REGGIO CALABRIA Il dibattito sull’emergenza rifiuti nel comune di Reggio Calabria, tornato ad accendersi dopo la sospensiva del bando pronunciata in via cautelare dal Tar, si arricchisce di un nuovo episodio.
Questo 13 ottobre, nella “sala dei lampadari” di Palazzo San Giorgio, il sindaco Giuseppe Falcomatà insieme all’assessore comunale all’Ambiente, Paolo Brunetti incontrano la stampa per chiarire alcuni passaggi sulla redazione e sull’impugnativa del bando rifiuti che ha portato alla sospensione annunciata lo scorso 8 ottobre. La decisione anche a fronte del tavolo operativo tenuto in prefettura nella giornata di ieri quasi in concomitanza con la conferenza stampa che i consiglieri di centrodestra tenevano sempre nella sede dell’amministrazione reggina. «Questa conferenza non è stata convocata in risposta a qualcuno», dice subito Falcomatà, che non fa mai esplicito riferimento ai consiglieri di centrodestra intervenuti ieri. La necessità, piuttosto è di «chiarezza e trasparenza rispetto al percorso che l’amministrazione sta portando avanti».
Alla fine dell’incontro rimane incertezza su quello che accadrà dopo il 31 ottobre, giorno in cui scadrà la proroga in favore di Avr, concessionario uscente. «Non possiamo ancora dire nulla in merito». Il sindaco rimarca però la volontà di «garantire la continuità del servizio e fare in modo che la raccolta non si fermi nemmeno per un giorno». Altro tema è quello dell’appello cautelare al Consiglio di Stato – rispetto al quale Falcomatà annuncia «tempi brevi» – per evitare che il procedimento rimanga fermo almeno fino al prossimo 15 dicembre, data fissata per la trattazione nel merito.
Nella conferenza stampa dello scorso 12 ottobre i consiglieri di centrodestra avevano denunciato alcune inesattezze «nella redazione del bando fatta dai super-commissari incaricati dal Comune». Falcomatà e Brunetti partono proprio da questi due punti.
«Nel bando non ci sono errori», dice Falcomatà, tanto che «non è l’oggetto dell’impugnativa».
Oggetto del ricorso di Ecologia Oggi, società risultata non aggiudicataria dopo l’espletamento della gara, sarebbe «un criterio di offerta previsto in uno dei diversi punti del bando».
In altri termini, spiega il sindaco: «Il bando prevede diversi punti che sono stati oggetto di offerta delle società. Una delle due decide di impugnare» e il Tar accoglie il ricorso sospendendo in via cautelare il procedimento.
«Non commentiamo né la pronuncia – che non è una sentenza – del Tar, né i tempi che il giudice ha prospettato. Sappiamo le difficoltà nelle quali è costretta a muoversi un’Istituzione dello Stato ed abbiamo massimo rispetto nei confronti di chi amministra la giustizia». Viene tuttavia evidenziato come casi analoghi, occorsi in altri città, siano stati valutati diversamente e in seguito ribaltati dal Consiglio di Stato. Da qui derivano in parte i buoni auspici dell’amministrazione.
«Il bando è stato scritto all’interno del Comune grazie alle professionalità dei dirigenti» dice ancora Falcomatà, che torna sui motivi della nomina della commissione.
«La commissione è stata nominata per verificare le offerte» pervenute dalle società che hanno partecipato al bando. E, una volta fatte le verifiche, «per stabilire criteri e punteggi da proporre agli uffici del Comune ai fini dell’aggiudicazione».
Proprio a fronte di questa funzione, evidenzia il sindaco, si rendeva necessario nominare una commissione esterna. «Sarebbe stato quantomeno inopportuno, visto che il bando è stato fatto all’interno, che il controllore fosse lo stesso del controllato».
Presenti anche il direttore generale incaricato Demetrio Barreca e l’ingegner Domenico Richichi, che rimarcano i punti espressi dagli amministratori. «La commissione non poteva scrivere il bando – sottolinea Barreca – perché c’è un divieto normativo. Ci sarebbero situazioni di incompatibilità e conflitto di interessi». E ancora: «Il Tar si è soffermato su un punto dell’offerta tecnica e su questo si fonderà poi la discussione nel merito». Non sul bando in sé, dunque, avente ad oggetto un «progetto non semplice» secondo Richichi. «Abbiamo diviso la città in settori e indicato la frequenza minima di raccolta settore per settore. Per uno di questi, l’offerente ha indicato degli obiettivi di raccolta sulla base dei quali la commissione ha ritenuto attribuire punteggi molto alti che sono andati poi a pesare sull’aggiudicazione».
«A noi non interessa quale società vince» dice il sindaco. «Ci interessa che questo bando venga definito per motivazioni tecniche, politiche, sociali ed economiche. Il nuovo bando porta un risparmio ad amministrazione e cittadini di circa 120mila euro al mese. E risparmio netto di oltre un milione di euro». Il rinnovato appello all’unità, già lanciato nella diretta dell’8 ottobre è perché «siamo in una fase dove non si hanno tutti gli elementi per valutare la situazione». La conferenza stampa dei consiglieri di centrodestra, che nella definizione di Falcomatà diventano «chi è intervenuto ieri», «non ha fatto pervenire proposte utili alla città, a meno che non si voglia definire tale l’istituzione di una commissione “ad hoc” oppure un non meglio specificato stato di emergenza». E sulla stessa linea, il sindaco non accoglie la proposta di un consiglio comunale tematico a meno che «non ci siano proposte concrete di cui discutere».
E conclude: «Non dobbiamo aleggiare come corvi sulle difficolta della città». Così l’assessore Brunetti: «Il percorso per garantire il corretto servizio di raccolta rifiuti non è iniziato col bando ma con l’insediamento. Dov’erano i consiglieri di centrodestra quando abbiamo discusso di queste cose? Oggi festeggiano e questo mi mortifica prima come cittadino poi come amministratore».
Nel frattempo, il 12 ottobre si è riunito in prefettura il tavolo operativo presieduto dal prefetto Massimo Mariani. Oltre a Falcomatà hanno preso parte la presidente della sezione delle Misure di prevenzione, Natina Pratticò e il procuratore Procuratore Capo di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri. Nell’occasione sono state evidenziate le criticità legate all’attuale fase e nel contempo illustrate le iniziative condivise che tutte le parti intendono adottare per fronteggiare nel migliore dei modi tale situazione. In questo contesto le parti hanno comunque già valutato diverse ipotesi finalizzate a garantire il servizio di igiene urbana in città. Il tavolo, infine, come rimarcato nel corso dei lavori, si aggiornerà nei prossimi giorni anche alla luce del pronunciamento del Consiglio di Stato in seguito al ricorso cautelare avanzato dall’amministrazione comunale. (redazione@corrierecal.it)
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