CROTONE Volano gli stracci all’interno della maggioranza che amministra Crotone. Lo scorso 26 settembre c’è stato un botta e risposta sanguigno tra il sindaco Vincenzo Voce e la consigliera Dalila Venneri (Tesoro Crotone) nel corso di una riunione dei rappresentanti della maggioranza, convocata dal primo cittadino. Già nei giorni precedenti Venneri, candidata al consiglio regionale della Calabria con una lista che appoggiava Luigi de Magistris, aveva espresso il suo malumore per l’esposizione di Voce nella campagna elettorale a favore di una candidata nella lista di Tesoro Calabria. Voce, infatti, si è speso in prima persona per la candidatura di Mimma Scida che appoggiava Amalia Bruni. Venneri avrebbe voluto che Voce si ponesse al di sopra delle parti, visto che c’era la sua candidatura di consigliera di maggioranza. Il sindaco, dal canto suo, avrebbe gradito che l’intera maggioranza si schierasse a sostegno della sua candidata. Prima ancora che si tenesse la riunione del 26 settembre scorso erano comunque emerse divergenze e malumori. La scintilla che ha riacceso gli animi è stata la richiesta da parte di Venneri, ad una collega del suo gruppo consiliare (Tesoro Crotone), Paola Liguori, di transitare in un altro gruppo e lasciarle il campo libero per costituire in seno al consiglio comunale di Crotone il gruppo di de Magistris. Il regolamento comunale prevede che il cambio del nome di un gruppo può avvenire solo se tutti i rappresentanti si esprimono favorevolmente. Liguori non sarebbe favorevole alla costituzione del gruppo de Magistris. Sono volati gli stracci e sono state fatte anche allusioni circa la convenienza economica a restare in un gruppo con meno rappresentanti. Se un gruppo consiliare è composto da solo due consiglieri, questi hanno la facoltà di partecipare ai lavori di tutte le commissioni e incassano più gettoni di presenza. Secondo quanto riferito, Voce avrebbe inveito contro Venneri accusandola di essersi rivolta a lui per una candidatura e la consigliera comunale avrebbe contestato queste affermazioni. Tra le tante cose dette, Venneri ha anche evidenziato che esponenti della maggioranza si sarebbero rivolti a lei per difendere l’amministrazione comunale dagli attacchi che sferra il consigliere Fabrizio Meo durante i lavori del civico consesso.
Venneri ha contestato al sindaco di volere aprire le porte del Comune ad esponenti del Pd. Nell’attuale consiglio comunale non ci sono rappresentanti del Pd. Il partito di Letta non ha partecipato alla competizione elettorale con una propria lista e, quindi, ufficialmente il Pd non esiste, ma da tempo circolano voci sulla costituzione del gruppo dem e su un presunto accordo con Voce. Venneri ha rinfacciato al sindaco di essere venuto meno alle cose dette durante la campagna elettorale e cioè: “Il Pd è un nemico”. La risposta di Voce sarebbe stata: “Il Pd si è rinnovato”. Lo scontro è finito quando Venneri ha abbandonato la riunione.
Nel partito di Letta si va avanti in ordine sparso e senza nessun atto ufficiale della direzione, che non esiste. Secondo quanto si racconta tra i dem ci sarebbero due posizioni: quella rappresentata da Annagiulia Caiazza, candidata non eletta al consiglio regionale, e quella della segretaria cittadina, Antonella Stefanizzi, del capogruppo in consiglio comunale nella precedente consiliatura, Mario Galea. Secondo le voci provenienti da più parti Caiazza vorrebbe subito chiudere l’accordo con Voce e costituire il gruppo consiliare del Pd, mentre gli altri due sono contrari. Stefanizzi e Galea hanno prodotto documenti scritti sulla questione. In un post su facebook, Stefanizzi scrive: “Leggo che alcuno si diverte a diffondere la voce di un fantomatico scoop politico che vorrebbe l’alleanza tra il Pd cittadino e l’ormai disperso “Tesoro Calabria” che ci ha visto assieme alle elezioni regionali”. Queste decisioni, secondo Stefanizzi, “vengono prese dagli ordini statutari e ad oggi non esiste niente. Stefanizzi si dice assolutamente contraria al matrimonio con Voce. A questo proposito sottolinea: “Del resto, visto i risultati fallimentari dell’amministrazione comunale l’alleanza paventata è un’utopia”. La segretaria cittadina ricorda che il Pd non ha gruppi eletti in consiglio comunale e solo per questa ragione non ha potuto fare opposizione all’amministrazione Voce e si candida a fare in prima persona l’opposizione all’esecutivo che governa la città pitagorica. Anche Galea, in una nota, evidenzia che gli organi statutari non sono stati convocati per discutere. Anche l’ex capogruppo è contrario all’accordo e punta il dito, senza nominarla, contro Annagiulia Caiazza: “Né è legittimo che a deciderlo (l’accordo, ndr) potrebbe essere quanti sono in chiaro ed evidente conflitto d’interesse con l’amministrazione comunale”. Caiazza è una dipendente comunale e secondo Galea si profila un conflitto di interesse se, in prima persona, dovesse promuovere l’accordo tra il Pd e Voce.
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