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lotta alla ‘ndrangheta

Usura ed estorsione, chiesto il processo per i clan di Cutro

Estorsioni lunghe 45 anni. L’imposizione delle forniture di caffè e il coinvolgimento di un dj. Le accuse della Dda alla cosca

Pubblicato il: 08/10/2021 – 16:02
Usura ed estorsione, chiesto il processo per i clan di Cutro

CATANZARO La Dda di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di 20 persone coinvolte nell’inchiesta “Big Bang” contro la consorteria Scerbo-Trapasso-Mannolo-Zoffreo accusata di avere, in maniera sistematica, controllato il territorio di Sellia Marina attraverso il taglieggiamento e l’usura. 
Il gip Petro Carè ha disposto per il 20 ottobre prossimo l’inizio dell’udienza preliminare nei confronti di Alfonso Mannolo (82 anni), di Cutro; Pietro Scerbo (74), di Cutro; Mario Scerbo (43), di Cutro, Andrea Martino Sirelli (43), di Sellia Marina; Volodymyr Nemesh (32), Mario Falcone (67), di Cutro; Leonardo Falcone (57), di Cutro; Leonardo Curcio (52), di Cutro; Leonardo Trapasso (52), di Cutro; Tommaso Trapasso (43), di Cutro; Salvatore Macrì (53), di Cropani; Antonio Scicchitano (49), di Botricello; Giuseppe Talarico (36), di Catanzaro; Dante Mannolo (53), di Cutro; Pietruccia Scerbo (46), di Cutro; Marco Falcone (43), di Cutro; Moreno Bertucci (50), di Sellia Marina; Giuseppe Capicotto (47), di Catanzaro; Egidio Zoffreo (49), di Cutro; Giovanni Zoffreo (27), di Botricello; Fabio Mannolo (35), di Crotone.
Le accuse alle quali dovranno rispondere gli imputati sono associazione mafiosa, estorsione, violenza privata, usura, esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone, reati in materia di armi.

L’inchiesta

Le indagini della Compagnia dei carabinieri di Sellia Marina, guidata dal capitano Alberico De Francesco, hanno rivelato l’estorsione ai danni di un imprenditore che avveniva sistematicamente dal 1976. E chi non poteva pagare finiva sotto il giogo dell’usura, come accaduto a un imprenditore del settore floro vivaistico, sotto estorsione fin dagli anni 90. 
Così è accaduto anche che il titolare di un’agenzia di viaggi, posto sotto usura, avesse accumulato un debito monstre nei confronti di cinque diversi usurai. In particolare l’imprenditore era stato vessato negli anni dai Trapasso (Leonardo, Tommaso e Salvatore Trapasso) i quali prenotavano viaggi, anche all’estero, senza pagare. Schiacciato dai debiti l’uomo alla fine ha visto, quale unica possibilità per uscire dall’incubo, quella di denunciare i propri aguzzini.

L’imposizione del caffè

Dante e Alfonso Mannolo avrebbero anche cercato di imporre la fornitura di caffè a due titolari di un bar. Non solo. Avrebbero anche cercato di intimidire uno dei due baristi, tramite il noto dj “Big Martino”, al secolo Andrea Martino, per impedirgli di denunciare il fatto ai carabinieri. Il barista, però, ha avuto fiducia nella giustizia e ha denunciato ogni cosa. 

Due anni di indagini

L’attività investigativa scaturisce da un duplice episodio verificatosi nel 2018, quando sono state poste delle taniche di benzina davanti a due differenti esercizi commerciali. Due anni di indagini da parte della Compagnia di Sellia Marina che hanno avuto il fondamentale contributo anche delle dichiarazioni di alcune delle vittime. 
Gli indagati sono difesi dagli avvocati Antonio Lomonaco, Gregorio Viscomi, Claudia Conidi, Francesco Gambardella, Luigi Falcone, Domenico Pietragalla, Nicola Tavano, Giuseppe Fonte, Salvatore Iannone. (ale. tru.)

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