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la requisitoria

Processo ai narcos vibonesi, chieste 15 condanne in appello

Il pg Raffaela Sforza ha invocato una pena di 30 anni per il presunto boss Pasquale Pititto, assolto in primo grado

Pubblicato il: 11/10/2021 – 23:11
Processo ai narcos vibonesi, chieste 15 condanne in appello

CATANZARO Il sostituto procuratore generale di Catanzaro, Raffaela Sforza, ha chiesto 15 condanne nei confronti di altrettanti imputati coinvolti nel processo d’appello nato dall’indagine “Stammer” coordinata dalla Dda di Catanzaro per contrastare un grosso traffico di droga a livello internazionale.
Il pg ha chiesto la condanna di Antonio Grillo, 16 anni di reclusione (16 anni in primo grado); Giuseppe Grillo, 15 anni (15 anni in primo grado); Pasquale Grillo, 15 anni (14 anni e 6 mesi in primo grado); Mario Calesse, 7 anni (assolto in primo grado); Giuseppe Careri, 7 anni (assolto in primo grado); Franco Greco, un anno (un anno in primo grado); Rocco Iannello, 15 anni e 6 mesi (15 anni e 6 mesi in primo grado); Fortunato Loschiavo, 15 anni e 6 mesi (15 anni in primo grado); Ernesto Oliva, 15 anni (assolto in primo grado); Salvatore Paladino, 5 anni e 4 mesi (5 anni, 4 mesi in primo grado); Massimo Pannaci, 16 anni (16 anni in primo grado); Pasquale Pititto, 30 anni (assolto in primo grado); Antonio Prostamo, 10 anni (assolto in primo grado); Antonio Varone, 16 anni (16 anni in primo grado); Osvaldo Mena Nunez, 15 anni (15 anni in primo grado). 

L’inchiesta 

Le indagini coordinate dalla Dda di Catanzaro hanno consentito di disarticolare un’organizzazione estremamente complessa, composta da diversi sodalizi criminali, riconducibili alla ‘ndrina Fiarè di San Gregorio d’Ippona, alla ‘ndrina Pititto-Prostamo-Iannello di Mileto e al gruppo egemone sulla contigua San Calogero, organizzazioni satellite rispetto alla più nota ed egemone cosca dei Mancuso di Limbadi, con la sostanziale partecipazione delle più note ‘ndrine della Piana di Gioia Tauro e della provincia di Crotone. L’operazione ha dimostrato come i trafficanti calabresi ricevessero disponibilità liquide anche da soggetti insospettabili, incensurati, personaggi celati dietro una facciata di liceità, spesso legata ad attività commerciali che vanno dalla ristorazione alle strutture ricettive turistico alberghiere, alle concessionarie di automobili, caseifici, bar e tabacchi, con partecipazioni anche in cantieri navali e aziende agricole, che non disdegnavano di fare affari con le potenti ‘ndrine vibonesi, tramite delle “puntate” per l’acquisto all’ingrosso della cocaina.
Il 17 novembre inizieranno le discussioni del collegio difensivo, composto tra gli altri dagli avvocati Giovanni Vecchio, Giovanni Marafioti, Diego Brancia, Leopoldo Marchese, Giuseppe Di Renzo, Gregorio Viscomi, Francesco Sabatino. 

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