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Cosenza, scintille e polemiche nel faccia a faccia tra Francesco e Franz Caruso

Negli studi de L’altro Corriere Tv, il confronto tra i candidati a sindaco. «E’ uno scontro tra distruttori e costruttori». «I responsabili del dissesto sono nella tua segreteria» – LA PUNTATA INT…

Pubblicato il: 08/10/2021 – 7:06
di Fabio Benincasa
Cosenza, scintille e polemiche nel faccia a faccia tra Francesco e Franz Caruso

LAMEZIA TERME Due candidati sindaci faccia a faccia. Ecco l’atteso confronto tra Francesco Caruso e Franz Caruso, in corsa per diventare primo cittadino della città di Cosenza. Si apre una nuova fase della campagna elettorale e i due aspiranti sindaci discutono di programmi e impegni presenti e futuri negli studi de L’altro Corriere Tv, ospiti del talk 20.20 condotto da Danilo Monteleone e Ugo Floro. Sollecitati dalle domande sui temi amministrativi e politici, i due competitor danno vita ad un dibattito accesso e a tratti fortemente polemico.

Distruttori o costruttori

Il candidato del centrodestra si dice pronto a governare la città forte del consenso ottenuto al primo turno e desideroso di continuare a costruire la Cosenza del futuro nel solco tracciato dal sindaco uscente Mario Occhiuto. «La vera sfida comincia adesso, e sarà tra due visioni diverse di città. Da una parte i distruttori e dall’altra i costruttori in continuità con il passato». L’avvocato penalista sostenuto da Pd, Psi e dalla lista Franz Caruso Sindaco non ci sta e risponde a tono: «Il centrodestra a Cosenza è in calo rispetto al dato regionale. Io distruggo tutto quello ciò che reputo negativo – attacca Franz Caruso – come ad esempio la finanza creativa che ha portato al dissesto il Comune. La viabilità e la mobilità sono state distrutte: basti pensare a Piazza Bilotti e al senso all’inglese che ha mortificato gli imprenditori».

Il supporto in campagna elettorale

Le scaramucce iniziali, passano in secondo piano quando i due arrivano allo scontro sul ruolo da «prestanome» che il candidato di centrosinistra affibbia al suo “rivale” politico. Francesco Caruso non ci sta e risponde citando «i disastri» compiuti da uomini oggi vicini all’avvocato penalista: «I responsabili del dissesto del Comune si trovano nella tua segreteria, abbiamo ammortizzato gli effetti provocati dalla dichiarazione del dissesto e approvato un piano di riequilibrio che in tre anni ci permetterà di sistemare i conti». Sul possibile sostegno di Roberto Occhiuto in questo ulteriore scorcio di campagna elettorale, Francesco Caruso si dice contento di poter ricevere il supporto del neo governatore «che si sta già attivando per risolvere le questioni spinose della Regione e della città di Cosenza». Il pensiero del leader socialista è evidentemente agli antipodi: «Roberto Occhiuto ha detto che non si sarebbe occupato dei Comuni ma dei problemi della Calabria e deve preoccuparsi di sanità. Non bisogna andare a Roma con il cappello in mano a chiedere aiuto ai ministri, occorre lavorare qui in Calabria». Il supporto dei big diventa oggetto di animata discussione, il candidato di centrodestra bacchetta il rivale ricordando l’arrivo a Cosenza di «ministri ed esponenti di rilievo del centrosinistra». Poi la difesa di Occhiuto: «Il nuovo governatore ha a cuore la sua Cosenza e deve essere il primo ad interessarsi a sostenere un’amministrazione che ha dimostrato di essere capace di produrre risultati tangibili. Roberto – chiosa Francesco Caruso – va a Roma forte del consenso ottenuto dopo aver ricoperto per anni un posto di rilievo nel partito (Forza Italia) e non certo con il cappello in mano». Pronta e lapidaria la risposta dell’avvocato: «Il vicesindaco oggi mio competitor, ha ricoperto anche i ruoli di assessore al bilancio e alla riqualificazione urbana e ci ha consegnato insieme al primo cittadino uscente il dissesto, per la prima volta nella storia della città. Da 211 milioni di debito siamo passati ad oltre 400 milioni di euro. Gli esponenti della sinistra scesi a Cosenza hanno parlato di temi importanti come scuola, cultura, lavoro. Nessuno ha potere sull’elettorato cosentino, Roberto Occhiuto ha un potere tale da poter condizionare il voto, ma sono certo che rimarrà in disparte».

Apparentamenti tecnici e politici

La legge elettorale consente ai candidati di decidere se ricorrere o meno ad apparentamenti. «Sono riuscito ad aggregare tante forze intorno a me e continuerò a farlo nel ballottaggio – dice Franz Caruso – dopo dieci anni ci si aspetta da un amministratore un consuntivo dei risultati raggiunti. I cittadini non possono e non devono valutare altro se non il sottoscritto che ha messo la faccia in questa competizione. I progetti firmati Mario Occhiuto sono stati pensati da Giacomo Mancini, lui li ha solo cantierati e realizzati. Oggi la città deve decidere se votare per Mario Occhiuto o Franz Caruso». Francesco Caruso sembra sicuro della sua coalizione «forte, unita e coesa» ma ricorda di aver tempo fino a domenica per pensare ad eventuali apparentamenti. «Non ho visto ancora nessuno, partiamo da un progetto politico credibile e forti di un consistente consenso ottenuto al primo turno».

Lo scontro sul centro storico

Sul ruolo, la riqualificazione e la valorizzazione del centro storico, entrambi i candidati si mostrano, ancora una volta, in totale disaccordo. «Nel 2011- dice Fancesco Caruso – il centro storico pagava politiche attive legate allo sviluppo di altre aree. 50 anni di degrado non si recuperano in dieci anni. Siamo intervenuti su tutte le strutture, su ponti, sui fiumi, sui servizi di trasporto, abbiamo agito sul verde. Oggi partiamo con la fase due che riguarda gli edifici privati. Si possono ristrutturare con i progetti come quello avviato nel quartiere Santa Lucia che permetterà di restituire le abitazioni a chi ne ha bisogno, giovani coppie e anche per progetti che coinvolgono l’Unical». Franz Caruso non ci sta e attacca: «Il mio competitor dimentica la storia della città. Giacomo Mancini aveva trasformato il centro storico nel cuore pulsante di Cosenza. Il mio programma parte da dove il centrodestra non è mai arrivato, dalle periferie. Si deve ripartire dalla sinergia tra istituzioni pubbliche e private e dal prezioso lavoro delle associazioni che si sono sostituite agli amministratori. Serve una legge speciale per il Centro Storico» , tuona Caruso che aggiunge: Cosenza è una enorme periferia, dimentichiamoci il dorato chilometro di Corso Mazzini. Non ricordo un intervento nei quartieri più difficili della città, ho incontrato gli abitanti del centro storico e ribadito un concetto semplice: il problema non si risolve acquisendo i manufatti dei privati, servono i fondi».

Il “nuovo” ospedale di Cosenza

Anche sulla realizzazione del nuovo ospedale, lo scontro è totale. «Il sindaco non ha poteri sulla sanità, siamo in prima linea e vicini al nuovo governatore deciso ad interrompere il commissariamento della sanità ma oltre al miglioramento dei servizi sarà necessario assumere operatori», sostiene Francesco Caruso. Sul luogo dove far sorgere il nuovo ospedale nessun dubbio: «si dovrà realizzare a sud, sulla collina di contrada Muoio. Ho già in mente un progetto: il nuovo hub collegherà gli svincoli autostradali sud e nord della città. Di questo ho reso edotti anche i tecnici Anas». Per Franz Caruso, «il sindaco nel corso dell’emergenza pandemica avrebbe dovuto e potuto fare di più, abbiamo avuto perdite di vite umane. Il diritto alla salute va garantito». Per quanto riguarda la realizzazione del nuovo nosocomio: «Al primo Consiglio comunale metterò come ordine del giorno la localizzazione dell’hub nell’area di Vaglio Lise. Che da cattedrale nel deserto deve trasformarsi in punto di riferimento».

L’ultimo appello

I conduttori, in chiusura, lasciano sessanta secondi ai candidati per lanciare un ultimo appello agli elettori. Inizia Francesco Caruso: «Sono un figlio della buona politica e l’ho messa al servizio della mia città e voglio continuare a farlo». Franz Caruso risponde ricordando di essere «un uomo leale, coerente, onesto. Sono sempre stato socialista e di centrosinistra. Metto a disposizione della città il mio impegno, Cosenza non merita di essere sommersa dai rifiuti e dai debiti».

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