LAMEZIA TERME Chafik El Ketani non tornerà in libertà. Questa la decisione dei giudici del Riesame che, dopo l’udienza di ieri alla presenza dei legali difensori, hanno rigettato la tesi difensiva con la quale avevano chiesto l’annullamento dell’ordinanza della misura cautelare in carcere firmata dal gip, Matteo Ferrante.
Il 32enne di origini marocchine, infatti, è indagato per omicidio stradale ed è ritenuto il responsabile dell’incidente mortale in cui ha perso la vita il connazionale Noureddine Fennane, tragico episodio avvenuto la sera del 6 settembre lungo la SS280, all’altezza di Marcellinara. Inoltre El Ketani è il responsabile della strage degli 8 ciclisti avvenuta a dicembre del 2010 in località Marinella, a Lamezia Terme, sulla SS18.
Secondo i legali difensori – Salvatore Staiano e Antonio Tillieci – in realtà alla guida della Toyota Corolla c’era proprio Fennane e a testimoniarlo sarebbe un video girato poco prima dello schianto fatale, ritrovato nella memoria dello smartphone danneggiato di El Ketani, e inserito nel dossier difensivo. Un castello difensivo che avrebbe dovuto stravolgere quello accusatorio della Procura ma così – per il momento – non è stato. Chafik El Ketani, dunque, resterà in carcere sebbene in realtà si trovi in questo momento ancora ricoverato in ospedale a Bologna dopo l’amputazione di un arto e dove gli agenti della Polizia di Stato hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare lo scorso 16 settembre. Bisognerà attendere 45 giorni prima di conoscere le motivazioni dei giudici. (Gi.Cu.)
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