ROCCELLA IONICA Nelle ultime ore sono continuati gli sbarchi lungo le coste calabresi. Cento persone sono approdate a Capo Colonna ed altre trenta a Isola Capo Rizzuto. Ma il centro “nevralgico” dell’emergenza è sicuramente Roccella Ionica, cittadina costiera della Locride di poco più di 6mila abitanti. «Un “unicum”» dice il sindaco Vittorio Zito ai microfoni di Buongiorno Regione. «Il comune – dice il primo cittadino – gestisce l’emergenza grazie al lavoro sinergico con volontariato, Croce Rossa e Prefettura. Siamo un caso unico a livello nazionale perché non abbiamo strutture gestite direttamente dal ministero, né un hotspot. E data la crisi in Afghanistan ci aspettano numeri sempre più impegnativi». Il comune, nello specifico, si occupa direttamente dei sbarchi “autonomi” che annoverano persone in prevalenza provenienti da Iran e Iraq. «Ma ci preoccupano i numeri delle persone provenienti dall’Egitto, perché ci fa capire che anche li ci sono focolai di crisi». Subito dopo lo sbarco, sui migranti vengono effettuati i controlli di rito e anticovid e poi rimangono per circa due giorni nel centro di prima accoglienza salvo poi essere smistati nei centri più grandi. Come spiegano i volontari della Protezione Civile, «ci sono bambini dolcissimi e persone che hanno bisogno». Alcuni di loro mostrano i segni delle torture ricevute nei lager libici. Anche per questo e per gestire un tema divenuto ormai strutturale e non emergenziale, i volontari non hanno dubbi: «Bisogna mettere mano alla legge e sfrondare gli approcci ideologici».
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