COSENZA Premessa numero uno: i voti non si trasferiscono da una competizione all’altra. Premessa numero due: ci sono profonde differenze tra elezioni comunali e competizione regionale. Nonostante tutto, il dato delle Regionali sembra “spingere” Cosenza al ballottaggio, con tutte le accortezze del caso. Una sensazione che si poggia soprattutto su un dato: il centrodestra, che ha dominato in tutta la Calabria, si ferma nella città dei Bruzi al 44% circa per via non tanto di un’inversione nel trend dell’alleanza a trazione Pd-M5S, che si attesta attorno al 23%, quanto soprattutto dell’ottimo risultato del polo civico. De Magistris & co superano il 30%, doppiando quasi la percentuale ottenuta su base regionale. A Cosenza l’ex sindaco di Napoli non si era schierato ufficialmente con nessuno dei candidati a sindaco, ma è difficile immaginare che il centrodestra locale possa attrarre elettori che hanno sposato la causa dell’ex pm. Se si aggiunge a questa considerazione la presenza di una miriade di candidati al consiglio comunale (con la conseguente parcellizzazione del voto), la sensazione che si possa andare al ballottaggio si fa consistente. Lo spera Franz Caruso, che nella diretta elettorale de L’altro Corriere Tv si è detto certo che l’esito del voto municipale sarà diverso da quello per Palazzo Campanella (anche per via della percentuale di votanti assai superiore). Lo sperano anche Francesco De Cicco, ex assessore della giunta di centrodestra che ha raccolto attorno a sé sei liste, e Bianca Rende, candidata del M5S e di un’aggregazione civica. Si augura, invece, che le urne gli diano la vittoria al primo turno Francesco Caruso, investito dal centrodestra per guidare la coalizione nel segno della continuità con il sindaco Mario Occhiuto. L’ultima parola spetta allo spoglio di martedì. Si parte alle 9 e, di solito, a Cosenza non si sa quando si finisce.
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