COSENZA Udienza fiume, questa mattina, dinanzi al Collegio giudicante (Presidente Carmen Ciarcia; Giudici a latere Urania Granata e Francesca Familiari) del Tribunale di Cosenza e relativa al procedimento scaturito dall’inchiesta “Valle dell’Esaro” destinato a far luce su una presunta associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico. Il Pm, Alessandro Riello, ha sentito uno degli ufficiali impegnato nelle indagini soffermatosi sull’analisi del lungo elenco di numeri “progressivi” presenti per ogni singolo Rit, il registro delle intercettazioni autorizzate dalla Procura e comprendente le singole captazioni telefoniche e ambientali. Un’operazione durata quasi sei ore e che ha convinto il Collegio a rinviare alla prossima udienza il controesame delle difese.
Nella precedente udienza, l’ispettore Palermo in servizio alla Squadra Mobile di Cosenza aveva ripercorso tutte le tappe dell’indagine. Una serie infinita di intercettazioni ambientali e telefoniche, molte delle quali in dialetto che hanno costretto gli operanti originari del territorio di Roggiano Gravina a tradurre interamente il contenuto di pezzi importanti di captazioni. Le intercettazioni ambientali con l’utilizzo del gps hanno rappresentato l’attività trainante delle investigazioni, soprattutto con riferimento alla figura del collaboratore di giustizia Roberto Presta. Sulla sua auto è stato installato il localizzatore per cristallizzarne gli spostamenti mentre le cimici hanno catturato le conversazioni avvenute all’interno o nei pressi della vettura. Roberto Presta verrà arrestato perché trovato a bordo della sua auto, in compagnia del fratello, con un chilo di cocaina. (f.b.)
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