TRENTO Via libera al licenziamento dell’ex direttore dell’Unità di ostetricia e ginecologia del Santa Chiara di Trento, Saverio Tateo. «Molteplici fatti di indubbia e rilevante gravità», spiegano i garanti in relazione al primario coinvolto nella vicenda di Sara Pedri, la ginecologa che avrebbe subito demansionamenti e maltrattamenti sul lavoro e scomparsa da Trento il 4 marzo. Nel reparto, avevano denunciato anche i familiari della ginecologa che si è specializzata all’Università di Catanzaro, si sarebbe instaurato un forte clima di tensione.
Dura la replica del legale del primario. «Non sono state esaminate le circostanze difensive, ci attendevamo una motivazione che tenesse conto della situazione complessiva», spiega l’avvocato al Corriere del Trentino per il quale si tratta di un «abuso». Per questo motivo ci sarà un ricorso davanti al giudice del lavoro.
In precedenza anche la commissione interna all’Azienda sanitaria, dopo aver sentito 110 del personale dell’ospedale, aveva riscontrato «fatti oggettivi e una situazione critica nel reparto». L’ex primario si è sempre difeso parlando di menzogne ed illazioni.
A seguito delle denunce maltrattamenti e vessazioni fatte dai familiari di Sara era partito un procedimento disciplinare a carico del medico e del suo braccio destro, la dirigente Liliana Mereu. I genitori stessi della ginecologa scomparsa, infatti, hanno raccontato i turni massacranti, i continui abusi di potere e le assidue minacce subite da Sara sul posto di lavoro. Accuse che sono state avvalorate dalle testimonianze di diversi professionisti che hanno lavorato negli ultimi anni nello stesso reparto di Sara.
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