LAMEZIA TERME «Il Siulp catanzarese esprime solidarietà e vicinanza ai due colleghi della Polizia Ferroviaria di Lamezia Terme che nella serata di ieri sono stati aggrediti – dichiara in una nota Gianfranco Morabito segretario provinciale generale Siulp- vittime di inaudita e gratuita violenza nell’adempimento del loro dovere, da parte di un cittadino straniero, privo di documenti e sul quale era in atto un provvedimento di cattura, atteso che stavano eseguendo un controllo di polizia.
L’ultima aggressione fisica, in ordine di tempo per la polizia di stato in questa provincia, che segue quelle toccate, ripetutamente ai colleghi delle volanti e degli altri colleghi impiegati nei servizi di controllo del territorio. Nel contempo – continua Morabito -esprimiamo plauso ed apprezzamento per la professionalità dimostrata dai colleghi intervenuti che, nonostante le difficoltà operative riscontrare durante il controllo avvenuto a bordo di un convoglio ferroviario, sono riusciti ad arrestare il cittadino extracomunitario riuscendo a tutelare i passeggieri presenti e, quindi, il verificarsi di ulteriori conseguenze ben più gravi. Si tratta, in realtà, di aggressione che, oltre a causare lesioni e traumi ad entrambi i colleghi, va ad aggiungersi alle quotidiane “aggressioni” verbali, caratterizzate da minacce, insulti e sputi, cui sono sottoposti gli operatori delle Forze di Polizia, nel silenzio più assordante di un sistema legislativo miope e sordo. Operatori che, ancora oggi, risultano privi di strumenti efficaci atti a contenere e gestire situazioni di aggressività come quella subita ieri, i taser a limitatissima coercizione senza alcuna particolare conseguenza, per la mancata distribuzione degli stessi a causa dell’arenarsi nelle pieghe della solita burocrazia italiana. Situazioni lavorative che, oltre a demotivare gli operatori delle Forze di Polizia che prestano servizio in favore della collettività, li lascia privi delle più basilari tutele, quali la copertura delle spese sanitarie riconducibili alle cure riabilitative derivanti dall’infortunio e, l’integrale rimborso delle spese legali necessarie ogni qualvolta rispetto all’operatività profusa, segua, l’iscrizione sul registro degli indagati, dei colleghi di turno quale atto dovuto. Proprio rispetto alle tutele sanitarie e legali è auspicabile – conclude la nota – che nel più breve tempo possibile si trovi una soluzione definitiva che assicuri le giuste garanzie agli operatori del comparto sicurezza così come sembra delinearsi nelle trattative in corso del rinnovo contrattuale che sta affrontando la parte normativa».
x
x