«Oggi in termini concreti si è prodotto lo stesso identico risultato che si sarebbe prodotto se ci fosse stato l’annullamento dell’intero decreto di citazione a giudizio, perché il decreto è stato annullato in relazione a quasi tutti gli imputati e, per quanto riguarda Crasso, in relazione ad alcuni dei reati più gravi e oltre la metà dei reati ipotizzati, e gli atti sono poi stati restituiti ai promotori di giustizia affinché li depositino per intero entro il 3 novembre e facciano gli interrogatori. Ripeto, se avessero annullato l’intero decreto di citazione avremmo avuto più o meno lo stesso risultato». Così l’avvocato Luigi Panella, difensore di Enrico Crasso, l’ex gestore delle finanze della Santa Sede a giudizio insieme ad altre nove persone tra cui il cardinale Angelo Becciu per lo scandalo finanziario nato dall’acquisto del palazzo di Sloane Avenue a Londra, commenta la decisione del presidente del Tribunale vaticano. «Sono contento – dice Panella all’Adnkronos – perché il tribunale sembra iniziare a comprendere che bisogna garantire i diritti della difesa, anche se purtroppo ciò che si è verificato durante la fase istruttoria, con l’intervento di ben quattro rescripta papali che hanno stabilito una procedura penale eccezionale solo per questo procedimento, a mio parere condiziona questo processo. E’ un vizio genetico che anche un’ordinanza del genere non riesce a sanare. Sulla base dei rescripta papali è stato arrestato Torzi – sottolinea il difensore di Crasso -, è stata mantenuta un’istruzione sommaria per tutta la durata del procedimento, sono state fatte intercettazioni telefoniche: attività che hanno connotato in modo significativo questo processo». «Da un punto di vista dell’ordinamento vaticano – aggiunge Panella -, il fatto che il Papa intervenga è legittimo. Tuttavia, bisognerà vedere tutti gli altri Stati del mondo che hanno prestato finora assistenza giudiziaria a questo procedimento penale se continueranno a farlo oppure se ci si dovrà attenere a convenzioni internazionali che non sono state sottoscritte dallo Stato Vaticano. Per quanto riguarda l’Italia, certamente un intervento legislativo che si limitasse a definire le regole procedurali di un singolo procedimento – come nel caso dei rescripta – sarebbe incostituzionale perché costituirebbe quell’organo giudiziario come un tribunale speciale. Si tratta di questioni che riguardano i diritti fondamentali dell’uomo e che non sono superabili da un’ordinanza del genere. Il problema è se quest’assenza di regole delle convenzioni internazionali rendano questo procedimento riconoscibile all’estero. Una sentenza del genere emanata su un procedimento del genere che efficacia può avere fuori? Questo è il vero punto di tutta la questione». ‘non rispettate regole internazionali, sentenza sarà efficace all’estero?’ In ogni caso, evidenzia il difensore di Crasso, «noi abbiamo segnalato l’esigenza del rispetto del diritto di difesa e adesso c’è un nuovo termine per il promotore di giustizia fissato al 3 novembre e quindi noi ci aspettiamo che vengano depositati gli atti mancanti. Il problema – ribadisce – è che in questo processo ci sono dichiarazioni che sono state rese, per esempio, da Torzi in stato di custodia cautelare e ci sono dichiarazioni rese da monsignor Perlasca che si è presentato spontaneamente pur essendo imputato e che ha reso dichiarazioni accusatorie nei confronti degli altri. Ci sono una serie di problemi, insomma, che a mio parere non sono sanabili da ordinanze seppur ispirate dall’esigenza di garantire il diritto di difesa. Quanto alle prossime tappe, spiega l’avvocato Panella, «adesso il promotore di giustizia dovrà riconvocare le persone che sono state stralciate, per interrogarle sui fatti ipotizzati a loro carico, sulla base della conoscenza di tutto il materiale. Immagino che dopo il deposito degli atti fissato il 3 novembre, il promotore di giustizia procederà con gli interrogatori o con le convocazioni. Bisogna vedere se le persone si presenteranno o no, comunque è importante che lui le convochi e, se non dovessero convincerlo dell’insussistenza di questi reati, dovrà di nuovo chiedere la citazione del giudizio e poi immagino che a quel punto ci sarà la riunione con il procedimento che nel frattempo sarà andato avanti nei confronti di quelli che non sono stati stralciati o per le ipotesi di reato non stralciate. Per Crasso ne rimangono alcune che non sono state oggetto di stralcio e quindi per quelle il 17 novembre il processo dovrà proseguire».
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