta un obiettivo strategico per dare un futuro serio non solo all’Italia ma anche all’Europa, Leggeremo la sentenza e la valuteremo, sicuramente potranno esserci anche errori che potrebbe aver commesso il sindaco e lui stesso in passato riconosceva che c’erano anche problemi di rispetto di norme, ma vorrei ricordare, e insisto, che quando si parla di Bossi-Fini penso che siamo difronte a norme sbagliate che vanno cambiate e credo che dovrebbe essere quella la discussione da affrontare. Sicuramente una sentenza di questa natura verso una persona onesta, che si e’ sempre battuta per salvaguardare gli ultimi e contrastare la ‘ndrangheta e’ una contraddizione e uno schock in tutto il Paese».
«Poi – ha concluso Landini – massimo rispetto per la magistratura, ma credo che la nostra intelligenza vada utilizzata e credo che sia sicuramente una sproporzione che lascia increduli e dovrebbe far riflettere tutti per affermare la fiducia».

«La vera lotta alla ‘ndrangheta parte dal diritto al lavoro»

«L’iniziativa di oggi – ha detto il segretario della Cgil – vuole affermare la centralità del lavoro e del diritto al lavoro. La Cgil ha sempre messo al centro questo, e la vera lotta contro la mafia, la ‘ndrangheta, la malavita organizzata parte proprio dal fatto di garantire il diritto al lavoro delle persone come elemento di autonomia, libertà e anche di costruzione di un pensiero libero che non sia condizionato da altre cose. È chiaro che la Cgil è al fianco di chi si batte per la legalità in questo paese contro la malavita organizzata». «Del resto – ha aggiunto – credo che i nostri comportamenti siano molto chiari, compresa la scelta che abbiamo fatto di partecipare ed essere soggetti attivi anche dentro i processi, e ci è stato riconosciuto. Vorrei ricordare che far applicare la nostra Costituzione e dire che il lavoro è il fondamento della nostra democrazia significa che garantire questo diritto sia certo, e questa è la condizione per combattere la malavita organizzata. In più, siccome siamo di fronte al fatto che nei prossimi sei anni la quantità di investimenti che il nostro Paese ha a disposizione non ha precedenti nella nostra storia, è evidente che dobbiamo assolutamente alzare tutte le barriere possibili affinché siano respinte infiltrazioni e qualsiasi tentativo della malavita organizzata di accaparrare una parte di queste risorse, che mi sembra un problema aperto. Lo dice uno che è nato a Reggio Emilia e vorrei ricordare a tutti che il più grande grande processo contro la ‘ndrangheta non l’hanno fatto a Reggio Calabria ma l’hanno fatto a Reggio Emilia. Questo significa che questo non è un problema locale o territoriale, è una grande questione nazionale e, se vogliamo, anche europea, di qualità della nostra democrazia».

«Il reddito di cittadinanza va migliorato, ammortizzatori da riformare»

«Da una parte il reddito di cittadinanza va confermato e migliorato, dall’altra c’e’ bisogno di una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali e anche dei Centri per l’impiego». Landini ha affrontato il tema a margine dell’incontro. «La nostra posizione – ha sostenuto Landini – è molto precisa. Noi pensiamo che la povertà c’è, anzi è aumentata con questa pandemia e che quindi uno strumento che sia in grado di contrastare e combattere la povertà serve, e credo che qualsiasi paese civile e democratico ce l’ha. In questo senso bisogna sicuramente migliorare quello strumento, quindi – ha aggiunto – si tratta di andare a fare un’analisi dettagliata su come è stato utilizzato, a chi è andato e in che forma è fatto, anche perché in molti casi, se andiamo a vedere le ragioni della povertà, non è solo una questione di reddito, in alcuni casi è anche una questione di servizi. Quindi c’è anche un problema del ruolo che in questa direzione possono giocare le amministrazioni e i servizi sul territorio. Dall’altra parte – ha rilevato il segretario della Cgil – ciò che non ha funzionato è quello strano connubio, che fin dall’inizio abbiamo criticato, per cui si era collegato il reddito di cittadinanza alle politiche attive del lavoro. Sono due cose diverse tra loro, e quindi pensiamo che da un lato va confermato e migliorato il reddito di cittadinanza non certo va cancellato, dall’altra parte c’è bisogno di una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali e anche dei Centri per l’impiego per fare in modo che anche il nostro Paese sia un paese che – ha concluso Landini – incominci ad avere un sistema di collocamento e di rapporto tra lavoro e persone che sia particolarmente importante». 

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